Il 6 gennaio del 1949, un comune apparecchio da turismo equipaggiato con un motore Alfa Romeo 110 TER (derivato dall'Alfa 110 I bis) e pilotato da due persone note nel mondo milanese, Leonardo Bonzi e Maner Lualdi, iniziò la sua trasvolata atlantica da Milano a Buenos Aires per raccogliere fondi in favore dell'Opera di Assistenza Don Carlo Gnocchi.
L'iniziativa era partita proprio da Don Gnocchi il quale ebbe l'idea di inviare un messaggio agli italiani residenti in America del Sud, per far loro presente l'urgente bisogno di un aiuto finanziario per aiutare i bambini mutilati di guerra.
L'Ambrosini S.1001 GrifoL'apparecchio usato era un piccolo aereo Grifo-Ambrosini, un monoplano ad ala bassa con carrello non retrattile. Il motore costruito dall'Alfa Romeo aveva una potenza di 130 H.P., con velocità massima di 240 km/h. ed una velocità di crociera di 210 km.
Per renderlo adatto al volo con temperature tropicali, fu dotato di un'elica metallica a passo variabile prodotta dall'Alfa. Inoltre, furono aggiunti serbatoi supplementari di benzina ed olio per consentire la completa autonomia necessaria per compiere le 26 ore di volo previste per portare a termine l'impresa.
Bonzi e Lualdi in una copertina dell'epoca Per guadagnare in peso, il piccolo apparecchio fu privato anche della radio di bordo e i due piloti dovettero contare solo sulla loro abilità , sulla loro scrupolosa preparazione e sulla assoluta affidabilità del motore Alfa. Il 12 marzo, Bonzi e Lualdi arrivarono a Buenos Aires dove furono accolti con grandi dimostrazioni di simpatia. I comitati per la raccolta dei fondi, istituiti in tutte le città toccate nel percorso, ottennero un grande successo raggiungendo ampiamente lo scopo.
L'apparecchio fu poi lasciato alla nazione argentina con una solenne cerimonia come ricordo dell'impresa ma, purtroppo, non finì in un Museo come era stato previsto. Precipitò e andò distrutto causando la morte di due aviatori italo-argentini cui era stato affidato per un giro propagandistico nell'America centrale, nel mese di maggio del 1949.
Nel Museo dell'Alfa Romeo è esposta la perfetta replica dell'aereo.