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"ALFASPORT corre con stile"
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Riflessioni
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A distanza di diversi giorni, le
riflessioni su questo fine settimana fantastico sono tante e di
diversa natura.
Riguardo al Centro Stile, non si può
non apprezzare la grande accoglienza riservataci da tutto lo
Staff, che ha lavorato appositamente per noi il sabato, tutta
gente appassionata, così come al Museo.
Spero che questi due ultimi baluardi
dell’Alfa Romeo, insieme all’Archivio Storico, siano il punto
di partenza della ricostruzione dell’Alfa Romeo. Il Portello
oramai è diventato un Centro Commerciale, il glorioso
stabilimento di Arese è in disuso ed ha un aspetto spettrale, ma
Arese è la San Pietro, la Mecca, la Gerusalemme degli Alfisti,
DEVE esistere e tornare ad essere il cuore e il cervello
dell’Alfa Romeo, che non può essere rappresentata da qualche
stanza in Corso Agnelli, con delegazioni qua e la. Le Alfa Romeo
vanno progettate ad Arese, motori, telai e carrozzerie. C’è
bisogno di ricostruire questa grande, gloriosa e orgogliosa
famiglia, perché tale era. Spero che il Dott. Marchionne, che
tanto ha fatto per la Fiat in questi anni, comprenda
l’importanza che ha questo pezzo di terra per gli Alfisti di
tutto il mondo. Bisogna percorrere la strada inversa di questi
ultimi venti anni, così come l’Audi ha capito che
l’originalità e l’eccellenza è l’unica strada
percorribile, usando intelligentemente le sinergie a differenza
degli anni passati, in cui condivideva troppo con la Volkswagen.
Spero quindi che la separazioni dei marchi, con la nomina di
amministratori delegati sia solo il primo passo verso la direzione
giusta, che ripeto, a mio avviso non può non passare per Arese,
un luogo magico come nessun altro, carico di storia
dell’automobilismo.
Credo di poter concludere dicendo
che ci siamo trasmessi passione ed entusiasmo a vicenda fino ad
essere una cosa sola tra appassionati e personale dell’Alfa
Romeo e queste sono cose che non si possono costruire od
organizzare invitando semplicemente degli Alfisti a caso, ci
vuole sempre un Club dietro, persone vere, non virtuali.
Carlo
Alberto Monti
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