Marco Rigoni racconta...
L’Alfa in Laguna


Il traghetto San Marco nel 1961




Questa storiella ha per me un fascino del tutto particolare, ogni volta che la racconto mi provoca una sorta di emozione, la stessa che provai quando si realizzò il primo episodio.
Venezia è la città che più amo, non so per quale ragione, forse perché ci sono stato per alcuni mesi quando avevo circa un anno, forse perché è unica al mondo (a dispetto di tutte le Venezie del nord, del sud, dell’est e dell’ovest), forse perché piace moltissimo a mia moglie Marilena o forse perché il mio nome è Marco.
Sta di fatto che è diventata una abitudine, ormai consolidata da un paio di decenni, andarci due volte l’anno, circa una settimana per visita. Conosco molto bene la città così come tutte le isole della laguna, so quali sono gli alberghi ed i ristoranti dove andare, così come quelli da evitare.
Venezia è bella in qualsiasi stagione, perché cambia volto. Venezia è bella con i turisti e quando si incontrano solo veneziani. Venezia è ricca di cultura, semplicemente girando per le calle e nelle piazze o entrando nelle sue chiese e nei suoi palazzi. E poi, udite, udite, vi è stato un legame particolare tra Venezia e l’Alfa Romeo! Quando l’ho scoperto non stavo più nella pelle.
Le mie due grandi passioni si incontravano sullo stesso sentiero. Il primo campanello suonò quando vidi la foto di un motoscafo su un libro dell’Alfa.
Passò qualche anno prima che venisse pubblicato un volume dal titolo “Vaporetti” di Gilberto Penzo. Ovviamente lo acquistai immediatamente e lo lessi con grande interesse. Il primo riferimento all’Alfa Romeo lo trovai a pagina 82 e poi molti altri a seguire, ma vediamo con ordine come si sono svolti i fatti.

Va subito banalmente premesso che per muoversi a Venezia si cammina o si naviga. I trasporti pubblici sono quindi fatti con barche, l’equivalente delle carrozze (tempi addietro), dei tram, autobus, filobus e taxi di tutte le altre città del mondo. Remi e vele costituirono la forza motrice sino all’apparizione delle macchine a vapore e la notizia della prima linea passeggeri a motore risale al primo ottobre 1857.
Nel 1904 la gestione dei trasporti in Laguna passa nelle mani del Comune: Venezia è la prima grande città in Italia a costituire un’azienda comunale di trasporti (la Azienda Comunale Navigazione Interna – ACNI) con tre anni di anticipo su Torino, cinque su Roma, tredici su Milano e quattordici su Napoli.
I mezzi di trasporto si suddividono in sei categorie, a seconda del loro impiego:
- i motobattelli o vaporetti sui canali principali
- i motoscafi sui canali secondari
- i foranei (vaporetti ad unico ponte) fra Venezia e le isole
- le motonavi (a piĂą ponti) ancora per le isole
- le navi-traghetto per il trasporto di veicoli
- le navi ausiliarie (motocisterne, officine, depositi,ecc.)
In termini dimensionali, il vaporetto è lungo circa 25 metri ed ha una capacità di oltre 200 persone, il motoscafo misura circa 20 metri e può portare 150 persone, la motonave arriva a 38 metri e 800 passeggeri.

I motori Alfa Romeo fanno la loro apparizione nel 1940, sui motoscafi della III serie. Dieci anni dopo equipaggiano buona parte dei vaporetti, nel 1960 sostituiscono i Fiat sulla motonave Eraclea e nel 1961 sono i propulsori dalla nuova nave-traghetto S. Marco. Tutti i motori sono i diesel 1627, singoli, per motoscafi e vaporetti, o binati per l’Eraclea e la S. Marco. L’Alfa Romeo ha motorizzato Venezia e la Laguna per oltre due decenni!


Il motore diesel 1627 binato utilizzato su Eraclea e San Marco



La storia dei modelli

Fatta la strepitosa scoperta del binomio Venezia-Alfa, si è subito posto il problema dei modelli delle imbarcazioni lagunari, primo tra tutte, del famoso “vaporetto”.
In uno dei soliti giri in quella città, mi sono messo alla ricerca di modelli nei negozi specializzati ed infatti trovai un kit capace di produrre un vaporetto in scala di oltre un metro di lunghezza. A quel tempo le uniche imbarcazioni in collezione erano due “racer” in 1/43 della Provence Moulage e quindi non avevo particolari vincoli di scala.
Il problema era che il vaporetto riprodotto non aveva mai montato motori Alfa Romeo. Ulteriori ricerche non approdarono a nulla, decisi quindi di rivolgermi all’autore del libro. Impiegai un po’ di giorni a trovare il recapito telefonico, ma alla fine ci riuscii.
Era Marzo, 2005. La telefonata a Gilberto Penzo risultò un po’ impacciata, ero emozionato e non sapevo come porgli la domanda cruciale. Cominciai con una frase di sincera ammirazione per il suo libro e poi gli spiegai la mia passione per l’Alfa Romeo e le caratteristiche della collezione. Il silenzio con il quale il sig. Penzo ascoltava le mie spiegazioni mi creava un po’ di disagio ma questa sensazione sparì quando gli feci la domanda specifica: “Dove posso trovare un modello del vaporetto?”. Infatti la risposta, assolutamente sorprendente, fu “glielo faccio io!”.
Il week end successivo ero a Venezia, in quel di S. Polo, alla ricerca dell’ufficio di Gilberto Penzo. Non fu facile da trovare in mezzo a tutte quelle strettissime e tortuose calle, ma dopo un’ora e mezza suonavo al suo campanello (oggi potrei arrivarci anche bendato).
Passai un paio d’ore di estasi: Gilberto è un personaggio calmo, gentilissimo, ricco di cultura (scoprii successivamente che ha scritto più di 10 libri), positivo. Analizzammo gli scafi che avevano montato gli Alfa e la scelta cadde sul vaporetto serie “Lanza”, classe 1961. Scegliemmo la scala 1/40, molto ben coerente con la mia collezione e appropriata per l’artista.
In giugno il “Lanza” era pronto: sempre accompagnato da mia moglie, partii per Venezia. Ricordo ancora molto bene lo stupore che mi fece quel bellissimo “vaporetto” bianco nero e rosso di 60 cm.
Chiesi al sig. Penzo se potevamo proseguire e si decise di mettere in cantiere un altro vaporetto, il “20 VA”, classe 1934, originariamente a vapore, ed il motoscafo serie Pulman, classe 1954. In ottobre altro giro a Venezia e altre 2 imbarcazioni in collezione!
Nel 2006 fu la volta della motonave Eraclea, una “bestia” lunga un metro e della nave-traghetto S. Marco che, per contenere le dimensioni, è in scala 1/65.
Qualora l’appartamento dovesse allagarsi, ci sono barche a sufficienza per muoversi da una camera all’altra.






Il vaporetto 20VA 1934 e modello




La Motonave Eraclea 1935 e modello




Il Motoscafo IV serie 1954 e modello




Il Traghetto San Marco 1961




Il Motobattello Lanza 1955 e modello 1961










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