La "signorina"


La Giulietta, nelle versioni Sprint, Berlina e Spider riscosse un enorme succcesso. Figlia del boom e dell'ingegno italiano, divenne subito un oggetto del desiderio.
Nella versione Spider, "la signorina", come affettuosamente l'aveva chiamata GianBattista Farina, volò oltre oceano dove fu accolta con entusiasmo e conquistò il cuore degli automobilisti americani.
Nel 1956, iniziò la produzione della Giulieta Spider in piccola serie alla Pinin Farina, prima nella versione normale (80 CV), poi in quella veloce (90 CV).
All’inizio del 1959, vennero apportate modifiche alla carrozzeria e alla meccanica. Furono aggiunti i deflettori fissi sulle portiere e cambiati alcuni comandi come maniglie, manopole, ecc. Il cambio Alfa Romeo fu modificato con l’adozione di sincronizzatori tipo Porsche.
L’anno dopo, il motore, invariato nella cilindrata ma diverso nella struttura cambiò da AR 1315 a AR 0012. Venne allungato il passo e inserito il vano portaoggetti.
Nel 1961, fu modificata la fanaleria anteriore e posteriore che apparve più dimensionata.
Nel 1962 terminò la produzione della versione 1300 con 17.096 unità prodotte (14.330 Normali e 2.795 Veloci).
La Giulietta Spider ha anche una breve ma intensa storia sportiva. Alla Mille Miglia del 1956 prende il via una Spider monoposto con alla guida Consalvo Sanesi, famoso collaudatore-pilota dell’Alfa Romeo.
Dal 1957 al 1963, nelle versioni normale e veloce, si classifica ai primi posti nella categoria Gran Turismo in Messico, Argentina e Perù; alla 12 ore di Sebring, al Gran Premio di Spa, Al Rally de la Presse Paris-Dauville. Nel 1962, è persino più veloce del treno e batte il Settebello.
Nonostante tutti questi anni, la “signorina†non è invecchiata ma conserva ancora una forte personalità confermando la tradizione Alfa Romeo.

Elvira Ruocco

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