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Mercato italiano
Ancora un calo per le immatricolazioni




Nuova frenata per il mercato italiano dell'auto. Dopo il calo di febbraio dell’1,4%, anche a marzo il risultato è negativo. Lo scorso mese, secondo i dati del Ministero dei Trasporti, le immatricolazioni si sono attestate a 213.731 unità, con una contrazione del 5,75% rispetto al pari periodo del 2017, per effetto di una combinazione di fattori come l’incertezza elettorale, il maltempo e un giorno lavorativo in meno. Il primo trimestre si chiude di conseguenza con una flessione dell'1,55% e 574.130 registrazioni.

Alfa e Jeep continuano a sostenere il gruppo FCA. Calano anche a marzo le vendite di FCA, nonostante la crescita a doppia cifra di Alfa Romeo (+17,04% pari a 5.372 immatricolazioni) e Jeep (+76,74%, con 8.609 veicoli) che ha fatto registrare il terzo miglior tasso di crescita dell’intero mercato dietro solo a Jaguar e Dr Motor. Le immatricolazioni complessive del gruppo italo-statunitense si sono attestate a 59.779 unità, il 12,94% in meno rispetto a marzo 2017. Sul risultato hanno pesato i risultati negativi di Fiat (-20,32%, con 40.228 immatricolazioni), Lancia (-36,62%, con 5.265 unità) e Maserati (-23,84%, con 278 esemplari).

In crescita il gruppo Volkswagen. Nel trend di generale calo delle vendite continua a crescere Volkswagen. Le immatricolazioni del gruppo, pari a 29.929 unità, sono migliorate del 6,8% nonostante il calo subito dall'Audi (-4,38%, 6.638 immatricolazioni). Il marchio di Wolfsburg ha invece messo a segno un incremento del 9,01% con 18.108 registrazioni, mentre la Seat è cresciuta del 32,76% con 2.460 immatricolazioni. Bene anche la Skoda con un +4,23% e 2.709 veicoli. La Lamborghini ha invece subito un calo del 30%, ma ovviamente con numeri decisamente contenuti rispetto agli altri brand del gruppo tedesco: 14 vetture registrate.

Daimler e BMW. Dopo i cali di gennaio e febbraio, anche a marzo Daimler e BMW hanno perso terreno. Il gruppo di Stoccarda ha subito una flessione del 2,2% con 10.474 unità immatricolate per effetto soprattutto del crollo della Smart (-15,9%). La Mercedes è cresciuta del 4,7% con 7.440 immatricolazioni. Per il gruppo BMW sono stati immatricolati 8.513 veicoli, il 7,3% in meno rispetto allo stesso mese del 2017, con il marchio omonimo in flessione dello 0,77% (6.446 immatricolazioni) e la Mini in contrazione di ben il 23,1% (2.067).

Cresce PSA, calano Renault e Ford. Il gruppo PSA consolida la propria posizione di seconda forza sul mercato automobilistico italiano grazie al contributo della Opel. Il gruppo transalpino ha messo a segno una crescita del 62,4% con 32.669 unità registrate, di cui 11.073 del marchio tedesco. È la Citroën ad aver registrato la miglior performance con un aumento del 18,62% e 9.772 immatricolazioni, mentre la Peugeot ha subito un calo dello 0,44% con 11.503 registrazioni. Al contrario il gruppo Renault ha perso il 10,83% fermandosi a 18.684 immatricolazioni per colpa del -16,3% del marchio omonimo (13.909 registrazioni), che ha annullato la crescita del 10,10% segnata dalla Dacia (4.775). In contrazione è risultata anche la Ford: 15.502 veicoli registrati e una flessione dell'8,59%.

Gruppi asiatici in frenata. Per il terzo mese di fila frenano i grandi produttori asiatici. La Toyota, con 9.149 immatricolazioni, ha perso lo 0,41% malgrado il +13,62% della Lexus, mentre il gruppo Nissan ha subìto una contrazione del 12,75% (7.007 immatricolazioni) per effetto del -10,46% del marchio omonimo. Male anche la Suzuki, con un calo del 16,82%, la Subaru con un -25% e la Mitsubishi con una perdita del 6,74%. In crescita sono, invece, risultate, la Mazda (+18,89%) e la Honda (+11,77%). Rimanendo in Asia, andamento negativo anche per la coreana Hyundai (-1,05%) e la consociata Kia (-9,37%).

Altalenanti le altre premium. Nel segmento premium, oltre a Daimler e BMW, è risultata in calo anche la Volvo. Il marchio svedese ha visto le immatricolazioni scendere del 14,49% a 1.877 unità. In grande spolvero, al contrario, il gruppo Jaguar Land Rover, con una crescita del 22,05% e 3.664 registrazioni, grazie soprattutto al boom della Jaguar (+87,65%). Infine la Tesla ha messo a segno una crescita dell'11,59%, ma con solo 77 modelli immatricolati.

Pesante calo per il diesel, ancora boom per le ibride. Sul fronte delle alimentazioni, il diesel mostra i primi forti segnali di declino. Le motorizzazioni a gasolio hanno subito una flessione del 9% scendendo al 54,5% a causa dell'impatto negativo degli acquisti dei privati. In contrazione sono risultate anche le auto a benzina (-3,9%) e quelle a Gpl (-10,2%), mentre è proseguito il boom delle auto elettrificate: le ibride sono cresciute del 26,1% e le ibride plug-in del 107,5%. Bene anche il metano con un +27,9%. Le elettriche pure, infine, malgrado un balzo dell'81,7%, si confermano ancora su volumi limitati.

Panda sempre in testa. Nella classifica dei modelli più popolari i primi quattro posti sono appannaggio del marchio Fiat. La Panda si conferma leader assoluta con 13.484 immatricolazioni, seguita dalla 500X (6.226 registrazioni), dalla Tipo (5.772) e dalla 500 (5.596). Il quinto posto è occupato dalla Ford Fiesta con 5.286 unità, mentre al sesto si è piazzata la Lancia Ypsilon con 5.265. Seguono, nell'ordine, la Volkswagen Golf (5.211), la Renault Clio (5.140), la Citroën C3 (4.963) e, infine, un altro modello del gruppo FCA, la Jeep Renegade con 4.448.

Non si arresta la caduta dei privati. Anche a marzo il canale dei privati presenta una netta flessione. Lo scorso mese è stata registrata una perdita del 14,8% con una forte contrazione per gli acquisti di auto diesel (-24%) e un declino di circa l’8% per le motorizzazioni a benzina. Nel complesso le vendite a persone fisiche sono pari al 49,9% del totale, 5 punti in meno rispetto a un anno fa, e quelle alle persone giuridiche al 50,1% (30,6% per il noleggio e 19,5% le società). In particolare il canale del noleggio ha guadagnato il 5,1% dei volumi mensili per effetto soprattutto del lungo termine, cresciuto dell’11,4%.

Ancora in calo l'usato. Per il secondo mese di fila si è registrato un calo dell'usato. Dopo la flessione del 7,5% di febbraio, i trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture (i passaggi temporanei a nome di un operatore, in attesa della rivendita al cliente), sono calati del 10% attestandosi a 414.705. Il primo trimestre si è pertanto chiuso con 1.185.464 passaggi di proprietà, il 5% in meno rispetto al pari periodo del 2017.

Il commento dell’Unrae. "Il mercato rallenta e con esso rallenta ulteriormente la capacità dei costruttori di contribuire al rinnovo del parco circolante, nonostante le poderose campagne promozionali che di fatto si sono sostituite agli interventi dello Stato in un processo ormai urgente”, ha commentato Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’Associazione delle case automobilistiche estere. "Pertanto il compito da affidare con urgenza al nuovo esecutivo è quello di ascoltare le voci della filiera per trovare, insieme, le soluzioni possibili, in ottica di neutralità tecnologica, e riprendere un percorso virtuoso che attraverso lo smaltimento del parco anziano consenta di immettere vetture tecnologicamente avanzate nel mercato e accelerare il raggiungimento degli obiettivi previsti dall’Europa".


Fonte: quattroruote.it


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