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Alfa Romeo Un'autoscuola prepara i ragazzi con la 4C Il fascino del Biscione, leggerezza e prestazioni elevate: l’Alfa Romeo 4C ha tutti gli ingredienti per piacere ai veri appassionati. Sebbene sia considerata una supercar dal prezzo (relativamente) contenuto – ormai a fine carriera e non più ordinabile in Europa – rimane pur sempre un’auto molto costosa, accessibile a ben pochi fortunati: un sogno, soprattutto per i ragazzi. Eppure, tra loro c’è chi ha la possibilità di guidarla con il solo foglio rosa. Proprio così: capita a Gemona del Friuli, comune noto per essere stato colpito dal terremoto del 1976, dove l’autoscuola Romanelli ha messo a disposizione dei ragazzi un esemplare della coupé dotato di doppi comandi.
Un premio. Da circa un paio d’anni, la sportiva, equipaggiata con un motore a benzina di 1.750 litri da 240 CV, è entrata a far parte della flotta di vetture della ditta. Si può guidare solo il sabato, ma non è destinata a tutti gli allievi: “Solo quelli più preparati ed educati al volante possono guidarla”, ci spiega Enzo, il titolare. “L’auto è a disposizione per un giro gratuito di un’ora, che comprende anche l’autostrada”. Un’operazione d’immagine, ma anche un premio per i ragazzi più meritevoli, che possono saggiare le prestazioni della sportiva, “ma pur sempre rispettando i limiti”, precisa. Del resto, “la modalità di guida è impostata in Natural, e non in Dynamic o in Race”.
Solo col foglio rosa. Com’era prevedibile, anche tanti patentati hanno espresso il desiderio di guidare il bolide dell’autoscuola: “Ho avuto molte richieste, ma è concesso solo agli allievi delle scuola guida in possesso del foglio rosa”, ci spiega il titolare. “Proprio loro hanno fatto segnare buona parte dei 24 mila chilometri della vettura, di cui solo 1.400 dovrebbero essere quelli percorsi da me e mia moglie”.
Una legge assurda. Una volta conseguita la patente, i ragazzi non potranno avvicinarsi per un anno a vetture come la 4C, ma anche a modelli molto tranquilli e diffusi. Nel periodo richiamato, la legge vieta infatti di guidare auto di potenza superiore ai 70 kW e di potenza specifica, riferita alla tara, superiore ai 55 kW. Una norma a cui la nostra rivista è sempre stata contraria, tanto da raccogliere nel 2011 ben 13 mila firme per chiederne l’abrogazione, poiché impedisce ai ragazzi di utilizzare la stessa utilitaria guidata con il foglio rosa e l'ausilio di un genitore per esercitarsi. Di fatto, imponendo agli stessi neofiti di attendere un anno per rimettersi (e riprendere dimestichezza) al volante, quando la famiglia non può o non vuole acquistare un’altra vettura.
Il paradosso delle elettriche. Ne parliamo anche su Quattroruote di marzo, dove affrontiamo un altro paradosso della norma, legato alle auto elettriche: poiché la legge tiene conto della potenza omologata, riportata sulla carta di circolazione – diversa da quella di picco (o istantanea), spesso ben superiore – i neopatentati possono guidare auto a emissioni zero ben più scattanti rispetto a dei modelli con motore termico vietati ai neofiti, come dimostriamo sulla rivista.Fonte: www.quattroruote.it
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