28 Luglio 2002 - Raduno di Bologna
Carlitos ha scritto:
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Sono le 6.00, arrivo all’appuntamento con Alfio all’uscita 16 del
GRA di Roma, lui è li sul ponte che mi aspetta, come un transex
aspetta il suo cliente dallo stomaco ROBOttiano, ci manca solo che
agiti lo zainetto!
Lo carico e ci avviamo verso il punto di ritrovo Bolognese. Non
facciamo la A1, per timore del traffico che potremmo incontrare,
facciamo la statale fino a Cesena (molto bella fino a Terni, tutte
curve e contro curve). Traffico inesistente, ma il cogl. di turno
è sempre in agguato. Il classico “guardone”, che per vedere meglio
una Fiat Coupè da poco stampatasi sul guard-rail, rallenta da 150
a 20 Km/h, costringendo 3 ABS (tra cui il mio) a lavorare
duramente. Ovviamente il tizio ha fatto il pieno di maledizioni e
parolacce.
Arriviamo a Cesena, imbocchiamo la A14, arriviamo a Bologna,
guardo il mio indicatore della benzina in rosso … da quanto?
Rallento e con il mio navigatore sbussolato, che consulta la
Sax-cartina, cerchiamo un distributore e il PalaMalguti, troviamo
il primo e non il secondo, allora chiediamo ai passanti (1 in
bici, per il resto Bologna è vuota), e ci indicano il luogo.
Arriviamo puntuali e c’è già ROBO e suo fratello COP, insieme a
Franz JTD.
Saluti e abbracci, chiedo come va al vecchio e affaticato Robo e
lui mi risponde “Ho FAME!”, sono le 10.00! Innervosito, prende a
calci una bottiglia di birra, la quale si frantuma sul
marciapiede. Poi scorgo la sagoma dell’Alfa di Jec, non fa la
rotatoria e a 30 mt. dall’arrivo sbaglia strada … un classico!
La sua 146 ha un rombo diverso dal solito, più cupo, grazie al suo
nuovo enorme DTM in tinta con la carrozzeria (bronzo). Ne scende
il Presidente, con i suoi lunghi capelli alla “cerco di
ringiovanirmi, ma nun ce sta nient’a fa’ ”, e pantaloncini
dell’esame di licenza media (sotto il ginocchio). Stavolta non ha
il cappellino identificativo, ma lo si noterebbe anche in p.zza S.
Pietro all’angelus del Papa.
Man mano arrivano gli altri, Zio Keis, sua sorella Rosanna, il
marito Alessandro e la piccola Francesca, Franzz con la sua
splendida 156 2.5 V6, che sembra appena uscita dalla casa tanto è
perfetta (purtroppo per questioni di tempo non l’ho potuta
provare, ma mi sono fatto rilasciare un diritto di prelazione per
il giorno in cui se la rivenderà, nel 2045). C’è Gna, Davide,
Alfettarossa, Gismondi, 155Super, e altri che non conoscevo, tra
cui alcuni nuovi reclutati tramite volantinaggio.
Quasi tutti rispondono al nome di Andrea, tantè che quando ho
gridato questo nome cercando Sax, si sono girati in 5. E qui
faccio un appello ai futuri genitori, chiamateli in un altro modo
o dategli direttamente il nick-name!
Poi arriva una coppia a bordo di una Alfasud Sprint rossa,
simpaticissimi ed entusiasti come due ragazzini, a dimostrazione
che in certe cose l’età non conta. Addirittura scattano circa 150
foto, che saranno poi disponibili su un CD che andrà a Jec, per
pubblicarle sul sito.
Uno degli ultimi ad arrivare è l’organizzatore, visibilmente
emozionato, e mentre Stanlio e Ollio (al secolo Carlitos e Jec)
prendono i num. di targa (come 2 carabinieri) per associare le
macchine ai volti dei soci, due 145 QV nere si imboscano in un
punto isolato del parcheggio per provare la cavalleria, risultato:
parità. Ma dallo sguardo che hanno quando tornano, si capisce che
è nato qualcosa, sarà AmorAlfa?
C’è anche una bellissima 156 tutta carenata, e molte 145 con delle
interessanti soluzioni estetiche, che non avevo mai visto. All’Alfantasia
non c’è proprio limite!
E’ mezzogiorno, ROBO ha esclamato per la 14ma volta che ha fame,
vaga come uno zombie in cerca di cibo, tenta addirittura di rubare
i biscottini alla pupa, fingendo di giocarci.
Jec trova un posto dove fare la foto panoramica, inizia la
consueta, straziante operazione parcheggio. E’ incredibile come ad
ogni raduno non riusciamo mai a parcheggiare decentemente!
Per far posto all’ultima Alfa, spostiamo una g..f (cassonetto) a
mano, uno sporco lavoro, eseguito dai vecchietti del Club, tranne
il mastodontico ROBO, il quale ci mostra un’ ustione di 29° grado,
di 3 x 2 cm. Sull’avambraccio sx, che gli impedisce di darci una
mano.
Facciamo le 200 foto previste, e nel frattempo anche una fatto
incredibile, una 156 JTD con cerchi da 17” passa e incuriosita si
ferma, 15 sec. ed è dei nostri, si aggrega al gruppo e verrà poi
anche al ristorante con noi. La Al forza è potente, difficile
resistergli.
E’ ora di partire, ROBO oramai ha la pupilla girata all’indietro,
farnetica, qualsiasi cosa gli chiedi, ti risponde “HO FAME”.
La colonna si muove, in un concerto di rombi cupi che tutti
insieme fanno una sinfonia unica.
Qui inizia la via crucis con le sue 21 stazioni (è stata un idea
del religiosissimo Sax). Più di 40 persone procedono a passo
d’uomo sotto il sole africano, e ad ogni semaforo si perdono un po
di Alfa. E nonostante si cerchi di organizzarsi, non c’è niente da
fare, ad un certo punto dal fondo della coda ho persino assistito
alla divisione della colonna, inspiegabilmente 4 andavano a dx e 3
sx, una tragicomica. Dopo circa un ora e un quarto, 40 telefonate,
60 Km. perle strade di Bologna ci ricongiungiamo, ma mancano
Davide e Robo, che non potendo resistere sono andati avanti fino
al ristorante. La Sprint ha i bollori, ma Alessandro gli da una
dritta, frutto dell’esperienza sulla sua 75. Quando l’acqua bolle,
si apre il riscaldamento nell’abitacolo e il motore è salvo … i
conducenti no!
Mancano pochi bellissimi Km, immersi nelle verdi colline
bolognesi, finalmente giungiamo a destinazione (con 1 ora di
ritardo). Il parcheggio non è asfaltato, e ci sono parcheggiati
solo trattori e wolks, ci vogliono ancora 20 min. per non
lasciarci i spoiler.
Finite le operazioni, ci aspettano due enormi tavoli, io mi
posiziono dove non c’è ROBO, ho fame anche io e me la voglio far
passare … guardando Jec! Al mio fianco il fedele Alfio e Zio Keis
(fratello di Rosanna), capirò poi perché!
Prima della festa però avrei bisogno di rifarmi il trucco. Vado al
bagno (un solo water), e trovo la fila, dentro c’è Alfio che …non
lo trova! Purtroppo tra noi non c’è nessuno con le mani da
chirurgo che lo possa aiutare. Finalmente ha fatto, tocca a me,
gli faccio notare che non ha tirato la catena, e se ne esce con la
solita scusa che non funziona, quando ho fatto la tiro e …
funziona!
Poi va Jec, che rimane dentro un quarto d’ora per risistemarsi i
capelli impomatati, e gli altri fuori piegati dai dolori vescicali.
Iniziano le danze, ROBO reclina la testa di 90°, regalandoci una
sconcertante panoramica della sua spoglia nuca. Non vedremo più il
suo volto per circa 3 ore, il tavolo vibra, uno strano vento si
solleva sulla tavola, un risucchio poderoso, i vari soci sono
costretti a tenere i piatti schiacciati sul tavolo per impedire
che finiscano nei stomaci di ROBO. Ma qui faccio un latra
sconcertante scoperta, il caro maritino della Rosanna è un
fenomenale antagonista!!! Ogni tanto si lazava e girava per i
tavoli, mendicando fette di prosciutto, olive, fettuccine
avanzate. Anche la mogliettina lo aiutava.
Sembrava una sfida di Titani, se ne accorgono anche i camerieri, e
infatti le portate agli altri diventano più scarne, altrimenti non
ci rientrano con il prezzo fisso.
Abbiamo ricevuto anche la telefonata di Alfacoccodè.
Insomma, bisogna fare i pranzi separati, nel senso che loro devono
mangiare proprio in un altro ristorante.
Poi vedo la piccola Francesca guardare commiserevolmente GNA, che
si sbrodola il sugo sulla maglietta. Poi l’umiliante prestito del
bavaglino. Non ho notizie del pasto di Davide, che ha un nome
sbagliatissimo, in quanto ha la stazza di Golia piuttosto, e
dovrebbe essere una forchetta formidabile anche lui.
Ma la gente è molta, e purtroppo non ho la possibilità di
conoscere tutti.
Siamo giunti alla fine del pranzo, c’è la sorpresa finale
preparata dal buon SAX, qualcosa di speciale! Ma non ve la dico,
lascio a lui l’onore!
Ora è proprio finito tutto, anche le briciole, COP, fratello di
ROBO, gli comunica la triste notizia, e il gigante rialza la
testa, nel frattempo la sua sedia ha un assetto di –12 cm.
Saldiamo il conto, alla romana, 20 euro a testa per 52 (40 più
ROBO e Alessandro), usciamo e ci facciamo una bella chiacchierata
contornati da un meraviglioso panorama.
Pian piano i soci cominciano ad andare, io mi soffermo a parlare
con la coppia SPRINT (eccezionale), e scopro che lui è un mio
conterraneo, nato e battezzato nella stessa basilica … come è
piccolo il mondo!
Ma anche per noi è ora di andare. A malincuore saluti quelli
rimasti, e cedo le chiavi ad Alfio, che mi riporterà a casa. Prima
però dobbiamo uscire dai boschi e ritrovare Bologna prima di
notte, avevo il terrore di leggere un cartello di legno con su
scritto “Frittole” e scorgere un contadino che ci diceva che
correva l’anno 1400, quasi 1500!
Ma la sorte non ci abbandona, e l’Alfa nemmeno, la strada è libera
davanti a noi fino a Roma.
Ho parlato 4 ore con Alfio, di Alfalavoro. Tante idee per il Club,
ma non vi dico niente, abbiate pazienza, come la avete avuta fino
ad ora nel leggere questo pappone!
Scusate se ho dimenticato qualcosa e qualcuno, ma la stanchezza è
notevole, e dopo 8 ore passate in macchina con Alfio, ho solo
voglia di ...dimenticare!
Un ringraziamento particolare alla mia Bettina, che insieme
alla sua amica, si è sacrificata per consentirmi di essere
presente a questo meraviglioso Raduno, ovviamente a Sax e Lile che
l’hanno ideato in maniera esemplare, e a tutti i partecipanti.
»
Sax ha scritto:
« Siamo in attesa del suo commento
ufficiale ;) »
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