Giulietta Berlina
La prima Alfa prodotta in grande serie


Presentata nel 1955 al Salone di Torino, la Giulietta Berlina adottava la stessa meccanica del coupé presentato un anno prima.
L'ufficio tecnico, grazie all'entusiasmo dell'ing. Orazio Satta, capo della progettazione, convinse la direzione ad entrare nel campo delle vetture di grande produzione.
Con la Giulietta si riuscì a far coesistere una meccanica d'avanguardia con l'economia di produzione utilizzando componenti raffinati quali il motore bialbero in lega leggera e sospensioni analoghe a quelle che avevano conferito alla 1900 eccezionali doti di tenuta di strada.

La Giulietta numero centomila e uno prodotta al Portello ebbe per madrina l'attrice Giulietta Masina che posò per la classica foto ricordo con il presidente dell'Alfa, Giuseppe Luraghi, e le maestranze (1960).



Le curiosità
Un'auto con un nome di donna
Perché Giulietta?

Sull'origine del nome si raccontano due versioni non ufficiali ma degne di nota.
Durante la presentazione della 1900 al Gran Palais di Parigi, il pilota Wimille portò i dirigenti dell'Alfa in un locale dove un principe russo intratteneva i clienti con battute e poesie. Avvicinatosi al gruppo dell'Alfa disse: «Siete otto Romeo e non c'è neanche una Giulietta»?
Secondo l'altra versione, questo nome fu suggerito dalla signora De Cousandier, moglie del poeta Leonardo Sinisgalli, consulente per la pubblicità e immagine della Finmeccanica.

Elvira Ruocco

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