Sabato 12 novembre
il Club Alfasport ha inviato una piccola rappresentanza di 4
persone presso la sede della PRS GROUP-SPEED RACING, scuderia riminense
che ha vinto il campionato europeo Alfa Romeo 147 Challenge.
La PRS Group non è una vera e propria scuderia, ma una società
appassionata di corse e creata per correre.Fondata nel 1986 da Oriano
Agostini, tale società ha visto correre le sue vetture nei
campionati rally, Citroen Saxò Cup, e negli ultimi anni nell’europeo
Alfa Romeo 147 Challenge.
Già da queste prime battute si evince quanto questa società sia legata
al mondo delle corse automobilistiche e soprattutto ai campionati
monomarca. Oriano Agostini, fondatore e Team manager del PRS GROUP, ha
corso in diversi campionati iniziando nel 1982 partecipando al trofeo
A112, e proseguendo la sua carriera esclusivamente nei trofei monomarca.
La scelta è stata legata dall’amore per questa tipologia di corse nelle
quali la differenza la fanno il pilota e la scuderia, in quanto le auto
posseggono tutte le stesse caratteristiche e lo stesso propulsore.
La PRS Group
partecipa per la prima volta al 147 challenge nel 2003 dopo un anno di
fermo dall’avventura nel Citroèn Saxò cup, avendo apprezzato il
potenziale dell'Alfa, molto sportiva e prestazionale ed è rimasta
affascinata dalla formula organizzativa del campionato gestita da Andrea
Muller, una vecchia conoscenza del trofeo Saxò.

Dopo alcune
chiacchiere e le presentazioni di rito ecco iniziare l’intervista vera e
propria.
D-Ricorda il momento in cui ha capito di avere il titolo in “tasca”?
Oppure, per una questione scaramantica, ha forse preferito non fare i
conti con la certezza matematica della vittoria?
R-“Da subito!” risponde scherzando
Agostini, ma facendosi più serio ecco che si scopre che la risposta è:
“Abbiamo atteso la sicurezza matematica dell’ultima gara a Valencia, ma
già dalla gara di Imola c’erano buone possibilità.”
D-Le vittorie
sono molto spesso sofferte soprattutto da chi come lei è sempre in prima
linea. E durante la stagione avrà sicuramente vissuto in
un’alternanza di giorni difficili e momenti d’euforia. Ci racconti
brevemente un episodio piacevole ed una giornata “no” che ricorda di
aver vissuto durante il campionato.
R-Ogni gara è un episodio
piacevole, mentre nel campionato appena affrontato quello più triste è
legato alla prima gara a Monza nella quale schieravamo 5 auto e dopo
solo pochi giri ne abbiamo perse 3 per incidente mentre le due rimaste
nell’intento di aiutarsi a vicenda con le scie si sono tamponati andando
così a compromettere le vetture che comunque sono giunte al traguardo
con gravi danni, ma mantenendo almeno la 3° posizione.

D-Come avviene la
scelta dei piloti che dovranno difendere i colori del vostro Team?
R-Normalmente ci si guarda attorno
durante l’anno in corso, ma noi non andiamo a cercare i piloti perché
sono loro che vengono a cercare noi portandosi dietro il loro bagaglio
tecnico e monetario. Tra tutti quelli che si propongono poi noi
scegliamo quelli che possono garantirci, dopo una prova, un certo
risultato in campionato.
D-Quali sono i
costi per affrontare una stagione sportiva con una vettura come la 147
Cup? Cosa suggerirebbe per abbatterli?
R-La stagione costa 100.000 euro quindi sono
prezzi piuttosto elevati, questo costo è quello alla squadra poi sono i
piloti che si pagano le trasferte e tutto il resto. Per abbatterli si
dovrebbero diminuire le spese
dei pneumatici che coprono 1/5 del costo totale
della stagione e inoltre si potrebbero ridurre i prezzi dei ricambi
forniti da N-Technology che ha in gestione il campionato.
D-Con la vittoria
del Challenge che l’ha sicuramente ripagata degli sforzi intrapresi
riteniamo che sia sicuramente soddisfatto del lavoro del team, ma se
potesse tornare indietro cosa non rifarebbe?
R-La vittoria in campionato ha
ripagato completamente tutti i nostri sforzi e non modificheremmo nulla
delle nostre scelte.

D-Quali sono le
maggiori difficoltà che si possono incontrare nella gestione di un team
sportivo? Il rapporto con i piloti è tra queste?
R-In una squadra come la nostra
che conta 20 persone, tra piloti e meccanici, la difficoltà maggiore è
quella di tenere calmi i piloti tra loro visto che, in un campionato
come questo, le vetture sono tutte uguali e hanno tutti le stesse
possibilità di aggiudicarsi il titolo, perciò sono tutti
agguerritissimi.
D-Quali circuiti
a suo giudizio dovrebbero entrare a far parte del calendario gare e
quali invece abolirebbe?
R-Tra tutti i circuiti che
costituiscono il campionato toglierei Oschersleben
e
reintrodurrei Hockenheim almeno per lo spettacolo e le caratteristiche
delle nostre vetture.
D-Da un punto di
vista tecnico quali difficoltà avete incontrato nell’affrontare le
ultime stagioni?
R-Nulla, a parte qualche problema
di motore nel 2004, ma sono stati problemi riscontrati dalla totalità
dei team, in quanto i motori sono piombati.
Il problema stava nel fatto che in Alfa avevano
spinto un po’ troppo i motori e quindi più vulnerabili , ma dopo aver
riscontrato queste rotture hanno aggiustato il tiro.

D-Poiché in un
campionato monomarca l’esperienza di un pilota può essere sicuramente
determinante per essere competitivi, quanto incide sulla classifica
finale la preparazione della vettura?
R-La bravura di un pilota e la
preparazione della vettura incidono in ugual maniera sulla classifica,
perché una buona vettura senza un buon pilota non vince e un buon pilota
con una macchina non al meglio non riesce ad ottenere buoni risultati.
D-I media e
l’Alfa Romeo non sembrano avere supportato adeguatamente il campionato.
Quali possono essere state le cause di un comportamento “distratto” che
non ha sicuramente giovato al Challenge?
R-Questo campionato è stato dato in gestione alla N-Technology dall'
Alfa Romeo in quanto Alfa seguiva direttamente il WTCC, quindi le cause
di un comportamento “distratto” vanno ricercate nelle politiche della
N-Technology.
D-Gli “ordini di
scuderia”, di cui molto spesso si sente parlare, vengono impartiti anche
nel vostro team?
R-No!! Nel nostro team non mi
piace impartire ordini di scuderia e se lo faccio è solo verso le ultime
gare di campionato per poter ottenere più risultati possibili tra i
piloti e per il Team.
D-Nel vostro
programma per il 2006 è prevista ancora la partecipazione alla 147
European Cup?
R-Non possiamo ancora dirlo, in
quanto Alfa Romeo non ha ancora confermato il trofeo, ma se lo farà
sicuramente noi ci saremo con auto e piloti. In caso contrario stiamo
valutando la partecipazione al campionato italiano superturismo con le
Alfa 156, una delle quali sarà una delle 5 che correranno a Macau
nell’ultima gara del WTCC altrimenti siamo indirizzati al Trofeo Renault
Megan, in quanto organizzato meglio e con premi migliori.

D-Come vedrebbe
l’Alfa Romeo 159 in pista nel WTCC?
R-Secondo noi la 159 è un auto che
può vincere in pista perché comunque le auto stradali da quelle da corsa
sono molto differenti e basta prepararla bene e i costi sono legati
tutti ai ricambi perché ad esempio la 159 WTCC potrebbe costare 80.000
euro come 30.000, sono i ricambi che fanno la differenza.
D-Cosa pensa del
ritiro dell’Alfa Romeo dalle corse?
R-E’ già accaduto in passato, ma sicuramente
questa volta
è un errore in quanto il campionato turismo è
stato inventato da Alfa e Bmw e quindi se una delle due se ne va tale
campionato non ha più senso perché tutte le altre case automobilistiche
sono solo satelliti in questo trofeo. Alfa Romeo non dovrebbe
sponsorizzare le barche a vela e lo sci, ma dovrebbe rivolgere i suoi
fondi nel far correre le sue auto che è la cosa che gli riesce meglio e
per la quale è nata e si è dedicata tutta la vita.
D-In qualità di
addetto ai lavori cosa ha apprezzato nella gestione corse e nei rapporti
con le scuderie da parte dell’Alfa Romeo? Cosa invece non l’ha
entusiasmata?
R-La cosa che più mi ha dato fastidio è che Alfa
Romeo non ha mai ascoltato le richieste dei Team, se non in occasione di
alcune trasferte. Spiego meglio, Alfa Romeo voleva aggiungere anche una
tappa in Turchia nel trofeo, ma molti piloti non avevano i fondi per
pagare la trasferta e così i team hanno richiesto di togliere quella
tappa ed è stata l’unica volta in cui Alfa Romeo ha ascoltato la nostra
voce.
D-Se fosse lei a
programmare il calendario sportivo delle presenze ufficiali dell’Alfa
Romeo quali formule di competizione (WTCC, DTM, Formula, Rally o altre)
riterrebbe più adatte per l’immagine Alfa Romeo
R-Come già detto in precedenza
Alfa Romeo deve correre solo nel WTCC, la formula 1 e i rally lasciamoli
ad altre case automobilistiche. Alfa è nata per correre nel turismo e
quella è la sua immagine migliore.
D-Qual è al
momento la sua auto personale?
R-La mia auto attuale è una BMW serie 5 station
wagon e non posseggo altre auto.
D-Cosa pensa
dell’attuale produzione della Casa (Alfa Romeo)?
R-La valuto molto positivamente e
le sue auto sono tutte all’altezza del marchio.

Ultima domanda:
Sta per uscire la nuova Brera secondo lei si potrebbe indire un trofeo
Brera come era stato fatto per la gtv cup?
R-Certamente che si può e sarebbe
anche molto divertente.
Terminata
l’intervista siamo stati accompagnati nel retro della sede dove c’è
l’officina e li si trovavano 2 camion dell’European Challenge 147 cup e
2 vetture, quella del campione Murray e quella del pilota olandese O’Brian,
mentre le altre vetture sono già state vendute.

Fatte alcune foto di
rito abbiamo ringraziato e salutato il signor Agostini e il signor
Roberto Naldini che ci hanno accolto e dedicato il loro tempo, con la
speranza di rivederli presto in un trofeo Alfa Romeo.
A cura di STE_JTD