La Biografia di Elvira Ruocco
(di Elvira Ruocco)


Capitolo 14

LA SIGNORA RUOCCO
DURANTE UNA CONFERENZA
SULLA STORIA DELL’AVIAZIONE
AL MUSEO ALFA ROMEO


Inizia un periodo difficile

Nel precedente capitolo ho ricordato quanto mi sia sentita “abbandonata” dai capi che si sono succeduti, presi sicuramente da problemi più importanti della gestione di un Archivio che peraltro di problemi non ne creava. Proprio per il fatto che i capi cambiavano, in media ogni due/tre anni, le mie legittime aspettative venivano puntualmente disattese.
Nel 1986 ero inquadrata al 7o livello dell’allora vigente contratto aziendale, e in attesa del passaggio all’8a categoria come richiesto dal dr. Franco Massari che era il mio capo in quel periodo.
Con l’armonizzazione tra Alfa Romeo e Fiat Auto fui retrocessa invece al 6o livello. Fu una grossa delusione, mi sentivo davvero abbandonata nel mio lavoro, eppure avevo dimostrato in tutti quegli anni competenze e capacità organizzative che avevano portato il Centro Documentazione a diventare un valido punto di riferimento non solo per l’Azienda ma soprattutto per l’utenza esterna.
Dal novembre del 1991 al novembre del 1994, il Centro Documentazione passò al settore Ufficio Stampa sotto la direzione del dr. Vittorio Meloni. Durante la sua gestione avvenne un fatto che mi fece arrabbiare moltissimo e mi fece partire nuovamente all’attacco, non per chiedere riconoscimenti economici, ma per difendere la mia professionalità.
Devo precisare che prima che arrivasse in Alfa il dr. Meloni, il Centro Documentazione era stato per un breve periodo alle dipendenze del dr. Rosario Abate, responsabile della Direzione Pubblicità, con il quale avevo avuto un breve colloquio nel suo ufficio per spiegare le attività svolte in Archivio. Preso atto della mia esperienza e completa autonomia nel lavoro, Abate mi autorizzò a firmare la corrispondenza che lui visionava e controfirmava in calce. Da un po’ di tempo avevo notato intromissioni nel mio lavoro da parte di un collega, quadro di 7o livello, ma ero riuscita fino a quel momento a tenerlo a distanza dalle mie competenze. Quando Melonì s’insediò, attesi un bel po’ prima di fargli capire che esisteva anche il Centro Documentazione. Chiesi diverse volte un colloquio che mi fu sempre rimandato. Quando gli portai il primo raccoglitore pieno di lettere e fax da controfirmare, mi tornò indietro con un segno di matita sulla mia firma e con l’indicazione del nome di quel collega che cercava in tutti i modi di prendersi (soltanto) i meriti del mio lavoro; insomma io dovevo lavorare e il mio collega che non c’entrava nulla, doveva firmare. Mi fiondai nella segreteria di Meloni, ma non ci fu niente da fare, non mi ricevette. Ritornai nei giorni seguenti senza alcun risultato, c’era sempre dentro gente, e intanto la posta era ferma. Allora mi decisi a scrivere una nota spiegando la situazione e aspettando che venisse a trovarmi o che mi chiamasse. Ricevetti invece una comunicazione verbale da parte della segretaria, Ortensia Talamini, che ho già ricordato in precedenti capitoli, di continuare a firmare la corrispondenza a mio nome. Lascio immaginare il mio stato d’animo, soltanto la passione per il mio lavoro, il mio orgoglio personale e la preoccupazione di soddisfare correttamente le richieste dei numerosi Alfisti in tutto il mondo mi hanno sempre dato la forza di non scoraggiarmi e di andare avanti.
Quando il dr. Meloni lasciò l’Alfa, l’Archivio passò solo per pochi mesi alle dipendenze del dr. Mauro Coppini, capo Ufficio Stampa della Fiat e uomo di Ghidella, arrivato in Alfa subito dopo l’ingresso della Fiat con l’incarico di gestire la comunicazione a capo della Direzione Immagine di Marca ed iniziare insieme a Stefano Jacoponi, che aveva poi sostituito l’ing. Domenico Chirico alla Direzione Tecnica dell’Alfa, il processo di “fiattizzazione” dell’Alfa.
Per l’Archivio Storico, il peregrinare da una Direzione all’altra, non era ancora finito…


Novembre 1986, negli Uffici delll'allora Centro Documentazione: la Signora Elvira Ruocco con le sue collaboratrici Gabriella Cislaghi e Francoise Vandroth, nel periodo in cui si occupava anche della Rassegna e delle Agenzie Stampa.

Elvira Ruocco

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