Marco Rigoni racconta...
6C 1500 Berlina Touring





La vettura


La 6C 1500 rappresenta una tappa fondamentale della intera storia centenaria dell’Alfa Romeo.
Si può addirittura asserire che questa vettura fu la progenitrice di tutte le vetture Alfa fino all’apparizione della Giulietta nel 1954. Giulietta che, forse per un caso del destino, ripropone la stessa formula della 6C 1500, ovvero una piccola cilindrata, veloce e con grandi doti di manovrabilità e stabilità.
La 1500 è il risultato del primo progetto di autovettura da turismo di Vittorio Jano, il progettista "prelevato" dalla Fiat nel 1923 per realizzare le Alfa Romeo da competizione.
Visti i superlativi risultati della sua prima creazione, cioè quella P2 che, per farla breve, vince nel 1925 il primo Campionato del Mondo nella storia dell’automobile, Vittorio Jano assume la responsabilità dell’intera progettazione automobilistica.
Siamo nel 1925/26, è un periodo in cui l’Alfa Romeo, o meglio la Società Anonima Ing. Nicola Romeo & C., vive una storica trasformazione dei quadri dirigenti.
Lasciano la Società l’ing. Fucito, braccio destro di Nicola Romeo, gli ing. Nicolais e Randaccio, Giuseppe Merosi, che era stato responsabile della progettazione sin dal 1910, Giorgio Rimini, che con un termine attuale potremmo definire il Direttore Commerciale.
Addirittura Nicola Romeo viene rimosso dalla carica operativa di Direttore Generale e nominato Presidente, posizione di prestigio ma con limitati poteri decisionali.

Il terremoto manageriale deriva da fattori interni, ovvero la redditività dell’impresa, e da fattori esterni, cioè il fallimento del maggiore finanziatore che è la Banca Italiana di Sconto.
Questo è quindi il tribolato scenario aziendale entro il quale Jano si appresta a mettere alla luce la sua prima vettura stradale, uno scenario che penalizzerà la vettura stessa, provocando un ritardo di almeno due anni tra la sua realizzazione in fabbrica e la disponibilità sul mercato.
La nuova auto dell’Alfa è rivoluzionaria rispetto ai modelli allora in produzione sotto molti aspetti, talmente rivoluzionaria che c’è chi sostiene che la sua commercializzazione fu ritardata anche per questo motivo.
Il primo modello, denominato NR 1500 ma presto cambiato in 6C 1500 N (Normale), aveva un telaio con 2 opzioni: di 3100 mm di passo per berlina a 6/7 posti e di 2900 mm di passo per berline a 4 posti.
Il motore era un 6 cilindri in linea di 1487 cc con 1 albero a camme in testa su 5 supporti che sviluppava una potenza di 44 CV a 4200 giri/min. Il peso complessivo era di soli 1000 kg per la torpedo 4 posti, mentre la velocitĂ  massima era di 100 km/h.
Per capire meglio il quoziente di innovazione della vettura, è opportuno fare un paragone diretto con la RL Super Sport 7^ serie allora in catalogo Alfa Romeo.

Caratteristiche della RL
Motore: 6 cilindri
Cilindrata: 2994 cc
Alesaggio e corsa: 76x110 mm
Rapporto di compressione: 5,5:1
Distribuzione: 1 albero nel basamento
Peso: 1600 kg
Consumo 22 l/100km
VelocitĂ : 130 km/h
Prezzo: 56000 lire.

Caratteristiche della 6C 1500
Motore: 6 cilindri
Cilindrata: 1487 cc
Alesaggio e corsa: 62x82 mm
Rapporto di compressione: 5,75:1
Distribuzione: 1 albero in testa
Peso: 1000/1100 kg
Consumo 12-13 l/100km
VelocitĂ : 100 km/h
Prezzo: 45000 lire.


Un bel cambiamento!
Il telaio della prototipo 6C 1500 appare al Salone di Milano del marzo/aprile 1925. Viene poi presentata la versione definitiva sempre a Milano, poi a Palermo, a Parigi e a Londra nel 1926. Le prime vetture vengono immatricolate in Italia a metĂ  del 1927.
Dopo la Normale, appare la versione Sport, la Sport Mille Miglia con e senza compressore ed infine la Super Sport. Dal 1927 al 1930 ne vengono prodotte in totale un numero incredibilmente vicino a 1000.
La 1500 dimostra la sua validitĂ  anche nelle competizioni: Campari e Ramponi vincono la 2^ edizione della Mille Miglia del 1928 su 6C 1500 Super Sport con compressore.

Com’era uso nell’industria automobilistica alla fine degli anni '20, le automobili escono dalle officine sotto forma di telai marcianti, ovvero dotati di motore, cruscotto, cofano e ruote di scorta, pronti per la “vestizione” da parte dei carrozzieri. Tra questi i più noti erano Castagna, Nord Italia, Touring e Zagato a Milano, Garavini e Montescani a Torino, James Young e Vanden Plas in Inghilterra.
A quel tempo alcuni carrozzieri si erano attrezzati di licenza per produrre carrozzerie di berline e torpedo con il famoso sistema Weymann, inventato e brevettato dal parigino Charles Torres Weymann all’inizio degli anni '20.
Secondo tale sistema l’ossatura in legno della carrozzeria veniva accoppiata a fasce di metallo leggero che, oltre ad impedire agli elementi in legno di venire a contatto tra di loro, rendevano la struttura più elastica; sull’ossatura veniva steso un tessuto leggero imbottito di crine e poi coperto con una tela cerata. Questa complessa costruzione era molto più leggera di quella delle carrozzerie tradizionali ed inoltre eliminava il loro fastidioso rumore durante la marcia.

La carrozzeria Touring di Milano, artefice della 6C 1500 Normale oggetto di questa storia, fu una delle prime in Italia ad adottare il sistema Weymann. La Touring è giovanissima nello scenario dei carrozzieri italiani della seconda metà degli anni '20: nasce nel 1926 come prosecuzione e ampliamento della Carrozzeria Falco.
Vittorio Ascari, fratello del famoso pilota Antonio, Felice Bianchi Anderloni e Gaetano Ponzoni ne sono gli artefici. Ascari abbandona quasi subito per fondare una carrozzeria propria mentre Bianchi Anderloni e Ponzoni, entrambi avvocati, dedicano tutte le loro energie alla nuova impresa. Ne faranno un'azienda di grande successo che ha realizzato in cinquant'anni di vita alcune tra le più belle vetture mai apparse sullo scenario del mondo dell’automobile.
La 6C 1500 Normale sistema Weymann è quindi una delle prime realizzazioni della Touring.




La storia del modello


I modelli in 1/43 dell’Alfa Romeo 6C 1500 si contano sulle dita di una mano. Sono tutti "speciali": c’è uno spider SS Touring di ABC, un altro spider SS Zagato della FB Model, la SS Mille Miglia '28 della A&G modelli ed una berlinetta Touring MM '29 di Eco-Design. Tranne quest’ultima, tutte le altre erano in collezione a metà 2004. Purtroppo tra queste non vi era alcuna berlina, ovvero la configurazione del debutto e la più prodotta.
In particolare ero stato impressionato da alcune bellissime immagini di una 6c 1500 Normale Guida Interna Faux Cabriolet della Touring realizzata nel 1928.
Avevo messo le sue foto nel file "Sogni di una notte di mezza estate", il file che contiene la descrizione dei modelli importanti mancanti nella collezione. La sintesi di questo file, con una immagine e le principali dimensioni dei prodotti "missing", è realizzata in un libricino tascabile (16x9 cm) che non mi abbandona mai.
L’esperienza mi ha insegnato che una buona base di trasformazione, si può scoprire nei luoghi più impensati. Avremo modo di parlarne più diffusamente in un’altra storiella, ma la realizzazione del modello del missile Otomat Mk 2 prese spunto da un “matitone” (matita con diametro esagerato) che vidi sulla scrivania della segretaria di un cliente che stavo visitando.

Nella primavera del 2005 mi capitò il giorno fortunato. Ero in un ambiente classico per la ricerca di buone basi, cioè alla borsa di Novegro. I modelli di auto degli anni ’20 non sono numerosi e quindi un occhio allenato li individua con facilità, anche in mezzo a centinaia di altri modelli. In un tavolo di un espositore francese, ne vidi alcuni e mi fermai ad analizzarli in dettaglio, armato del solito calibro.
Fui colpito da un modellino che risultò pesante, probabilmente in una lega di piombo, ma abbastanza ben fatto. Era di una berlina 4 posti. Lo ribaltai e scoprii che si trattava di una berlina Volvo 1928 della Brooklin, probabilmente la prima auto della Volvo, visto che questa casa è stata fondata nel 1927.
E’ interessante un fatto: nella storia della Volvo ritroviamo altre 2 somiglianze con le vetture Alfa Romeo, la PV 544 con carrozzeria molto simile alla 6C 2500 Freccia d’Oro e la 122 Amazon parente della 1900.

Ma torniamo al modello della Brooklin. La cartina di tornasole della validitĂ  di una base sono le misure del passo e della carreggiata.
Se sulla carreggiata ci può essere qualche decimo di millimetro di tolleranza, sul passo bisogna essere precisissimi. Il calibro mi diede un’ottima notizia: sovrapposizione assoluta con la 6C 1500 Normale 4 posti.
Acquistato il modellino, impiegai un baleno a tornare a casa, tirar fuori tutte le foto dell’autovettura vera e cominciare i confronti. Quella che sembrava una copia della 1500 si rivelò il modello di un auto svedese, cioè con una montagna di differenze.
Nelle settimane che seguirono mi misi al lavoro durante i week end per definire il progetto di trasformazione. Da alcune foto che ho allegato si può avere una idea sufficientemente precisa del lavoro da fare per trasformare una Volvo in una Alfa Romeo.
Dopo circa tre mesi avevo completato le istruzioni per l’elaborazione, portai il tutto al mio grande “artista” e passammo un’ora ad analizzare disegni e misure. Ci sentimmo più volte durante i successivi 4 mesi ed andai a vedere i progressi un paio di volte: la 6c 1500 prendeva forma.
Il 22 ottobre 2005 la 1500 Faux Cabriolet di Touring entra in collezione con il numero 638. Lo stesso giorno coloro di verde limone la sua riga nel file "Sogni di una notte di mezza estate".







Galleria fotografica
(clicca sulle immagini per ingrandirle)




La 6C 1500 in scala 1/1



Il modellino della Volvo che ha fatto da base per la costruzione della 6C 1500




Le modifiche da apportare alla Volvo per trasformarla... in Alfa!


Il risultato finale...




...una vera opera d'arte!







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