Ho provato la nuova 33 Stradale sul Misto Alfa... bagnatissimo!
33 esemplari "sold out" per la nuova Stradale del Biscione, una Fuoriserie da 333 km/h che ho domato in un Balocco assai bagnato!
La prima nuova Alfa Romeo 33 Stradale è stata consegnata il 17 dicembre del 2024, proprio come quel 17 dicembre – ma del 1966 – che vide Carlo Chiti affidare a Franco Scaglione lo studio di quella che sarebbe diventata la prima 33, per me, l’auto più bella del mondo, oltre la Miura e la 250 GTO. Roba grossa insomma.
L’Alfa Romeo vincitrice nelle competizioni e che amo ascoltare nella sua scena da protagonista in Bellissimo Novembre, una sigla modello in pratica inarrivabile... ma che mi è stata concessa in questa sua nuova veste. Solo 33 esemplari previsti, tutti istantaneamente venduti e che saranno consegnati circa nello stesso periodo di tempo in cui vennero prodotte la 33 Stradale dell’era Luraghi, un progetto ambizioso questo, arrivato oggi in un periodo che definire sfidante per Stellantis e l’automotive è dire poco, e forse è proprio per questo che in questo video vorrei cercare di condividere ogni secondo trascorso al volante della Nuova 33 Stradale.
Abitacolo: impossibile fare di meglio! Ognuno potrà tifare l’approccio che preferisce alle hypercar, ma la 33, vista dal posto guida, è esattamente come speravo, soprattutto in questa versione più evocativa, in allestimento “Tributo” offerto in alternativa ad “Alfa Corse”.
Il volante a tre razze in alluminio è privo di qualsiasi pulsante o comando,il quadro strumenti a cannocchiale c’è, così come la possibilità di far scomparire lo schermo dell’infotelematica (pazzesco, meraviglioso, bis!), ma soprattutto, sia nel tunnel inferiore che in quello superiore – e qui mi ha ricordato lo stile aeronautico dell'Ineos Grenadier – ogni comando è metallico, definito, netto, fisico, così come il feedback che quest’auto è in grado di restituire ogni volta che ci interagite.
Bottas n°1! Prima di me questo esemplare è stato guidato da ingegneri, collaudatori, specialisti di Alfa Romeo e qualche fornitore all’interno un progetto al 100% italiano, fatta eccezione soltanto per la trasmissione a 8 marce della Tremec. Dietro questo volate poi si è seduto anche Valtteri Bottas, il pilota Finlandese che, se con lo spot di Uber ha mostrato il suo lato ironico, col collaudo della nuova Alfa Romeo 33 Stradale ha contribuito ad affilarne l’enorme potenziale, sia dinamico che poetico. E nel motore qui di poesia ce n’è da vendere...
Consiglio: non fate confronti V6 biturbo 3 litri da 620 CV contro un V8 2 litri da 230 CV di quasi 60 anni fa, 333 km/h di velocità massima contro circa 260 km/h, brake-by-wire contro freni idraulici, carbonio vs magnesio... con questa differenza anagrafica che concede l’affondo nel peso: oltre 1.500 kg per la Nuova 33, circa 700 kg invece per la vecchia scuola divinamente plasmata da Scaglione.
Capite che il confronto non ha senso di esistere... perché la 33 che vedete e sentite in questo video appaga e conturba, ma lo fa in una lingua parecchio diversa da quella di ieri. Il suono a cui si sono ispirati i progettisti della nuova 33 Stradale non è quello di un V6 ma del leggendario V8 della 8C Competizione... che casualmente abbiamo recentemente provato nell’interpretazione con cambio manuale.
Ovvio che con un “paragone” del genere è difficile uscirne vincenti, anche se a livello di grafici e numeriche la timbrica può esser similare in alcune zone del contagiri, l’orecchio non lo convinci. Come per la Maserati MC20 con cui questa 33 Stradale condivide la struttura ossea e qualche organo, la sua voce non potrà mai essere evocativa quanto quella della 33 dell’era Autodelta, ma va bene lo stesso.
"Strada"... e tanto bagnata Sia che la guidiate in modalità “PISTA” con valvole sempre aperte, o in “STRADA” come nel mio caso, con le valvole che si aprono a 3.500 giri, la nuova 33 rimane unica.
L’immediatezza del suo sterzo genera una connessione idilliaca con l’avantreno che, nonostante il “Misto Alfa” allagato, mi ha concesso una concreta e bellissima confidenza nei miei 3 giri di pista insieme alla 33 Stradale, nonostante l’imposizione di guidare in “STRADA” e con ESC attivato, comprensibile dato il valore progettuale della vettura e soprattutto viste le condizioni meteo.
In Touring Superleggera Una Fuoriserie mancava da tanto tempo e, oltre agli artigiani e specialisti della Bottega Alfa Romeo, un contributo rilevante al pregio di questo esclusivissimo Biscione è arricchito dalla Carrozzeria Touring Superleggera.
Le sue due stazioni di assemblaggio fanno prendere forma a ognuna delle 33 unità di Stradale previste (tutte termiche, dato che la versione elettrica non è stata scelta da nessuno...), costruite partendo dalla monoscocca in fibra di carbonio e passando per il complesso quanto spettacolare meccanismo di apertura e chiusura delle portiere a Elitra.
Inoltre, le possibilità di personalizzare la nuova Alfa Romeo 33 Stradale rasentano l’infinito, questione non da poco se, per esempio, le modifiche volute da un cliente richiedono omologazioni specifiche. E, statene certi, è accaduto...
2 o 20 milioni di euro? Difficile stabilire quindi un prezzo esatto per una fuoriserie che punta a 33 esemplari unici, diversi l’uno dall’altro, ma diciamo che una media compresa tra 1,8 e 2 milioni di euro potrebbe attendibile. A pensarci bene si tratta di una richiesta esagerata se si pensa alla MC20, al contrario, modesta si considerano le quotazioni raggiunte dalla 33 di Chiti.
Se a Maggio del 1969 il suo listino superava i 10 milioni di lire su strada, oggi per uno dei circa 20 esemplari prodotti, neanche a farlo apposta, la quotazione potrebbe aggirarsi intorno ai 20 milioni di euro... e dico “potrebbe” perché in vendita raramente ne ho viste e, sopra ogni cosa, ritengo che parlare di prezzi nei confronti di una 33 Stradale sia quantomeno inappropriato, che si tratti del vecchio sogno come del nuovo che ho avuto il privilegio di trasformare in realtà, anche solo per poche ore.