Alfa Romeo
Giulia Sprint GT, meravigliosa sessantenne




Il 9 settembre del 1963, esattamente 60 anni fa, l’Alfa Romeo mostra per la prima volta alla stampa la Giulia Sprint GT, nell’imminenza del Salone di Francoforte. Proprio qui, alla kermesse tedesca, gli alfisti rimangono estasiati di fronte alla nuova coupé del Biscione: ancora una volta, l’atelier Bertone ha concepito un capolavoro, con proporzioni eleganti, che conferiscono alle linee di questa vettura una sportività sobria e, al contempo, raffinata. Artefice delle sue forme è un giovanissimo Giorgetto Giugiaro, impegnato con la leva durante il progetto.

La genesi "militare". Come sia riuscito a dar vita alla nuova vettura, lo racconta lui stesso a Quattroruote, nel 2020, sul supplemento "Questioni di stile - Alfa Romeo": "Durante il servizio militare iniziai a lavorare sulla 1600 Sprint GT, la coupé della Giulia", spiega Giugiaro. "Bertone aveva affittato per me una camera d’albergo, nella quale mi aveva fatto portare un tecnigrafo: alle 17 uscivo dalla caserma, consumavo una buona cena in hotel, disegnavo e, alle 22, tornavo in camerata. Arrivai così a sviluppare la vettura fino al modello di clay, che portai in macchina a Torino con dei commilitoni, ammaccandolo anche un p'’. Finito l’addestramento da recluta a Bra, mi trasferirono a Torino, in una caserma degli Alpini dalla quale Bertone riusciva a farmi uscire alle 11 del mattino per permettermi di lavorare". Non tutto, però, fila liscio: "Mentre realizzavamo un modello in scala 1:1 della 1600 Sprint GT, mi spedirono a un campo estivo a Salice d’Ulzio, forse perché un tenente non gradiva molto i miei privilegi… Lì, però, un altro ufficiale vide dei miei disegni di muli e di Alpini e mi chiese di schizzare le divise militari dei diversi reggimenti nel corso dei secoli, risparmiandomi la fatica delle marce. Questo mi permise di andare a Torino nel weekend per seguire la realizzazione della vettura. E così nacque la 1600 Sprint GT…".

Bella da guidare. La prima declinazione della vettura, che ha un prezzo di 2 milioni e 195 mila lire, viene equipaggiata, appunto, con il motore 1.600 della berlina, qui capace di erogare 106 CV a 6.000 giri, che consentono all’auto di superare i 180 km/h di velocità massima. Il posto di guida sportivo, con la corta leva del cambio, dagli innesti diretti e precisi, invitano a correre sui percorsi misto-veloci, dove la tenuta di strada di questa coupé esprime tutto il suo potenziale. Basterebbe questa versione, prodotta fino al 1966 in 22.671 unità, ma già nel 1965 arriva la più curata Coupé 1600 Sprint GT Veloce, riconoscibile soprattutto per la calandra a tre profili cromati orizzontali: grazie a qualche cavallo in più, per un totale di 110, la vettura è in grado di toccare i 182 km/h. Meno scattante, ma non per questo poco divertente, è la Giulia Coupé 1300 GT Junior del 1966, capace di raggiungere i 175 km/h e destinata a un grande successo, tanto da essere prodotta in 92.053 unità fino al 1976.

Corsaiola. Diverse, del resto, sono le meccaniche da cui attinge la Giulia Sprint GT (ricordiamo, tra quelle non menzionate, le 1750 e 2000 GT Veloce), ma l’apoteosi viene raggiunta con le versioni GTA (dove la "A" sta per "alleggerita"), la cui storia prende il via nel 1965 con la presentazione ad Amsterdam. Subito riconoscibile per alcuni piccoli dettagli, come l’eliminazione delle calotte delle ruote, i cerchi Campagnolo, le cromature specifiche e le due prese d’aria sopra il paraurti, la GTA registra una diminuzione di oltre 200 kg sul peso a secco, resa possibile soprattutto grazie all’impiego del Peraluman 25 (una lega di alluminio con magnesio, manganese, rame e zinco) per i lamierati. Il minor peso e le modifiche apportate al bialbero 1.600, che qui eroga 115 CV a 6.000 giri, consentono alla sportiva di toccare i 185 km/h. Qui il vantaggio in termini di prestazioni è soprattutto nell’accelerazione, che giustificano un esborso di ben 2 milioni e 995 mila lire per assicurarsi questa valida base per le corse, da cui l’Autodelta ricava un ottimo bolide da gara: anche grazie alla sua affidabilità, quest’auto ottiene numerosi successi di categoria in competizioni impegnative per distanza e durata, persino nella più rara declinazione GTA-Corsa SA (dove SA sta per SovrAlimentata). E con le prestazioni notevoli della 1300 GTA Junior, capace di percorrere l’Autodromo di Monza a una velocità media superiore ai 183 km/h, la versione coupé da gara della Giulia trionfa nel Campionato Europeo Turismo del 1972, vincendo tutte e nove gli appuntamenti.





Fonte: https://www.quattroruote.it/



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