Indice Scheda Alfetta 1972-1975 Esterno Interno Gamma colori e optional Caratteristiche tecniche Impostazione meccanica Transaxle La stampa Il depliant Modellismo Link I soci raccontano Tutta la gamma AlfettaEsterno foto tratte dal sito www.automobilismo.itQuando usci,suscitò qualche dubbio la sua linea,così lontana dalle abituali forme stilistiche a cui la casa aveva "abituato" il pubblico:la sua forma squadrata,le superfici vetrate curve.
A dominare il frontale dell'Alfetta è il classico scudo Alfa Romeo,la calandra sdoppiata in plastica nera attraversata da tre listelli cromati e quattro fari con ghiera cromata allo iodio e la leva esterna per la regolazione dell'inclinazione.Sulla lama del paraurti in metallo sono inseriti i rostri cromati con inserto in gomma ed inoltre sono incorparati gli indicatori di direzione.Il cofano ha apertura controvento e alla base del parabrezza sono presenti due prese d'aria e tergicristallo cromati.
Nella vista laterale,balza subito agli occhi l'andamento della coda.Rialzata all'altezza del montante posteriore,soluzione che consente all'Alfetta un vano bagagli molto ampio.Le porte sono dotate di cristalli curvi che seguono l'andamento del padiglione.Sulla porta anteriore troviamo un deflettore apribile e fisso sulla posteriore.
Le feritoie sui montanti posteriori,servivano per lo sfogo dell'aria dell'abitacolo.
Per snellirne la vista laterale la parte inferiore sotto la battuta delle porte e sotto al paraurti posteriore è verniciata in nero opaco,inoltre è presente lungo la lamiera del sottoporta un prfilo cromato.
La coda è caratterizzata da un netto taglio obliquo ed una forma sviluppata in altezza.Questa soluzione,consenta all'Alfetta di avere un bagagliaio molto ampio e quindi una capacità di carico di 600 dmc.Sul cofano posteriore,nella parte destra c'è la sigla indentificativa,da notare che non è presente la targhetta della cilindrata introdotta successivamente.I gruppi ottici posteriori presentano una forma allungata a tre sezioni.Anche al posteriore il paraurti in metallo presenta i rostri cromati con inserti in gomma,l'uscita del terminale di scarico è al centro.Sul fianchetto destro la firma del Centro Stile Alfa Romeo,targhetta che sarà presente solo su questa serie.
Torna all'indiceInternoAll'interno,grazie alla nuova disposizione meccanica,l'abitabilità ne guadagna molto rispetto ai modelli della serie Giulia.I sedili anteriori,ben profilati e rivestiti in texalfa o in panno, sono dotati a richiesta dei poggiatesta regolabili in altezza tramite una manopola posizionata sullo schienale
Il volante leggermente a calice e cornona in legno è regolabile in altezza e su ogni razza c'è il pulsante del clacson,la leva del cambio in posizione verticale offre una buona manovrabilità così come la pedaliera che è di tipo sospeso.La plancia,semplice e funzionale,è attarversata dal una fascia in legno e la scritta Alfetta a destra.I cinque strumenti di forma circolare,sonoraggruppati tutti nel quadro dietro al volante.Due laterali di maggiore dimensione,a sinistra c'è il contagiri con manometro dell'olio incorporato, a destra il tachimetro con contachilometri totale e parziale.Nella parte centrale del quadro strumenti al centro l'orologio a sinistra l'indicatore del caburante e a destra il termometro della temperatura dell'acqua.Sopra gli strumenti cinque spie luminose:lo starter,alternatore,frecce e freno a mano.L'illuminazione del quadro strumenti può essere regolata,tramite un pomello posizionato sopre il contagiri.Le due levette poste a sinistra del piantone, comandano l'impianto di illuminazione quella più lunga e gli indicatori di direzione quella più corta.La levetta posta sulla destra aziona i tergicristallo a due velocità .Vicino alla bocchetta dell'aria a sinistra sulla plancia ci sono i comandi dello starter, dell'acceleratore a mano e un pulsante di colore rosso per azionare il lunotto termico. Al centro della plancia,trovano posto i comandi per l'areazione e riscaldamento dell'abitacolo.Sull'Alfetta,è possibile regolare una diversa temperatura per i due lati dell'abitacolo.Le bocchette di arezione sono poste:due agli estremi della plancia,dove l'aria è ottenuta per ventilazione dinamica,altre due sulla plancia per lo sbrinamento del parabrezza e altre due sotto per la ventilazione e riscaldamento dell'abitacolo.
Torna all'indiceGamma coloriBiancospino (AR013)
Grigo Indaco (AR 753)
Beige Cava (AR821)
Prugna (AR525)
Faggio (AR516)
Azzurro Le Mans (AR348)
Bleu Olandese (AR343)
Giallo Piper (AR116)
Verde Pino (AR216)
Rosso Alfa (AR501)
Grigio chiaro metallizzato(AR727/737)
Grigio Medio metallizzato (AR728)
Verde Oliva metallizzato(AR213)Torna all'indiceCaratteristiche tecnicheIl motore è il classico bialbero,già montato sull'Alfa Romeo 1750,un 4 cilindri in linea con una cilindrata di 1779 cc,alimentato da 4 carburatori a doppio corpo Weber da 40 DCOE/32.Sull'Alfetta,però,sono state apportate delle migliorie,atte ad elevare la potenza a 140 CV SAE.
Nuovo è il disegno dei collettori di scarico e la coppa dell'olio in lega leggera.La ventola di raffreddamento, è staccata dal motore e regolata da un termostato,cosa che ha aiutato a diminuire la capacità del circuito di raffreddamento, ridotta a 8 litri (sulla 1750 sono 9,7 litri).Gli 8 CV in più,rendono,dunque,il motore dell'Alfetta più elastico.
L'aspetto più importante che ha reso celebre l'Alfetta è stato sicuramente l'impostazione meccanica.Conserva lo schema motore anteriore e trazione posteriore, ma il cambio in blocco col differenziale al retrotreno si era visto in passato solo su vetture come 8c 2900 e sulla monoposto "Alfetta 159" dalla quale prende appunto la denominazione.Questa soluzione, ( detta transaxle), permette una perfetta distribuzione dei pesi.
A garantire una perfetta aderenza delle ruote motrici,il ponte De Dion ancorato alla scocca grazie al parallegramma di Watt.Con questa soluzione vengono così eliminate le oscillazioni trasversali tra scocca e retrotreno.
All'avantreno viene adottata la soluzione ruote indipendenti barra di torsione.Anche questa soluzione inedita su vetture di serie.
Disposizione meccanica Transaxle-De Dion-Wattclicca sul titolo per approfondire lo schema meccanico dell'AlfettaTabella riassuntiva delle caratteristiche tecnicheTorna all'indiceLa StampaAlfa Romeo AlfettaEdito da Giorgio Nada e scritto dal Sig Ginacarlo Catarsi è un bel libro dedicato all'Alfetta e alla sua evoluzione.
QUATTRORUOTELa rivista QUATTRORUOTE con il numero di Giugno del 1972 presenta l'Alfetta e con il numero di Luglio conquista la copertina della rivista che fa la prova su strada.La definì l'Alfa più rivoluzionaria del dopoguerra.Le sue doti:motore,velocità ,accelerazione,freni,sterzo,ripresa e tenuta di strada.
RUOTECLASSICHECon il numero 219 del mese di Marzo 2007,Ruoteclassiche celebra la ricorrenza dei 35 anni dalla presentazione dell'Alfetta,dedicando un ampio dossier alla berlina che fin dal suo debutto fu definita come l’Alfa più rivoluzionaria del dopoguerra. Ruoteclassiche ne ripercorre l’evoluzione, dai primi bozzetti realizzati alla fine degli anni Sessanta fino all’uscita di scena, avvenuta nel 1984.
Automobilismo d'epocaIl mensile con il numero di Maggio 2008,dedica un super dossier sull'alfetta.In 26 pagine riassume l'evoluzione stilistica,le doti,le caratteristiche tecniche.Belle foto e articoli ricchi di dettagli.
Modellismo minichampsL'alfetta del 1972 è stata riprodotta in diverse scale.La Mattel Mebetoys la realizzò in scala 1:24.
La scala più diffusa è però la 1:43.Ricordiamo la ditta tron models,ProgettoK,Minichamps,Norev e negli ultimi anni, in edicola, l'Alfetta è stata proposta in diverse collezioni:
Alfa Sport colelction,le auto dei Carabinieri,le auto della Poilizia.Se vuoi saperne di più sulle raccolte in edicola clicca
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modellismoTorna all'indiceInformazioni di Copyright e Crediti
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