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Editoriale
Alfa Romeo presenta MiTo, la piccola sportiva del Biscione
Dati Tecnici
Alfa MiTo e le sue rivali
La visita al Centro Stile e le impressioni dal vivo
Il Mensile “Auto” prova la MiTo
Alfasud: Il "MiTo" degli anni '70
Il video ufficiale della Presentazione

I sondaggi
Le impressioni dei Soci Alfasport


Alfa MiTo: Il Blog Ufficiale

L'Alfa Romeo MiTo in vendita su SHAKEBID.com








Ricomincio da MiTo


“MiTo”, il nome della futura, piccola Alfa Romeo su cui sono riposte le ultime speranze della Casa del Biscione e degli Alfisti.
Certo, il nome scelto è decisamente migliore di “Furiosa”, ma fa storcere il naso a più di qualche Alfista nostalgico, che avrebbe preferito l’acclamato a furor di popolo, “Junior”, legato a tanti, gloriosi modelli del passato e francamente più adatto ad un modello di ingresso e dedicato proprio ai giovani.
Non sarà certo il nome a decretare il successo di questo modello, ma la linea e soprattutto le caratteristiche tecniche, trattandosi di un’Alfa Romeo, e qui altri appassionati storcono ancora il naso, perché la piccola Alfa sembra troppo simile alla Grande Punto, da cui deriva, differenziandosi per pochi, seppur importanti, particolari, oltre alla carrozzeria, ispirata alla fantastica 8C Competizione.
Proprio su sull'estetica è difficile pronunciarsi finchè non la si vedrà dal vivo e, riguardo alle sue doti prestazionali, sarà la strada e la pista ad emettere la sentenza.
Io da Alfista mi auguro che la Junior … pardon, la MiTo, venda, e tanto, così come la futura 149, perché su di loro si può ricostruire l’Alfa Romeo e reinvestire i ricavi in uomini e tecnologia per tornare ad essere un … "il" marchio Premium, riprendendosi il posto, stoltamente lasciato ad Audi, Bmw e Mercedes da qualche decennio.
Certo, non sarà facile e rapido recuperare il gap tecnologico accumulato e a Torino se ne sono resi conto, tanto da mettere a capo dell’Alfa, Luca De Meo, che ha fatto grandi cose alla Fiat in questi anni: Bisogna provarci, abbiamo il dovere di provarci, come Alfisti, come italiani e come amanti delle belle auto.
Ma noi, devoti e appassionati del marchio di Arese, che ruolo abbiamo in tutta questa storia? Fondamentale a mio avviso, perché ognuno di noi porta una piccola “fiaccola olimpica”, in modo del tutto personale, perché l’Alfismo non è una scienza esatta, tuttaltro, anche se ha delle basi comuni, fondate sulla sportività delle sue vetture. Ogni Alfista custodisce le sue conoscenze e le proprie auto in modo diverso, chi restaurando e conservando le storiche con il massimo dell’originalità possibile, chi le stravolge nelle prestazioni e nell’estetica, chi semplicemente studia e divulga la storia del marchio e gli uomini che l’hanno reso grande, unico, e poi chi fa tutte queste cose insieme.
Uno degli obiettivi principali del Club Alfasport è quello di accogliere tutti gli Alfisti, soprattutto i nuovi, quelli che entrano in questo mondo per caso, acquistando una vettura nuova o usata, persone (di solito ragazzi) che a volte hanno poche conoscenze della storia di questo marchio; Noi cerchiamo di farli sentire parte di questa grande famiglia, nella speranza di fare di loro dei veri Alfisti, esigenti, orgogliosi, perché a loro passeremo un giorno il testimone e dovremo consegnargli una fiaccola dalla fiamma ardente, non una flebile fiammella. Altresì, ci prefiggiamo di trasmette la nostra grande passione anche a chi oggi costruisce le Alfa Romeo, affinché venga incontro il più possibile ai nostri gusti, quelli degli Alfisti e ci ridia l’orgoglio di essere tali anche con le future automobili di Arese.
L’Alfa Romeo ha un potenziale enorme, molto più grande dell’antagonista tedesca BMW, perché ha un carisma e una storia ineguagliabili: Di errori da cui imparare ce ne sono abbastanza, ora bisogna solo crederci e darsi da fare, perché quando vogliamo, noi Italiani le cose sappiamo farle meglio degli altri, così come solo noi riusciamo a dare un’anima ad un “pezzo di ferro”.
Ora più che mai è il momento di unire tutti gli Alfisti ed instaurare un dialogo costruttivo con i vertici aziendali, perché le strade devono riunirsi, come è logico che sia, tra una casa costruttrice ed i suoi clienti.
Auguri MiTo!

Carlo Alberto Monti - presidente Club Alfasport



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