L'Alfa negli Anni di Guerra

Coinvolta come altre industrie nella seconda guerra mondiale, l'Alfa Romeo fu costretta a decentrare molti reparti strategici in luoghi più sicuri ripetto a Milano.
Alla fine del mese di dicembre del 1942, la Direzione Progettazione ed Esperienze fu traferita sul lago d'Orta. Tra il 1943 e il 1945, a Vittuone fu stanziato il reparto motori, a Vanzago il reparto bulloneria, a Melzo la produzione ausiliria, a Canegrate il reparto ingranaggi e, nelle grotte di Costozza, il reparto per la produzione di alberi motori. Ad Armeno, fu trasferito dallo stabilimento di Pomigliano, il reparto aeronautico.

Decentramenti

NORD
Per effetto dei bombardamenti del 1943 e del 1944, l'Alfa Romeo decise di decentrare le sue attività produttive e per farlo occorreva l'autorizzazione del Ministero dell'Aeronautica.
Superati i problemi di carattere amministrativo, i reparti vennero decentrati nelle seguenti località: Trecate, Pero, Vanzago, Orta (Progettazione) Vacciago, Como (Direzione), Feltre, Pettenasco, Melzo, Treviglio, Secugnago (Deposito).
A Trecate fu trasferito anche l'Archivio disegni e per la sua sicurezza fu decisa una sorveglianza continua.
L'Azienda si dimostrò molto sensibile alle condizioni di vita degli operai ed effettuò sopralluoghi negli alloggi, nelle mense e nei servizi igienici.

SUD
Dopo i bombardamenti del 1943, che arrecarono gravi danni allo stabilimento aeronautico di San Martino, fu deciso di decentrare a Marigliano il reparto riparazione motori in attesa di una sistemazione, nelle grotte di San Rocco, delle officine motori e del reparto produzione ausiliaria e lamierati.
In queste grotte, a causa dei continui allarmi, i lavori proseguirono con molte irregolarità.

CONSORZIO CARIM
Nell'ottobre del 1943 fu costituito il CARIF, un consorzio tra Alfa Romeo e Isotta Fraschini per la gestione delle commesse.
Nel 1944, con l'ingresso delle officine Reggiane divenne CARIM, con sede a Milano.
I lavori delle consorziate si trasferrono nelle grotte di Custozza (Officine C). I tedeschi ne gestivano l'economia ed il lavoro.
Anche la Fiat ottenne una commessa, ma non entrò a far parte del consorzio.
Alla fine del 1945 la CARIM fu messa in liquidazione e la pratica si concluse solo nel 1956 a causa di contrasti nella suddivisione dei macchinari.


Elvira Ruocco

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