ALFETTA 158 - 1950
Chiamata col diminutivo Alfetta per la cilindrata di soli 1500cc
viene costruita nel 1938 e subito si afferma vincitrice nelle
gare di quel anno (Coppa Acerbo, Coppa Ciano, GP Milano).
Rimasta nascosta durante la guerra continua la sua gloria nel
primo dopoguerra vincendo il campionato mondiale nelle prime due
edizioni del Campionato Mondiale di F1 del 1950 e 1951 (con la
nuova versione 159), dove erano ammesse cilindrate fino a 4500
aspirato ma solo 1500 con compressore
Nuovo motore monoblocco di 8 cilindri in linea cilindrata totale
di 1479 cc, alesaggio 58, corsa 70, cilindrata unitaria 185 cc,
sovralimentazione che portò gli iniziali 180 cv a 350 cv. Telaio
a longheroni tubolari, cambio a 4 marce, retrotreno a ruote
indipendenti, sospensione a balestra trasversale unica che
blocca fortemente il rollio.
Piloti:
Manuel Fangio (ARG)
Luigi Fagioli
Reg Parnell (GB)
Piero Taruffi
Consalvo Sanesi
Progettista: Alfa Romeo 158 Gioacchino Colombo
Farina su 158


Fagioli su 158

Fangio su 158

Alfetta 159 - 1951
Con questa macchina, evoluzione potenziata della 158, Manuel
Fangio vince il Campionato Mondiale di F1 del 1951. Compaiono i
primi studi di aerodinamica come testimoniano le alette dietro
le ruote anteriori. Il motore anteriore e la trazione posteriore
costringe ancora a far passare l'asse motore sotto la seduta del
pilota che rimane molto alto. Con l'aumento della pressione
della turbina a 3kg/cc si arriva alla potenza di 450 cv.
raggiungendo (cronometrati sul circuito di Pescara) i 310 km/h .
Le sospensioni posteriori modificate con il ponte De Dion
eliminano la variazione di assetto che le ruote indipendenti
della 158 avevano al variare del peso (serbatoio vuoto - pieno).
Manuel Fangio diceva che la 159 era "una gran macchina, la
migliore in campo"
Piloti:
Nino Farina
Consalvo Sanesi
Felice Bonetto
Toulo De Graffenried (CH)
Luigi Fagioli
Paul Pietsch (D)
Progettista: Alfa Romeo 159, 159A, 159B - Gioacchino Colombo

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