Dopo il ritrovo, alle 9.30 partiremo in direzione Passo del Muraglione.
Imboccata la SS67, i primi chilometri fino a Rocca S. Casciano scorrono veloci sulla statale con ampie curve; arrivati a Portico di Romagna, borghetto dall'antica atmosfera, inizieremo ufficialmente il Passo del Muraglione. Un susseguirsi di curve e saliscendi anticipano una serie di tornanti e salite ripide, segnale che la vetta non dista molto.

Arrivati a 900m, il muro che Leopoldo II fece costruire per proteggere i viandanti svela il perché questo passo porti il nome di Muraglione.
Dopo una breve sosta, inizieremo la discesa verso la Toscana: una serie di curve "da ottovolante" ci accompagnerà sulla parte alta del passo sino alla discesa dove i tornanti, via via più ampi, saranno intervallati da qualche chicane che ben si prestano ad una guida più pulita e turistica. Dopo S. Godenzo, fine ufficiale del Passo, la strada sarà molto scorrevole fino a Dicomano.
Da Dicomano si prosegue in direzione Borgo S.Lorenzo passando nella vallata del Mugello, attraverso Vicchio, paesino che diede i natali a Giotto e al Beato Angelico.

A Borgo San Lorenzo, dopo una sosta per un caffè, inizieremo la salita verso il Passo della Colla. Il tempo di allacciare le cinture e saremo a Ronta dove inizia un tratto "da guidare" accompagnati dal suono dell'acqua del torrente che scorre sul fondovalle. La frazione di Razzuolo dà il via ad una serie di curve mozzafiato e merita uno sguardo anche l'antico Albero Fonte dell'Alpe dove il tempo si è fermato alla Belle Epoque; dopo un paio di allunghi giungeremo al Passo della Colla.Da qui ripartiremo verso il Passo della Sambuca sulle cui curve Capirossi (il pilota di MotoGP e Superbike) ha mosso le prime pieghe e la trasmissione inglese TopGear è venuta più volte a girare dei servizi.
I primi chilometri lasciano presagire come sarà tutto il passo: usciti dal verde della boscaglia si aprirà davanti a noi la vista sulla Vena del Gesso e domineremo l'Appennino Tosco-Romagnolo da una delle sue massime altezze (m 1080). Passata la vetta inizieremo la discesa: una serie di curve ad ampio raggio si susseguono sotto la Grande Croce che sorge vicino alla vetta e domina il più grande affioramento di gesso in Europa: la Vena del Gesso.
Terminata la discesa dalla Sambuca e le sue meravigliose curve proseguiremo attraverso i borghi di Palazzuolo e Casola sino ad imboccare l'ultimo tratto: la Strada della Lavanda. Tra il colore ed il profumo della lavanda giungerà il meritato pranzo all'Agriturismo Rio Manzolo a Villa Vezzano. Da qui l’imbocco dell'autostrada (Imola o Faenza) dista una decina di chilometri.