L'Addio di Vittorio Jano all'Alfa
Nel dicembre del 1937 finisce un'era al Portello


Nel dicembre del 1937, Vittorio Jano lasciò l'Alfa Romeo. Ad interrompere un rapporto iniziato nell'ottobre del 1923, fu l'insuccesso della monoposo 12C 1937, una vettura che avrebbe dovuto contrastare le auto di Mercedes e Auto Union.
Progettata nel 1936, fu preparata in grande fretta ed esordì sul circuito di Pescara nella Coppa Acerbo il 15 agosto del 1937. Fu costretta al ritiro così come pure al Gran Premio d'Italia a Livorno, il 12 settembre, per la rottura di un semiasse.
La stampa denunciò: «l'incapacità della grande industria italiana che non riesce ad appagare le legittime aspirazioni delle masse sportive nonostante le tradizioni luminose che la distinguono».
Dopo questo insuccesso, Jano lasciò il Portello e tornò a Torino dove, nel 1938, entrò alla Lancia come responsabile del Reparto Esperienze.
A pagina 20 del verbale del consiglio di aministrazione dell'Alfa Romeo del 3 dicembre 1937 si legge:
«L'ingegner Gobbato dà assicurazioni e completa la sua esposizione dichiarando di essersi fatto promettere dal comm. Jano di non intraprendere altre attività senza prima interpellare l'Alfa Romeo la quale, in ogni caso, potrà essere sempre in grado di offrire all'interessato la possibilità di una consulenza».

Elvira Ruocco

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