INDICE
FILOBUS
ALFA ROMEO 110 AF
Anni
costruzione Tra il 1939 e il 1944 (+ 3 vetture ricostruite nel 1951)
Numero assi 3
Lunghezza 12 m
Motore di trazione:
Breda MTR 290/230 ad eccitazione mista oppure CGE CV 1216
Potenza 120 HP (Breda)
o 114 HP (CGE)
Avviamento: a pedale, non automatico (Breda) o automatico MRA (CGE)
Posizione volante: centrale (a destra negli AF/8)
Versioni prodotte
110 AF/5 Macchi-Breda (20 unità costruite nel 1939)
110 AF/5 Varesina-Breda (10 unità costruite nel 1939)
110 AF/8 Macchi-CGE (10 unità costruite nel 1943-44)
Note: Numerose vetture
sono state distrutte o requisite dall’esercito tedesco nel 1943-44. Le
unità superstiti hanno fatto servizio fino al 1965. Nel 1951 tre filobus
110 AF/2, già in servizio a Roma e requisiti in Germania, sono stati
recuperati dall’ATM di Milano, ricostruiti dalla carrozzeria Varesina,
e rimessi in servizio sulla rete milanese fino al 1973. L’equipaggiamento
di trazione di queste ultime vetture era Marelli.
Un’immagine di archivio di un filobus
110 AF, probabilmente risalente alla fine degli anni trenta, a Milano in piazza
Piemonte. Il filobus è stato appositamente trainato fino alla località
indicata, in quanto nessuna linea filoviaria vi è mai transitata.
Questa immagine dei primi
anni cinquanta, ripresa all’esterno del deposito di Viale Molise, mette
bene in evidenza l’aspetto antiquato dei 110 AF "classici". [indice]
Uno dei tre filobus
di origine romana, recuperati al termine del conflitto mondiale e ricostruiti
dalle Officine Reggiane con una linea decisamente più moderna. [indice]
FILOBUS
ALFA ROMEO 140 AF
Anni costruzione Tra il 1949 e il 1960
Numero assi 3 oppure 4 (filosnodati)
Lunghezza 12 m (17,8 per i filosnodati)
Motore di trazione:
a seconda del fornitore dell’equipaggiamento elettrico
TIBB GLM 1303c, Marelli MCT 60B (MCT 64 B 56 per i filosnodati) oppure CGE CV
1216 o CV 1227 A
Potenza 150
HP (TIBB o CGE 1227), 135 HP (Marelli), 114 HP (CGE 1216), 183 HP (filosnodati)
Avviamento: automatico APNLf o SACf (TIBB); automatico VAIF (Marelli), automatico
MRA o MRA-E1 (CGE)
Posizione volante: in genere a destra (in alcune versioni centrale oppure a
sinistra )
Versioni prodotte:
numerose, a seconda della combinazione di carrozzeria e equipaggiamento elettrico.
Numerosi modelli filoviari richiamavano, nella carrozzeria, le diverse versioni
di autobus 140 A o 150 A. Gli ultimi esemplari (di costruzione più recente)
sono rimasti in servizio fino al 1983. Queste le varietà costruite per
la rete milanese
140 AF SIAI Marchetti-TIBB (1 unità costruita nel 1949 + 20 unità
costruite nel 1950)
140 AF SIAI Marchetti-CGE (5 unità costruite nel 1949)
140 AF Breda-Marelli (10 unità costruite nel 1951)
140 AF Breda-TIBB (10 unità costruite nel 1951)
140 AF Caproni-Marelli (3 unità costruite nel 1956)
140 AF Caproni-CGE (7 unità costruite nel 1956)
140 AF Macchi-Marelli (15 unità costruite nel 1958)
140 AF Caproni-TIBB (8 unità costruite nel 1958-59)
140 AF Caproni-CGE (10 unità costruite nel 1960)
140 AF Caproni-Marelli (10 unità costruite nel 1960)
140 AF filosnodato Stanga-Marelli (13 unità costruite nel 1956-58)
Il 140 AF, pur
non essendo in assoluto il modello prodotto in maggiore quantità, ha
però il primato della diffusione su scala nazionale e internazionale.
Tra le città italiane che hanno visto in circolazione questi mezzi ricordiamo
Genova, Como, Trieste, Ancona, Firenze, Roma, Avellino, Salerno, Bari e Palermo.
Va anche detto che, nel periodo di maggiore crisi del servizio filoviario in
Italia, quando negli anni sessanta intere reti sono state smantellate e sostituite
con autobus, questi veicoli, a testimonianza della loro buona fattura, hanno
alimentato un discreto “mercato dell’usato”, concludendo la
loro carriera in regioni lontane da quella di origine.
La costruzione di questo modello proseguì fino alla fine degli anni cinquanta;
diversi carrozzieri hanno curato l’allestimento del telaio: oltre ai classici
Casaro, Pistoiesi, Stanga e SIAI Marchetti, anche aziende a diffusione più
“locale” hanno sviluppato il modello. Tra questi vanno ricordate
la Bagnara di Genova, i Cantieri Riuniti dell’Adriatico a Trieste e la
Romanazzi di Bari.
La Piaggio, oltre ad aver allestito filobus “tradizionali” per la
città di Genova, ha anche curato nel 1947 la costruzione di cinque vetture
con carrozzeria in acciaio inossidabile per la città di Palermo. Chiamate
“Freccia d’argento”, queste vetture sono sopravvissute alla
chiusura della rete filoviaria del capoluogo siciliano, finendo la loro carriera
nientemeno che a Belgrado.
Altri famosi 140 AF venduti all’estero sono i Casaro prodotti negli anni
cinquanta per i trasporti pubblici di Atene (vedi fotografia), a cui si sono
aggiunte nel 1972 altre otto unità, molto simili nell’aspetto,
provenienti da Firenze.
Note: Il 140
AF è il modello di filobus a tre assi più diffuso a Milano e sulle
principali reti italiane. Numerosi modelli filoviari richiamavano, nella carrozzeria,
le diverse versioni di autobus 140 A o 150 A. Gli ultimi esemplari (di costruzione
più recente) sono rimasti in servizio fino al 1983.
[indice]
AF carrozzato
SIAI Marchetti, ripreso in piazzale Lotto nei primi anni cinquanta. Notare la
caratteristica decorazione del frontale e gli indicatori di direzione meccanici,
in uso fino al 1958. [indice]
Un 140 AF nella
versione carrozzata da Breda, in sosta all’interno del deposito Molise.
Tra i vari allestimenti realizzati sul telaio del 140 AF, quello prodotto da
Breda era forse il meno valido esteticamente. [indice]
Ancora un 140
AF nella versione carrozzata dalle officine Caproni. [indice]
La versione
carrozzata da Macchi, forse la più moderna fra tutte, era molto simile
ai corrispondenti autobus 140A e 150A. La mancanza delle feritoie sulla calandra
conferiva al filobus una maggiore eleganza. [indice]
Il filobus 140
AF nella versione snodata a 4 assi, carrozzata dalle Officine della Stanga di
Padova. L’immagine mette bene in evidenza l’asse posteriore sterzante,
adottato per aumentare la manovrabilità del lungo veicolo. [indice]
La vettura 1012 transita
sull’Odos Patission di Atene. Questo filobus, risalente ai primi anni
cinquanta, era ancora in servizio regolare il 14 Agosto 1988 quando è
stata scattata la fotografia; esemplari simili sono stati venduti ad Atene dalla
città di Firenze, dopo la cessazione dell’esercizio filoviario
in quet’ultima città.[indice]
FILOBUS ALFA ROMEO 800 AF
Questo modello a due assi, prodotto a partire dal 1940
e non molto conosciuto, è il corrispondente filoviario dell’autobus
800 A, uno dei primi modelli Alfa Romeo “unificati”, cioè con
il cofano motore in cabina anziché nell’avancorpo esterno.
Proprio la mancanza del voluminoso motore in cabina contribuiva a dare al filobus
una linea estetica più gradevole e moderna rispetto all’autobus,
anche se l’asse sterzante molto avanzato ne rivelava l’origine datata.
Oltre ai “classici” Macchi e Garavini, prodotti per le città
di Trieste e Como, meritano di essere ricordati i tre filobus prodotti dalla carrozzeria
Sirio tra il 1950 e il 1954 per le città di Pavia (due vetture e Salerno
(una vettura). Si tratta probabilmente degli unici tre filobus costruiti da questa
azienda, molto più nota all’epoca per la produzione di carri funebri.[indice]
FILOBUS ALFA ROMEO 900
AF
Anche questo modello a due assi, costruito
nei primi anni cinquanta, è omologo del contemporaneo autobus 900 A, di
cui rappresenta l’evoluzione. Non risultano prodotti in Italia più
di 40 telai filoviari di questo tipo, per le città di Bergamo, Brescia,
Trieste (poi venduti a Salerno) e La Spezia. Il fatto che in quest’ultima
città venissero chiamati “i cassoni” fa intuire l’opinione
non eccezionale che questi filobus riscuotevano tra il personale di guida. Si
trattava comunque di vetture spartane e robuste, che in qualche caso hanno raggiunto
anche i 30 anni di attività.[indice]
FILOBUS ALFA ROMEO 910
AF
Tipico modello degli anni cinquanta,
questo veicolo monta il primo tipo di autotelaio con asse anteriore parzialmente
arretrato, una soluzione che oltre a migliorare la circolabilità in curva
contribuisce a dare all’insieme della vettura un aspetto più moderno.
Ne sono stati prodotti circa 40 esemplari, metà dei quali in dotazione
alla città di Bari. Altre unità sono state acquistate dalle aziende
di Brescia, Venezia e La Spezia.[indice]
ALFA ROMEO 920 AF
Simile al 910, di cui è contemporaneo
questo tipo di filobus ha circolato in due sole città: Carrara e Padova.
Gli allestimenti sono stati curati da diversi carrozzieri: Menarini, Officine
della Stanga, Pistoiesi e Viberti.[indice]
FILOBUS
SNODATO ALFA ROMEO 911 AF
Anni costruzione
Tra il 1959 e il 1960
Numero assi 3 (filosnodati)
Lunghezza 17,7 m
Motore di trazione:
2 motori TIBB tipo GLM 1304c
Potenza 160 HP ciascuno
Avviamento: automatico SACf (TIBB)
Posizione volante: a destra
Versioni prodotte:
911 AF Stanga-TIBB (5 unità costruite nel 1959-60)
Di questo modello, oltre ai poco fortunati
esemplari milanesi, sono note soltanto le 23 unità costruite nel 1959
con carrozzeria AERFER per le filovie urbane di Napoli.
Note: I cinque
esemplari del filobus 911 AF sono probabilmente gli unici prodotti in Italia
su questo telaio. In esercizio, mostrarono subito prestazioni scarse;anche la
soluzione tecnica dei due motori di trazione creava problemi di sincronizzazione,
per cui vennero presto relegati a servizi di riserva, e furono tutti radiati
nel 1980.
NOTE
Tutte le immagini, eccetto dove espressamente indicato, provengono dall’Archivio
Storico Alfa Romeo di Arese (Milano).[indice]
Una rara immagine
dello snodato a tre assi 911 AF. La struttura più debole e le prestazioni
non eccellenti hanno portato ad un precoce accantonamento dei cinque esemplari.
[indice]
FILOBUS
ALFA ROMEO MILLE F/Pd
Anni
costruzione Tra il 1963 e il 1964
Numero assi 2
Lunghezza 10,9 m
Motore di trazione: TIBB
GLM 1304c o CGE CV 1227 A
Potenza 170 HP (TIBB) o 164 HP (CGE)
Avviamento: automatico SACf (TIBB) o MRA-E1 (CGE)
Posizione volante: a destra
Versioni prodotte:
Mille F/Pd SEAC-TIBB (20 unità costruite nel 1963)
Mille F/Pd SEAC-CGE (20 unità costruite nel 1963-64)
Note: Simili nella struttura
agli autobus Alfa Romeo Mille AU7 SEAC, i Mille F/Pd sono stati gli ultimi filobus
prodotti dall’Alfa Romeo. Esemplari analoghi hanno circolato anche sulla
rete di La Spezia. Le ultime vetture sono state tolte dal servizio nel 1984.
Il Mille AF è
l’ultimo veicolo filoviario prodotto da Alfa Romeo. Gli esemplari milanesi
e gli analoghi veicoli costruiti per La Spezia, carrozzati da SEAC, erano pressoché
identici ai corrispondenti autobus. [indice]
ALFA ROMEO 1000 AF
Oltre a Milano, alcune altre città
italiane hanno avuto in dotazione l’ultimo tipo di filobus prodotto da Alfa
Romeo. Le 10 vetture in servizio a La Spezia erano molto simili a quelle di Milano:
una di esse è stata preservata –ancora funzionante- per il locale
Museo dei Trasporti. Due unità hanno fatto servizio per alcuni anni a Venezia,
ma la maggior parte di queste vetture (100 in tutto) è stata prodotta per
le due reti di Napoli: quella urbana dell’ATAN (oggi ANM) e quella interurbana
del CTP. I veicoli dell’ATAN sono stati sostituiti nel 2001 da vetture moderne,
ma qualche unità è stata preservata in vista di un possibile restauro
come filobus storico. Alcuni mezzi del CTP, nonostante gli oltre 40 anni di età,
dovrebbero essere ancora in servizio sulla linea Napoli-Aversa.
Il filobus 8057 della ATAN di Napoli ritratto
nei pressi del deposito Stella Polare, il 1 Luglio 1993. Le ultime linee filoviarie
della rete napoletana si spingono tuttora verso i comuni della zona sud-orientale.
(foto R. Costa).[indice]
NOTE
Tutte
le immagini provengono dall’Archivio Storico Alfa Romeo di Arese (Milano).