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VALLELUNGA 14 marzo 2004

 

Una piccola ma coriacea spedizione di soci del Club AlfaSport si da appuntamento come ogni anno all’autodromo romano di Vallelunga in occasione delle gare del Trofeo Giulietta e del Campionato Italiano Autostoriche Turismo GT e GTS, un appuntamento imperdibile dove si possono apprezzare delle opere d’arte in movimento … e che movimento!

Molti “rabbrividiscono” nel vedere dei pezzi preziosi e unici affrontare i pericoli della pista, con il rischio di sportellate, rotture o peggio capottamenti, e in effetti è come uscire con la Gioconda sotto il braccio in una giornata uggiosa e senza avere l’ombrello.

D’altro canto le Alfa sono nate per correre e non solo nei primi dieci anni di vita, ma sempre. E’ come liberare una tigre nella giungla, piena di pericoli si, ma l’unico posto dove può e deve vivere degnamente!

La giungla di Vallelunga -  http://www.aci.it/wps/portal - ha poi un fascino particolare perché è nata nel ’57 come pista asfaltata, insieme alle Giulietta e Giulia  quindi ed è rimasta uguale ad allora, cosa negativa per un verso, perché ha perso le F1 ed altre categorie superiori, ma positiva per l’altro, perché sembra di ritornare indietro di 40 anni e vivere la pista e la giornata sportiva come la si viveva allora.

Quest’anno poi è l’ultimo con la pista “originale”, perché dall’anno prossimo sarà modificata e allungata (per poter ospitare formule maggiori), perdendo però una delle curve più belle e difficili, la trincea.

Per un Alfista immergersi nel suo passato è sempre bello e gratificante, perché quel “museo” viaggiante, composto da molte delle Alfa più cattive e gloriose che hanno segnato la storia del marchio e della storia automobilistica sportiva, ti rimette in pace con il mondo.

Le Alfa hanno sempre avuto una aria “cattiva”, ma in versione da corsa incutono oltre al dovuto rispetto un vero e proprio timore, con quel loro sguardo, acquattate a terra con i gonfi parafanghi rivettati e pieni, gli scarichi laterali, il bialbero (con i coperchi punterie di tutti i colori) che troneggia solitario e autoritario nei cofani, abbellito dai suoi 4 carburatori con relative trombette “protette” da una lucente rete metallica, quei volantini vecchio stile e poi quel … rombo impressionante e “ignorante”!

Le uniche due cose che rivelano che siamo nel 2004 sono i sedili da corsa attuali e i canuti piloti, gli stessi che correvano appunto 40 anni fa!

La nostra giornata è fatta di “infiltrazioni”, si perché metà, se non tre quarti del nostro godimento è ammirare quei gioielli da vicino, parlare con i piloti, meccanici, chiedere dettagli tecnici, consigli e chiacchierare di gare e di Alfa in generale. L’atmosfera è sempre serena e rilassata (almeno per noi), c’è si un accanita competizione, ma sono tutti gentleman-driver, appassionati che scendono in pista per godersi quelle mitiche Alfa, indipendentemente da quello che sia poi il risultato (non per tutti però) finale. I paddock (un gazebo) sono molto “caserecci”, composti dalle auto da corsa, dai fuoristrada con i relativi carrelli, o piccoli camion, un tavolino, una sedia, gomme e un po di attrezzi, molto differenti dai paddock delle Formula Renault presenti dalla parte opposta, del tutto identici a quelli delle scuderie dell’ETCC.

Non ci mettiamo mai molto ad entrare in confidenza con questi appassionati, siamo sulla stessa lunghezza d’onda, ci piacciono le cose semplici, genuine e di sostanza!

In particolare abbiamo rivisto volentieri Massimo Sordi e la sua meravigliosa GTAm blu della scuderia MEDIOLANUM STORICA, il quale a settembre scorso accolse calorosamente me e Camarlinghi nel suo box, invitandoci a sedere con lui e fare una bella chiacchierata. Quest’anno ci ha regalato due splendide foto formato A4 del suo gioiello in gara ( foto1, foto2 )

Abbiamo poi fatto nuove conoscenze con una scuderia venuta per la prima volta a Vallelunga, la SQUADRA PILOTI SENESI, che ringraziamo per l’accoglienza, cortesia e pazienza dimostrataci.

Ricordo in particolare Claudio Beccarini Crescenzi (Whizard) e la sua meravigliosa Alfetta GTV (ex Merzario), che ha letteralmente stregato Camarlinghi, attirandolo come una calamita, allo stesso modo ricordo Amerigo Bigliazzi e la sua grintosa Giulia GTV 2000, nonché il giovane meccanico con cui abbiamo scherzato ai box per tutta la gara, veramente simpatico e disponibile.

Siamo poi emigrati allo stand del RIAR, dove erano assiepate alcune Giulietta pronte per la gara. Vi  si sono poi parcheggiate (come ogni anno) ben 3 Alfa Romeo 1900,  dico 3! Difficile dire quale era la più bella!

Ci sono state poi le gare, emozionanti come sempre, con le vecchie glorie a darsi battaglia come 40 anni fa.

Unico rammarico …. lo scarso pubblico, mentre queste gare dovrebbero essere incentivate e pubblicizzate!

Insomma una gran bella giornata da ripetere!



Carlo Alberto Monti (Carlitos)

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