Giuseppe Busso


Giuseppe Busso nacque a Torino il 27 aprile del 1913.
Formato tecnicamente all’Istituto Industriale di Torino, la sua conoscenza della meccanica e della matematica è sempre stata notevole, lettore onnivoro e la conoscenza delle lingue gli ha permesso di accedere ad una vasta gamma di testi tecnici.

Giuseppe Busso con la moglie
Dopo il servizio militare, Busso cominciò a lavorare come disegnatore nell’Ufficio Tecnico motori aviazione della Fiat, ma la sua passione per l’automobile lo spinse verso l’Alfa Romeo dove cominciò a lavorare all’inizio del 1939 nel Servizio Studi Speciali a fianco dell’ingegner Orazio Satta Puliga. Qui continuò a specializzarsi nel calcolo lavorando alla progettazione di componenti di motori aerei, in particolare, compressori.
Non si trattava certo del settore automobili nel quale desiderava operare e perciò, nel giugno del 1946, Busso si dimise dall’Alfa per passare alla Ferrari come capo dell’Ufficio Tecnico.
Lasciò l’Alfa con l’accordo esplicito che Satta lo avrebbe richiamato nel momento in cui l’Alfa avesse ripreso l’attività nel campo dell’autotrazione.
La chiamata arrivò nel gennaio del 1948 e, da quella data fino al 1977, Busso fu responsabile della progettazione di tutti gli organi meccanici delle auto prodotte al Portello e ad Arese fino al motore 6V a iniezione, comprese le macchine da corsa. Si era conquistato la totale fiducia da parte di Satta: un legame molto forte di amicizia nacque tra questi due uomini fin dai primi momenti del loro lavoro in comune. Busso godeva perciò di grande libertà di decisione e di scelta.

Giuseppe Busso con Carlo Chiti
(per gentile concessione eredi Busso)

Molte auto da lui progettate non superarono mai il livello di prototipi, uno dei più interessanti di questi è il tipo 103 del 1959, un’auto a trazione anteriore con motore trasversale di 896 cm3 che sviluppava 52 CV e con una carrozzeria che anticipava la Giulia.

Uno dei due prototipi costruiti è esposto al Museo Storico Alfa Romeo di Arese.
Busso divenne capo del Servizio Progettazione parti meccaniche nel 1952, dirigente nel 1954, vicedirettore nel 1966, direttore nel 1969, vicedirettore centrale nel 1972, condirettore centrale nel 1973.
Alla morte di Satta, nel 1974, l’ambiente di lavoro era ormai molto cambiato e Busso lasciò l’azienda nel 1977, un anno prima dell’età di pensionamento.
Busso vive ad Arese, a pochi passi da quella fabbrica che ha sempre amato. Ha scritto numerosi articoli pubblicati da riviste specializzate del settore.
Nel maggio del 2005, è uscito attesissimo dai suoi numerosi estimatori, un libro di memorie dal titolo Nel cuore dell’Alfa che ha ottenuto grande consenso ed è diventato argomento di discussione nei numerosi Forum dei siti dedicati all’Alfa Romeo.

Elvira Ruocco

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