GRANTURISMO - Numero 14







Non nascondo l'emozione di ricevere il numero 14 per posta, inaspettatamente e senza alcun preavviso, estraendolo delicatamente dal plico e sorprendendomi a sorridere guardandone soddisfatto la copertina. Un po' come il piacere di ritrovare un oggetto perduto, sempre presente in un angolino della memoria ma a cui in quel momento proprio non si pensava.
La scintillante Aston Martin in prima pagina sembra volersi scusare per l'attesa, come quando aspetti la tua consorte per ore ma poi ti sorprende arrivando bella come non mai; in quell'attimo capisci che il tempo che hai aspettato non è stato vano ma ti è stato ripagato con gli interessi.
Con questo spirito mi immergo nella lettura del nuovo numero di Granturismo e vi consiglio di andare a cercarlo in edicola per fare altrettanto!






Indice
pag. 6 - Posta - Vita di club - Eventi
pag. 20 - Emozioni di guida - Fiat Abarth 124 Rally
pag. 26 - In prova - Alfa Romeo 6C 2500 SS Cabriolet Pinin Farina
pag. 32 - Le GT - Maserati Mexico 4200 vs Iso Rivolta IR 300
pag. 58 - Dossier - Jaguar XJ Series 1
pag. 82 - Tecnica - Auto di plastica
pag. 88 - Ciak, si gira - Agente 007 Missione Goldfinger, Aston Martin DB5
pag. 116 - L'arte del restauro - Lancia Fulvia Coupè Rallye 1.3 S (prima parte)





Posta - Vita di club - Eventi


Iniziamo subito con una domanda di carattere Alfista: che abbinamenti cromatici esistevano per la Montreal? Negli anni '70 le tinte di carrozzeria erano spesso tonalità pastello sgargianti e vistose e la Montreal non faceva eccezione, molte infatti erano richieste in arancione o verde, perciò alcuni accostamenti possono far sospettare agli acquirenti possibili “taroccamenti†o riverniciature da parte del proprietario. Per risolvere la questione Granturismo fornisce una utilissima tabella con tutti gli accoppiamenti esterni/interni per la coupè Alfa motorizzata V8.

Le altre richieste dei lettori scaturiscono da incontri o ritrovamenti, come una Studebaker avvistata in America, una fuoriserie Fiat 1100/103 carrozzata Monviso rinvenuta in un garage, oppure le foto d'epoca dell'esemplare della Lamborghini Espada presente nella copertina del numero 13... di qualsiasi richiesta si tratti, Granturismo ha sempre una risposta!

Tra le recensioni di eventi particolari risalta la pagina dedicata alla fiera di Padova, appuntamento fondamentale per il panorama automobilistico e motociclistico storico italiano, svoltasi ad ottobre. Insieme a tante altre case che hanno esposto i loro pezzi più pregiati, Alfa Romeo in occasione del lancio della nuova Giulietta ha proposto uno schieramento completo delle “Giuliette†storiche, tra cui il prototipo Spider di Bertone, impreziosito da una verniciatura bicolore che esalta l'eleganza alle linee.

Una interessantissima mostra dedicata a Bizzarrini e Lampredi ha invece avuto luogo a Cecina, per celebrare due personaggi che hanno fatto della genialità la loro arma vincente all'interno dell'industria automobilistica italiana. Esposte numerose vetture come esempio della bravura di Bizzarrini come costruttore e di Lampredi come motorista.


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Emozioni di guida - Fiat Abarth 124 Rally


Chissà quanti automobilisti hanno lasciato strada vedendo nello specchietto una macchina bassa dai cofani verniciati di nero opaco. Era il segno distintivo che quella Fiat 124 Spider che stava sopraggiungendo era passata sotto le cure di Karl Abarth, e bastava questo per incutere timore.
Erano gli anni '70 e Fiat aveva appena acquisito la Abarth, fino ad allora era il preparatore Fiat per eccellenza, con il progetto di farla diventare la propria divisione sportiva puntando all'alloro mondiale nel campionato rally.

Per poter omologare la 124 si dovevano produrre 500 esemplari della vettura, e la protagonista dell'articolo è proprio una di queste, in condizioni splendide nella sua verniciatura bianca, sottolineata dalle varie parti nere, dai cerchi in lega e dall'assenza di paraurti. Internamente manca solo il rollbar e le cinture da corsa, poi stringendo il volante sportivo l'atmosfera è quella che preannuncia lo start di una prova speciale: il pedale affonda lasciando ringhiare il bialbero 1.8, il copilota è pronto nel sedile a fianco, lo starter fa partire il conto alla rovescia... 3, 2, 1... La 124 Rally si lascia condurre danzando tra le curve, le ruote posteriori cercano di scaricare tutti i cavalli sul fondo sterrato.
Nonostante la grinta e l'aspetto puramente corsaiolo la 124 non riuscirà a conquistare il titolo come nei piani, ma dovrà accontentarsi per 4 anni consecutivi del secondo posto prima di lasciare il passo alla vincente 131. Ma chi non vorrebbe guidare almeno una volta una eterna seconda dal caratterino così pepato?


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In prova - Alfa Romeo 6C 2500 SS Cabriolet Pinin Farina




Il primo articolo di questo numero che ho letto non poteva che essere questo sulla 6C 2500 SS Cabriolet, principalmente per ammirarla nei riuscitissimi scatti fotografici: un capolavoro, linee senza tempo associate ad un colore inusuale ma azzeccatissimo. E' quasi un peccato che viaggi sulle proprie ruote e sull'asfalto che viene utilizzato dalle altre auto, così comuni al suo cospetto; la 6C sembra l'auto personale di un re e come tale dovrebbe camminare su un tappeto rosso.

Venne progettata nel periodo buio della seconda guerra mondiale, come simbolo dell'eccellenza italiana nel campo delle automobili; fu venduta prima e dopo il conflitto e nonostante il prezzo esclusivo ne vennero prodotte diverse centinaia, ma pochissime erano Cabriolet carrozzate da Pinin Farina, come quella dell'articolo.

Il suo impiego principale era come vettura di rappresentanza, difatti la acquistarono personalità illustri, enti, anche il Vaticano; nessun'altra auto in quegli anni sapeva dare così tanto lustro a chi ci viaggiava, per l'estetica emozionante ma anche per le raffinatezze tecniche che la rendevano confortevole e veloce. Risulta difficile crederlo ai giorni nostri, con il mercato dell'auto legato soprattutto a logiche di produzione, marketing ed economia di scala, ma quando tutti questi parametri non contavano, qualche decennio fa, l'Alfa Romeo era il simbolo del progresso italiano.


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Le GT - Maserati Mexico 4200 vs Iso Rivolta IR 300


Qui si parla del tipo di auto che chiunque vorrebbe avere in garage, vetture che hanno ispirato il nome stesso della rivista: le Granturismo. La Maserati Mexico e la Iso Rivolta sono due alte rappresentanti del genere: carrozzeria elegante, dimensioni importanti con posto più che sufficiente a trasportare 4 persone, due porte, motore generoso e assetto votato principalente alla comodità ma con una vena sportiva. Visto l'identikit generale della classe GT ne esistono numerose declinazioni, vediamo le proposte fatte da Maserati e Iso agli inizi degli anni Sessanta.

La Mexico incarna lo spirito più classico della Granturismo italiana, che riesce a far sentire il guidatore e i suoi eventuali passeggeri come se fossero a casa, grazie ai numerosi accessori presenti (selleria in pelle, vetri elettrici ed aria condizionata). Lo stile sobrio ed equilibrato della linea non fu abbastanza incisivo da fare colpo sui possibili acquirenti, anche per via della eccessiva somiglianza con altri modelli del Tridente.

La Iso Rivolta vista frontalmente somiglia ad una Mustang, con i due fari circolari posti ai lati di una calandra orizzontale cromata, lo sguardo accigliato, e proprio dalle muscle car d'oltreoceano trae lo stile. Il motore V8 è lo stesso della Corvette, grazie alla sua spinta progressiva ma vigorosa si viaggia a velocità elevate in tutta tranquillità, circondati da raffinatezze tecniche.


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Dossier - Jaguar XJ Series 1



La XJ nelle sue varie evoluzioni nel tempo rappresenta il top della produzione Jaguar, ponendo gli occupanti al centro del progetto: a loro sono riservate attenzioni sotto ogni punto di vista, dallo spazio a disposizione all'isolamento acustico. Le forme della carrozzeria sono tondeggianti e morbide, con i tre volumi ben distinti e dalle proporzioni uniche, tanto da poter togliere la statuetta del giaguaro dal cofano per la prima volta.

Il dossier racconta in diverse pagine la storia del modello, le sue varianti e le motorizzazioni che ha ospitato nel cofano; per chi vuole sapere che esemplare cercare, la quotazione esatta e i punti da controllare scrupolosamente questo lungo articolo è una guida esauriente che saprà soddisfare ogni dubbio.





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Tecnica - Auto di plastica


Seduti al volante delle auto moderne difficilmente pensiamo ai materiali che le compongono e che ci circondano, di come questi si siano evoluti negli anni insieme al concetto stesso di vettura e di mobilità. Quello che inizialmente era di materiali solidi e pesanti è stato via via sostituito con derivati plastici che consentono di recuperare il peso generato dalla quantità di accessori che riempiono le auto, contenendo i costi di un eventuale ripristino e velocizzando lo stesso processo produttivo.

Se il passato ci insegna che l'innovazione è spesso frutto dell'audacia di chi ha fatto sperimentazioni e studi, il futuro guarda sempre di più alla ecosostenibilità e al minimo inquinamento possibile. La plastica in questo caso può dare una grossa mano all'ambiente, sia dal punto di vista del riciclaggio delle parti dismesse sia nella riduzione dei consumi grazie al contenimento delle masse.


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Ciak, si gira - Agente 007 Missione Goldfinger, Aston Martin DB5


Ecco il pezzo forte del numero, anticipato dalla copertina, dedicato all'Aston Martin DB5 utilizzata nel film “Goldfinger†del celebre agente segreto James Bond.
La DB5 è la più conosciuta delle automobili protagoniste dei film di 007, rimasta nell'immaginario collettivo per via della serie di armi e gadget utilizzati per mettere fuori gioco eventuali inseguitori oppure per salvare la pelle all'agente inglese; la dotazione era molto completa: mitragliatrici anteriori e posteriori, cortina fumogena, spargiolio, spargichiodi a tre punte, scudo posteriore antiproiettile, sedile passeggero eiettabile, carrozzeria blindata e targhe intercambiabili rotanti. L'auto, inoltre, aveva degli optional non svelati nel film come un telefono nello sportello, una sorta di navigatore radar nello specchietto e un cassetto posto sotto il sedile del passeggero che conteneva una Walther PPK, pistola usata da 007 e un dito d'oro, di plastica, da utilizzare sopra l'indice sinistro.

La favolosa Aston Martin, con tutta la sua attrezzatura installata da Mr. Q, fa purtroppo una brutta fine durante il film “Goldfingerâ€, ma torna più avanti nella saga sotto forma di altri esemplari con alcune apparizioni già dal film successivo “Thunderballâ€, fino al 2006, anno in cui esce nei cinema “Casinò Royale†durante il quale 007 vince al tavolo verde una DB5. Attraversando oltre 40 anni di storia cinematografica l'Aston Martin ha accompagnato buona parte della carriera di James Bond, rivelandosi uno dei simboli che hanno contribuito a far diventare 007 il mito che non muore mai.


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L'arte del restauro - Lancia Fulvia Coupè Rallye 1.3 S (prima parte)


Dopo aver riportato in perfette condizioni la X1/9 nel corso dei precedenti numeri, su Granturismo n. 14 inizia il restauro di una Lancia Fulvia Coupè Rallye 1.3 S. La situazione iniziale dell'auto non è delle più felici: diverse parti della carrozzeria presentano ruggine passante e il bianco della vernice non nasconde diverse stuccature eseguite non proprio a regola d'arte. Il motore è in discrete condizioni, mentre per gli interni sono stati trovati dei sedili in velluto blu che ben si accoppieranno al candore della carrozzeria.

In questa prima puntata si procede all'analisi delle condizioni generali e allo smontaggio dell'auto, compresi fari e cromature esterne. Attendiamo con curiosità nelle prossime uscite lo sviluppo del processo di restauro affidato a dei professionisti ed esperti del marchio Lancia: Campoli e Feliciani.


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Recensione a cura di Emiliano Montani - Emilius





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GRANTURISMO - Numero 13
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