Villa d’Este 2025: l’Alfa Romeo P3 del 1933 conquista il Best of Show

La monoposto che fece la storia, anche sotto il marchio Ferrari, trionfa al Concorso d’Eleganza sul Lago di Como




Il Concorso d’Eleganza Villa d’Este 2025 ha incoronato come Best of Show una delle auto da corsa più iconiche di sempre: l’Alfa Romeo P3 del 1934, vincitrice del trofeo più prestigioso assegnato dalla giuria internazionale.

Nota anche come Tipo B, questa straordinaria monoposto progettata da Vittorio Jano non è soltanto un capolavoro di ingegneria, ma una vera pietra miliare nella storia del motorsport: la prima vera monoposto da Gran Premio, derivata dalla 8C 2300 Monza, ma più leggera, rigida e potente grazie a un motore 8 cilindri in linea sovralimentato da due compressori, capace di erogare 265 CV.

L'Alfa Romeo della Scuderia Ferrari
Il debutto in pista avvenne nel 1931, ma fu nel biennio successivo che la P3 entrò nella leggenda, dominando il panorama delle corse internazionali. E proprio nel 1933, l’auto passò ufficialmente sotto la gestione della Scuderia Ferrari, segnando un capitolo storico: la collaborazione tra Alfa Romeo ed Enzo Ferrari prima ancora della nascita della casa di Maranello.

Il telaio vincitore a Villa d’Este è quello che nella stagione 1934 fu protagonista assoluto nelle mani di campioni del calibro di Achille Varzi, Guy Moll, Louis Chiron e Tonino Brivio. Con questa vettura, Varzi vinse i Gran Premi di Nizza e Tripoli, Moll trionfò all’Avus di Berlino, mentre Chiron e Brivio portarono a casa numerosi podi in Europa.

Con quest'auto Nuvolari entra nella leggenda al Nurburgring
Ma il momento più memorabile resta legato al 1935, quando Tazio Nuvolari, con una P3 della Scuderia Ferrari, compì un’impresa leggendaria battendo le invincibili Frecce d’Argento tedesche al Nürburgring. Un trionfo entrato nella mitologia dello sport.

Oggi, novant’anni dopo, questa stessa vettura torna a emozionare. E lo fa non su un circuito, ma sulla passerella più elegante del mondo, riportando in vita un’epoca in cui coraggio, stile e ingegno italiano scrivevano la storia delle corse.




Fonte: https://it.motor1.com/


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