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Mercato italiano
Nuovo calo per le immatricolazioni: -9,6% a marzo




Non si arresta la contrazione del mercato italiano dell'auto. Secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, a marzo sono state 194.234 le immatricolazioni, il 9,61% in meno rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. La flessione, unita a quelle del 7,55% registrata a gennaio e del 2,42% di febbraio, porta il consuntivo del primo trimestre a mostrare una diminuzione del 6,53% con 574.803 unità.

FCA, in crescita solo la Lancia. Con 48.705 immatricolazioni, il gruppo FCA chiude il secondo mese dell'anno con un -19,45% , in peggioramento rispetto al -7,94% di febbraio. Tra i vari marchi del gruppo italo-americano cresce solo la Lancia con un +15,46% e 6.080 registrazioni. Male l'Alfa Romeo con un tonfo del 54,74% (2.433 unità immatricolate), la Fiat con un -21,47% (31.632), la Jeep con un -8,38% (7.907) e la Maserati con un -54,12% (128).

PSA fa meglio del mercato. Alle spalle del gruppo italo-statunitense si conferma il gruppo PSA con 31.733 registrazioni e una flessione del 2,79%, un terzo rispetto all'andamento del mercato. La Peugeot, con 10.889 unità registrate, subisce un calo del 5,49% mentre la Citroën perde l'1,97% a 9.516 immatricolazioni. In calo anche la Opel, con un -1,23% e 10.959 registrazioni, mentre la DS cresce del 14,95% ma con solo 369 veicoli immessi sul mercato.

Wolfsburg in lieve calo. Il gruppo Volkswagen registra una performance sostanzialmente analoga a quella dei francesi: sono 29.452 le immatricolazioni, con un calo dell'1,94%. Tra i vari marchi, la Volkswagen flette del 3,53% (17.535 immatricolazioni), la Skoda dell'1,8% (2.671) e l'Audi del 3,59% (6.418), mentre crescono del 13,61% la Seat (2.804) e del 71,43% la Lamborghini anche se il brand emiliano registra solo 24 immatricolazioni.

Cresce il gruppo Renault, crolla la Ford. Ai piedi del podio si piazza il gruppo Renault con 20.878 immatricolazioni e una crescita dell'11,56%. In miglioramento risulta la Dacia, con un +80,8% mentre il marchio della Losanga peggiora del 12,23%. Andamento negativo anche per la Ford, con 12.296 registrazioni e un -20,85%.

Contrastate Daimler e BMW. I gruppi Daimler e BMW mostrano un andamento ancora una volta divergente. Il produttore di Stoccarda, con 8.662 immatricolazioni, registra un peggioramento del 17,97% per effetto del crollo del 22,07% subito dalla Smart e del 16,32% riscontrato dalla Mercedes. La Daimler torna comunque davanti ai concorrenti bavaresi, capaci di immatricolare a marzo 8.553 vetture e crescere dello 0,34%, con la BMW in calo dell'1,98% e la Mini in crescita del 7,59%.

Asiatiche in chiaroscuro. Tra i costruttori orientali, trend positivo per il gruppo Toyota: con 9.294 immatricolazioni, guadagna l'1,02% con il calo del marchio omonimo (-0,66%) annullato dalla crescita del 25,81% registrata dalla Lexus. Perde ancora quota la Nissan, con un crollo del 33,58%, mentre la Suzuki guadagna il 2,27%, la Mazda scende del 3,59%, la Subaru flette del 43,54% e la Mitsubishi balza del 44,84%. Per le coreane Hyundai e Kia il mese di marzo mostra una contrazione, rispettivamente, del 14,47% e del 7,54%. In ascesa, seppur con volumi contenuti, risultano invece la SsangYong (+1,11%) e la proprietaria indiana Mahindra (+372%).

Bene la Volvo, crolla la Jaguar Land Rover. Nel segmento premium, anche i gruppi minori Volvo e Jaguar Land Rover registrano risultati divergenti. Il marchio svedese vede le immatricolazioni crescere del l'11,92% (2.103 unità), mentre i britannici riscontrano un peggioramento del 45,62% con 1.997 unità, di cui 659 Jaguar (-47,91%) e 1.338 Land Rover (-44,41%). La Tesla, con 269 vetture immatricolate, balza di ben il 249,35% soprattutto grazie all'introduzione della Model 3.

Panda sempre in testa.La Panda è sempre in cima alla classifica dei modelli più popolari, grazie a 13.834 immatricolazioni. Al secondo posto, ben distanziata, si piazza la Lancia Ypsilon con 6.080 unità e al terzo la Renault Clio con 4.804. Seguono, nell'ordine, la Fiat 500X (4.662), la Dacia Duster (4.519), la Citroen C3 (4.348), la Fiat 500 (4.294), la Fiat 500L (4.294) e Volkswagen T-Roc (4.247). Chiude la top ten, con 4.177 registrazioni, la Toyota Yaris.

Non si ferma la flessione del diesel. Sul fronte delle alimentazioni, prosegue il trend fortemente negativo del diesel. Dopo il -31,4% di gennaio e il 22,6% di febbraio, le motorizzazioni a gasolio calano del 25,2% e scendono dal 54,45% al 45,2% del mercato. Fa da contraltare la crescita delle auto a benzina con un +9,9% e il 41,2% della domanda (era il 33,8% un anno fa). Perde terreno, invece, il metano (-39,3%) mentre risale il Gpl (+2,7%). Le auto ibride, con un aumento del 35,1%, salgono dal 3,5% al 5,3% del mercato, mentre le elettriche tornano a mettere a segno una crescita a doppia cifra del 42,1% salendo allo 0,3% del mercato dallo 0,2% di un anno fa.

Calano privati, noleggio e società. In termini di canali di vendita, tutte le categorie risultano in contrazione. I privati, che negli ultimi mesi hanno sostenuto la domanda italiana delle quattro ruote, flettono dell'1,6%. Peggiori sono i dati per le società (-25,3%) e anche per il noleggio (-13%) che vede le componenti di breve e lungo termine in contrazione, rispettivamente, del 19,2% e del 7,2%. Le autoimmatricolazioni di concessionarie e Case scendono del 29,8%.

Ancora in contrazione l'usato.Il mercato delle auto usate lancia per il quinto mese di fila segnali negativi. A marzo i trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture (i passaggi temporanei a nome dei concessionari, in attesa della rivendita ai clienti), sono pari a 380.227 unità, l'8,3% in meno rispetto al corrispondente mese del 2018. Nel primo trimestre il calo è del 5,4% con 1.121.098 trasferimenti.

Per l'Unrae pesa ancora l'ecotassa. L'Unrae indica come fattore negativo per l'andamento del mercato l'incertezza generata dal nuovo sistema di bonus-malus. “La mancanza del Decreto attuativo e la predisposizione della piattaforma, necessari alla richiesta dell’Ecobonus, stanno disorientando i consumatori e penalizzando l’operatività delle aziende”, sottolinea il presidente dell'associazione delle Case automobilistiche estere, Michele Crisci. “Inoltre, in prospettiva lo scenario del mercato non può che peggiorare, considerato che gli effetti sulle vendite dell’Ecotassa non sono ancora oggettivamente rilevabili: tra le fasce penalizzate dal malus, infatti, quella da 161 a 175 g/km di CO2, ad esempio, nel mese di marzo ha visto un incremento delle immatricolazioni, trattandosi, però, di auto ordinate prima del 1° marzo e, quindi, esenti dal pagamento della tassa”. Il calo del mercato "non può non preoccupare l’intero comparto”, aggiunge Crisci. "Un calo che peraltro era stato ampiamente previsto e prospettato nei dettagli al Governo ancora a dicembre nel corso della riunione sul bonus/malus presso il Ministero dello Sviluppo Economico. A questo punto diventa pleonastico ribadire l’urgente necessità di un Tavolo su cui discutere di una visione strategica della mobilità in Italia. Un Tavolo al quale diamo ancora piena disponibilità a partecipare nell’interesse delle aziende che rappresentiamo e del mercato italiano”.


Fonte: quattroruote.it







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