Vallelunga 11 febbraio 2006






Giornata di test pneumatici Yokohama per le vetture del WTCC e Superturismo, presenti alcuni team Alfa e Bmw.
Purtroppo siamo in pochi a poterci godere questa magnifica giornata, visto il breve preavviso e la concomitanza del raduno toscano, ma chi può (compreso il sottoscritto) non si lascia certo sfuggire l’occasione …
Io e Alessandro (ssj1985) siamo passeggeri di EmiGT del 147VirtualClub (Alamedux ci raggiungerà con dei suoi amici nel pomeriggio) e arriviamo all’autodromo poco dopo mezzogiorno e ci parcheggiamo a fianco alla Crosswagon di Augusto Farfus (riconoscibile dal nostro stemma sotto il fanalino post. sx), a sua volta parcheggiata a fianco al TIR grigio e rosso dell’Alfa Romeo.
Chiamo il “nostro” socio onorario al telefono ed esce subito dal box, accogliendoci come al solito calorosamente. Mentre parliamo arriva una telefonata dal Brasile (è un pilota molto impegnato al telefono, forse ha fatto anche i test con il telefonino … scherzo).



Parliamo un po della sua Alfa quotidiana, che da aprile ha già percorso ben 40.000 Km. e l’olio motore e i pneumatici chiedono lo stesso trattamento delle pastiglie freno, o quanto meno di poter finalmente riposare in pace …
Ci invita subito ad entrare nel box mentre i meccanici stanno lavorando sulla macchina. All’interno ci sono anche gli ingegneri di pista che studiano sul computer i risultati dei test mattutini. Dentro c’è anche il compagno di squadra di Augusto, Gianni Morbidelli, tornato dopo tanti anni in Alfa. E’ abbronzato e in “borghese”, proverà infatti la 156 per la prima volta il giorno dopo e il cantante Max Gazzè, noto anche per le sue performance pistaiole.

da sinistra Morbidelli, EmiGT (147VC), Farfus e io.
Due piloti dell'Alfa Romeo, due rappresententi di due Club ... 4 Alfisti!


Telefonata di rito al fan num.2 di Augusto, Fabio (Adder), fidanzato di Francesca, fan num.1, dopodiché osserviamo da vicino la bellissima 156 “nuda”, cioè senza adesivi. In questa veste non piace ad Augusto … per noi è cmq un sogno anche senza ruote, difatti la vista dell’impianto frenante, nonchè del motore è roba da infarto, poter poi stare la dentro ad osservare l’intenso lavoro del team è roba dell’altro mondo …
Non è la prima che veniamo accolti nel box dell’Alfa e tutte le volte che sono entrato ho sempre visto gente “a testa bassa”, tutti dediti al lavoro, senza soste, una professionalità da team di F1, tutto preciso, ordinato … d’altronde stiamo parlando del mitico Team di Mauro Sipzs, quindi scusatemi per l’ovvietà.



Augusto ci presenta poi “Morbido” … in realtà un duro al volante, parliamo un po e mi trovo subito a mio agio, la stessa sensazione provata la prima volta con Augusto e ancor prima con il nostro amatissimo Cinghio (Gabriele Tarquini), piloti vicini ai tifosi. Nonostante la sua lunga carriera (è stato anche pilota di F1), ho la sensazione che Gianni sia entusiasta e ansioso di salire sulla 156, fiducioso nei suoi mezzi (e non potrebbe essere altrimenti) e nella macchina.
Ci lasciamo poi brevemente, perché dobbiamo andare a salutare Riccardo Romagnoli, che occupa con la sua bianca 156 categ. “Superturismo” della Scuderia La Torre, il box a fianco.

da sinistra Alessandro (ssj1985), io, Romagnoli ed EmiGT




Ci ricevono con subito e con molta cortesia, ci mettono a disposizione il box e ci fanno scattare tutte le foto che vogliamo. L’ambiente è più “familiare” dell’altro, ma cmq molto professionale, si lavora anche lì a ritmi serrati, con frequenti scambi di opinioni tra motoristi e pilota. Romagnoli ha già una certa esperienza pistaiola, eppure ha anch’egli l’entusiasmo di un ragazzino al primo campionato, oltretutto sembra molto soddisfatto della 156 e dei risultati appena ottenuti. Credo che figurerà bene nel campionato. Spero che trovino poi un motore di scorta … ci ha parlato delle durata e del costo … diciamo che se potessi permettermelo, lo metterei in un cavò e non lo accenderei proprio …
E’ giunta l’ora di pranzo, Farfus & C. si sono già avviati e il piccolo bar/ristorante dell’autodromo è pieno. Alessandro quando vede che ci sono solo due posti a sedere nel tavolo dove siedono gli uomini del Team BMW di Ravaglia, ci dice che ha mal di stomaco ed esce, io ed Emiliano invece, abbiamo fame e poi io negli autodromi mangio sempre con gli uomini BMW, è una tradizione ormai …
Dopo pranzo ci spostiamo al muretto box e ci godiamo lo spettacolo dei test, il rombo di un auto da corsa è qualcosa che ti entra nelle cellule e le rivitalizza. Ogni volta che rientra Augusto gli chiedo come è andata e lui cortesemente mi risponde una volta che la macchina è rossa, una volta che ha 4 ruote …
Noi comuni mortali prendiamo qualche tempo a mano e vediamo che stanno tutti sullo stesso livello più o meno tra ufficiali e privati … non sono di certo qualifiche, anche se spingono e lo stesso Zanna (Alex Zanardi) ha fatto un escursione fuori pista.

Concludo con un paio di osservazioni. La prima è di carattere “estetico”. Augusto e gli uomini del Team della N.Technology indossavano tutti tute e giubbotti “Autodelta”, con il classico triangolino che fa aumentare del doppio il valore dei parafanghi delle Alfa che se ne possono fregiare e con l’ultima livrea stilizzata, adottata in questi ultimi anni. E’ un peccato che sia stato rispolverato questo glorioso stemma tanto caro a noi Alfisti e subito riposto a causa di sondaggi che lo davano per “sconosciuto” ai più, facendolo apparire come il logo di un team privato … come in effetti era agli inizi l’originale, o come lo è quello del team tedesco cui si appoggia la Motorsport della BMW …
L’altra invece è una riflessione. Vedendo gli uomini Autodelta al lavoro, è difficile immaginarselo come un Team “privato” e d’altronde quest’anno non cambierà una sola virgola rispetto allo scorso anno, perché in questi anni la scuderia di Sipzs ha sviluppato la 156 dalla A alla Z, portandola molte volte alla vittoria (ben 12 titoli), meritandosi la riconoscenza e l’ammirazione dei suoi uomini e di tutti gli Alfisti.
Chissà, forse dopo tante inutili “incomprensioni”, potrebbe nascere qualcosa di eccezionale, un’era d’oro, forse proprio quel nome “Autodelta”, che ancora campeggia sul petto e sulla schiena degli uomini Alfa Romeo potrebbe essere di buon auspicio, magari si potesse ripetere la storia della mitica Autodelta dell’Ing. Carlo Chiti, che insieme all’Alfa ha generato auto plurivittoriose che hanno segnato la storia automobilistica mondiale.

Ringrazio Augusto Farfus, Gianni Morbidelli e il team Autodelta per l’accoglienza riservataci ancora una volta, nonché Riccardo Romagnoli e il Team La Torre, che ci ha concesso anche qualcosa che ci riempie di orgoglio, ma … non posso dirvi di più

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Commento a cura di Carlo Alberto Monti

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