Aristide Molteni




Aristide Molteni nasce a Carcano, ora Albavilla (CO), il 26 Giugno 1927. La sua carriera sportiva inizia nel 1954 con le due ruote, quasi per scommessa, in un circolo di Erba, dove erano soliti radunarsi i membri del Motoclub locale. È proprio il Presidente del Moto Club di Erba, veterano delle gare in moto, che esorta Aristide ed altri giovani a darsi da fare con le competizioni motociclistiche, per evitare un vuoto generazionale nel settore. Aristide acquista, con non pochi sacrifici, una MV monoalbero 125 usata e comincia a partecipare a diverse gare regionali, ottenendo risultati lusinghieri. Sempre nel 1954 vince al Circuito di Como, classificandosi anche nella categoria superiore di 175 cc.. Nel 1955 partecipa al Campionato Italiano di Motociclismo, ottenendo un 3o posto al Velodromo di Como e 2o assoluto a Torino, dietro ad una Moto Parilla 175.

La passione per i motori e per le gare, lo portano un giorno a recarsi presso l'autodromo di Monza, per collaudare la sua MV con distribuzione da lui stesso modificata. Tuttavia quel giorno la pista è chiusa e riservata in esclusiva all'Alfa Romeo, intenta col suo reparto esperienze a collaudare le Giulietta spider monoposto da 1500 cc., destinate alla 12h di Sebring. La conoscenza del personale addetto all'autodromo, gli consentono di entrare ugualmente ad assistere ai collaudi ed a conoscere di persona Giulio Sala ed i piloti Sanesi e Maglioli. È proprio Sanesi che al termine delle sessioni di prova, invita Aristide a fare insieme qualche giro con la sua macchina, una 1900 berlina con la moto MV alloggiata sui sedili posteriori. Molteni va davvero forte, guadagnandosi i complimenti di Sanesi che lo presenta a Giulio Sala e Serafino Pirola, rispettivamente meccanico ed economo del reparto corse Alfa Romeo. Insieme, convincono Aristide a non sciupare il proprio talento con la moto e lo invitano ad avvicinarsi, da pilota privato, al mondo delle gare riservate alle vetture G.T. con la neonata Giulietta Sprint Veloce.

L'incontro vero tra Aristide e la Giulietta Sprint Veloce avviene quasi per caso; Molteni viene infatti a conoscenza che presso la Concessionaria Minetti di Milano c'è la Giulietta SV di un facoltoso industriale, tale Angelo Moratti, Cavaliere del Lavoro, Presidente della Saras e dell'Inter F.C.. La macchina giace in quell'officina poiché sinistrata, in attesa di un un nuovo acquirente. Aristide Molteni con l'aiuto di Giulio Sala, riesce ad arrivare a quella Giulietta ma deve accettare una clausola del Cav.Moratti, una condizione "sine qua non" il passaggio di proprietà non può avvenire : quella Giulietta deve correre. Aristide Molteni, accetta la condizione e con quella Giulietta ci corre davvero. Il debutto avviene sul Circuito di Castelfusano, in occasione del G.P. di Roma del 1956, nel quale Aristide si classifica al 2o posto. Da quel momento la Giulietta di Aristide, inizia una metamorfosi estetica incredibile, alla ricerca della massima penetrazione aerodinamica; ricerca che lui stesso studia, con l'occhio attento dell'Alfa Romeo, che continua a sostenerlo, e la mano di sapienti battilastra.

Già alla Coppa Intereuropa del 1957, dove Ariside si classificherà 3o, questa Giulietta presenta un frontale con le prese d'aria profondamente modificate; frontale che l'anno successivo cambierà completamente la fisionomia del progetto di Bertone. C'è da dire che a quei tempi, i piloti privati ricorrevano agli "escamotage" più bizzarri per ridurre il peso delle proprie vetture, si vociferava per esempio che la bella Giulietta di Ada Pace fosse stata così ben levigata nelle lamiere da risultare una vera piuma. Per non parlare di chi, sfidando la buona sorte, eludeva i controlli eliminando dal cambio gli ingranaggi della retromarcia. Aristide invece, sfidava tutto a forza di braccia e col fegato di chi sa rischiare l'ingresso in curva, con una scalata al limite del fuorigiri. Molteni, a quella Coppa Intereuropa del '58, arriva secondo, dopo un duello mozzafiato sul filo del traguardo.


Aristide Molteni con il n. 33 alla guida della Giulietta Sprint Veloce Aerodinamica alla Coppa Intereuropa - Autodromo di Monza - 1958

E intanto la Giulietta cambia, cambia continuamente. Alla VI Coppa Sant Ambroeus, tenutasi a Monza il 3 Maggio 1959, il muso di questa Giulietta sa di tutto, tranne che di Giulietta. Molteni arriva 4o al traguardo. Nell'estate dello stesso anno, con l'aiuto di alcuni battilastra esperti nel rivestimento di frigoriferi in alluminio, Aristide modifica talmente la sua Giulietta, rendendola così simile alla SZT del 1961, che ancora oggi erroneamente viene definita opera di Zagato. Impossibile, perchè tutto ciò avviene con due anni di anticipo e, purtroppo, sotto una cattiva stella. L'8 Settembre 1959, durante le prove per la Coppa Intereuropa di quell'anno, Aristide Molteni entra nella variante di Lesmo in preda ad una congestione, perde il controllo ed esce di strada. È davvero un brutto incidente: Giulietta completamente distrutta e lui fuori dal palcoscenico delle corse per due anni, a curarsi le costole rotte.

È il 1961, Aristide si ripresenta agli amici dell'Alfa Romeo e l'accoglienza è quella che si riserva ad un telento riconosciuto e mai dimenticato, però occorrerebbe una Giulietta che non c'è più. Questa volta ci si mette di mezzo l'Ing. Satta in persona che fa prelevare un telaio, destinato alle SZ, con la causale "per prove tecniche", guadagnandosi il disappunto di Zagato che si accorge del telaio mancante. Per trovare una carrozzeria a questo telaio, accade l'incredibile, il "mecenatismo" di Alfa Romeo nei confronti dei giovani piloti come Molteni, fa sì che dalla Bertone arrivi sul tavolo di Satta una lettera. Si parla semplicemente della presenza di una scocca prototipo della Sprint Speciale, usata per il Salone del 1957; una presenza che all'improvviso è divenuta fastidiosa e che richiede o la demolizione, o la restituzione immediata al legittimo proprietario: l'Alfa Romeo. Molteni parte in direzione di Torino col suo Romeo, quello che usa quando fa il suo vero lavoro di commerciante di vini, e va a prendersi la scocca di quella Sprint Speciale. Si prende anche una bella multa dalla Polizia Stradale che gli contesta il carico sporgente, senza segnalazione e oltre i limiti del Codice.

La Giulietta è pronta per correre, Aristide un po' meno e i tempi registrati dal collaudatore Bonini non sono all'altezza di una qualificazione per la Coppa Ascari del 1961. Ci riprova Molteni che abbattendo drasticamente i tempi di qualificazione, si presenta in griglia di partenza arrivando 3o al traguardo. Ancora due gare, un Gran Premio di Monza per GT non finito nel Giugno dello stesso anno e un ultimo 7o posto alla Coppa Intereuropa di Settembre. I tempi stanno cambiando, di lì a poco nascerà l'Autodelta, le TZ1, poi le TZ2, poi le Giulia GTA ma soprattutto il modo di correre quelle gare. Non basta più allenarsi il sabato e gareggiare la domenica, dopo una settimana di lavoro; fare il pilota diventa un mestiere. Aristide Molteni abbandona le piste perché è diventato grande, dopo essere stato, insieme alla sua Giulietta, un grande protagonista delle corse.

(testo a cura di Gianluca Cavalca)

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Aristide Molteni: storia di un pilota e della sua Giulietta

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