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Il test di Michael Schumacher con una Alfa Romeo

Oggi Micheal Schumacher compie 49 anni e noi ricordiamo quando nel luglio del 2003 guidò una Alfa Romeo 156 GTA S2000 che correva nel campionato europeo turismo. Un test voluto da lui per aiutare un pilota particolare.




Delle volte i grandi campioni hanno il bisogno di vagheggiare, fuggire, scappare. Abbandonare il terreno che tanto è stato generoso nei loro confronti, anche solo per un giorno o comunque per un periodo limitato. Una fuga d’amore; bella come poteva essere il sogno che tutti avevamo all’età di dodici anni o poco più di scappare con la bella della classe che ci faceva impazzire. Un sogno carico di brividi ed emozioni.Lunga o breve che sia stata, la storia dello sport ci consegna tante fughe. Micheal Jordan tentò la strada del baseball professionista in onore di suo padre. Kimi Raikkonen provò a cimentarsi nei rally in onore della sua noia di andare sempre costantemente a trecento e passa all’ora. Valentino Rossi ha lasciato le moto per i rally e le Formula 1, anche se solo per un giorno, in onore di cosa non è dato sapersi. Poi c’è Micheal Schumacher. Va bene, non è che quella che segue sia stata una vera e propria fuga d’amore in onore dell’amore incondizionato per le ruote coperte; però è bello immaginarlo così; come la voglia di un campionissimo di provare nuove strade in cerca di nuove emozioni.

Un preambolo a ruote coperte: Ogni cavaliere ha, di norma, il suo fido destriero. Quell’animale che mai abbandona e senza il quale si sentirebbe battuto. Micheal Schumacher di cavalli ne ha avuti tanti, anche qualcuno non proprio della razza pura che più gli si addiceva. In pochi sanno, per esempio, che all’età di 22 anni nel 1991 corse quattro gare nel campionato DTM. Per il futuro “Kaiser” venne preparata una Mercedes E190 dal team semi-ufficiale Zakspeed; che poteva vantare pure un passato in Formula 1 verso la metà degli anni ’80. Schumacher debutta nel Dtm al Norisring con la Mercedes numero 65. No, non è andata come molti cominceranno a pensare. Fu un totale disastro. Corse, come detto, i due round al Norisring e le tappe successive a Diepholz; per un totale di quattro round. In tre di essi si ritirò per uscite di pista o guai meccanici e nell’unico in cui arrivò alla fine (il secondo round a Diepholz) si prese un giro dal vincitore. Queste furono le uniche due gare di Schumacher nel Dtm, che a fine stagione risultò come non classificato nel campionato. Zakspeed e Mercedes decisero, infatti, che non era il caso di continuare ad impegnare Schumacher nel Dtm. Inoltre di li a pochi giorni il “pacifico” Bertrand Gachot si prese a cazzotti con un taxista londinese e, in maniera involontaria, diede inizio alla leggenda di Micheal Schumacher in Formula 1. Schumy mai più mise piede su un’auto da gara di categoria turismo. Fino ad un caldo pomeriggio al Mugello.

Ad avercelo un test driver così.. : Se vi dico Sebastian Stahl? Chiaramente non tutti sanno chi possa essere. Di sicuro è un tipo fortunato. E’ l’unico al mondo a potersi fregiare di aver avuto Micheal Schumacher come test driver e promoter personale. Perchè tutte queste fortune? Semplice, è il fratellastro di Micheal e Ralph Schumacher nato dalle seconde nozze di Rolph Schumacher con Barbara Stahl. Per capire bene la vicenda, però, andiamo con ordine. Stahl è un buon pilota (lontano anni luce dai fratellastri sia chiaro) che ha chiuso al secondo posto il campionato tedesco di 147 Cup nel 2002. Un monomarca per gentleman driver e piloti semi-professionisti, che si correva con Alfa Romeo 147 Turbo Diesel di chiara derivazione stradale. Per quel 2003, Stahl vuole il salto di qualità e lo vuole fare correndo nel ETCC proprio con l’Alfa. Certo l’Alfa Romeo ha appena perso il suo pilota di punta (Fabrizio “piedone” Giovanardi fuggito alla BMW) ma non ha di sicuro bisogno delle doti velocistiche di Stahl per ritrovarsi. Urge un appoggio forte e, allora, perchè non chiedere al fratellastro un favore? Micheal Schumacher, che alla fine contro il fratellastro non ha nulla, accetta. Si, ma lo sa Schumacher che il buon Sebastian ha corso fino ad ora con macchine stradali con dentro saldato un tubolare a mo di rollbar? Evidentemente si, perchè Schumacher accetta di svolgere alcuni test per conto del fratellastro e lo farà al Mugello in un caldissimo giovedì di inizio luglio, in un test day concomitante proprio tra Alfa Romeo e Ferrari. Schumacher, però, cose a caso non ne fa. Approfitta di una pausa forzata dovuta alle riparazioni che devono essere effettuate sulla sua Ferrari dopo un uscita di pista alla curva Bucine. Si reca al box dell Alfa con tuta allacciata in vita e scodella di muesli proteico di quelli fatti appositamente per lui presentandosi a tutti i meccanici ed ingegneri presenti. Si siede ad un tavolo e mentre sgranocchia il suo pranzo, non propriamente invitante, legge una serie di dati e telemetrie raccolti sul circuito. Poi, via! Si cala nell’abitacolo della Alfona e inizia una serie di giri per prendere confidenza. Breve sosta ai box per settare qualche parametro e poi di nuovo una serie di giri veloci. Per la cronaca, il miglior crono è stato di 2.02.76; di ben quattro decimi migliore di quello di Tarquini (coach driver per l’occasione). Ok, il “Cinghio” ha girato con pista molto più fredda e meno gommata rispetto a Schumacher, ma rimane una prestazione degna di nota. Il test fu mascherato come un “tributo” al forte legame che tiene unite Alfa Romeo e Ferrari, ma in pochi ci hanno creduto. Stahl eseguì anche dei test a Fiorano nei giorni successivi, sempre con il test driver d’eccezione Schumacher a vigilare.

Fortunato lo fu davvero: Ok, quando hai un promoter con (all’epoca) cinque titoli mondiali e mezzo e un test driver con i fuochi d’artificio allegati, dovresti come minimo spaccare il mondo in due. Non andò proprio così. La tappa tedesca all’Oschersleben per Stahl durò poche curve prima di finire mestamente nella sabbia. Due anni dopo partecipò anche alla 24 ore del Nurburgring e nel 2006 corse le ultime due tappe cinesi del A1 Grand Prix senza entusiasmare nessuno in ambo i casi. Se ancora siete scettici sulla fortuna di Stahl, però, tenetevi forte perchè qua davvero il destino ha fatto un regalo enorme al fratellastro del Kaiser Schumacher. Durante il week end del 21/22 marzo 2015, Stahl si trova a Barcellona dove sta svolgendo alcuni shot per una campagna pubblicitaria della Mercedes. Le forti piogge, sopratutto al sabato, fanno pensare allo staff di posticipare il rientro di un giorno, facendolo slittare da lunedì a martedì della settimana seguente. Fortunatamente, è proprio il caso di dirlo, le piogge cessano nella giornata di domenica e Stahl può completare le riprese per lo spot pubblicitario rientrando come programmato il giorno seguente, lunedì 23 marzo. Se quella domenica la pioggia non fosse cessata, e il rientro fosse stato posticipato di 24 ore, Stahl sarebbe salito sul volo 9525 della Germanwings il 24 marzo 2015. Si, se il test fosse stato rinviato, Stahl sarebbe probabilmente morto sul quel maledetto aereo che si è schiantato sulle Alpi in una umida mattina di fine marzo. Non avrà sfruttato le nozioni passateli dal più veloce fratello acquisito, ma la fortuna lo ha aiutato in maniera diversa.


Fonte: f1sport.it


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