Alfa Romeo Crosswagon, la prima volta del Biscione Variante rialzata e integrale della 156 Sportwagon, Alfa Crosswagon è stata l'antipasto dei moderni SUVSe chiedessimo a un appassionato di Alfa Romeo quale modello ha portato la Casa nel mondo dei veicoli integrali, per eccesso di zelo potrebbe rievocare il fuoristrada AR51 "Matta" oppure le versioni 4x4 della 33, della 155 e della 164. Tutte risposte a loro modo corrette, anche se la vera premessa alla odierna famiglia di SUV, con Tonale arrivato a dar man forte a Stelvio, dovremmo andare meno distante nel tempo.
La progenitrice delle sport utility del Biscione, infatti, è nata nel 2004, quando la Casa, dopo varie concept car mai concretizzatesi in veri SUV, ha deciso di approcciare la moda integrale alla maniera di Audi e Volvo (che in realtà avevano già in arrivo Q7 e XC90). E' nata così una "cross country" basata sull'unica station wagon a listino, la 156 Sportwagon.
Finta familiare, vera integrale
La Crosswagon Q4, questo il nome del modello, si basava appunto sulla variante a 5 porte dell'apprezzata 156, che forse oggi definiremmo più shooting brake che wagon e che pur con una linea accattivante, pagava il prezzo di un vano di carico poco ampio.



La variante "alta" arrivò dopo il restyling di metà carriera, dunque con il nuovo frontale a tre lampade per lato, più appuntito e marcato. La linea era caratterizzata dai profili aggiuntivi e dalle slitte in plastica che enfatizzavano le sospensioni rialzate di oltre 3 cm, mentre gli interni cambiavano pochissimo, fatti salvi i badge specifici del modello.
I veri elementi di spicco erano tecnici: la Crosswagon Q4 infatti non utilizzava trasmissioni con giunto viscoso come la maggior parte dei modelli "di compromesso" del periodo, ma una trazione integrale permanente con 3 differenziali di cui il centrale era un autobloccante Torsen, secondo la Casa capace di trasmettere oltre il 50% della coppia alle ruote posteriori. Il sistema Q4 venne anche offerto su una variante della 156 Sportwagon.
I pregi e limitiConsiderata un po' un esperimento, anche per il sistema di trasmissione che sarebbe stato perfezionato sulla successiva 159 (la quale però non ebbe mai una variante "cross"), la Crosswagon Q4 aveva una dinamica invidiabile, frutto di una valida messa punto del telaio e della trazione integrale di ispirazione sportiva.
Purtroppo, però, c'erano anche dei difetti, quasi tutti riconducibili al motore: il modello era infatti proposto unicamente con il 1.9 JTD 16V da 150 CV e il cambio manuale, un'accoppiata sulla carta adatta allo scopo, ma all'atto pratico non ottimale.
I tecnici Alfa Romeo, infatti, avevano inizialmente previsto per questo modello una variante con turbina più piccola e 140 CV, che pur meno potente aveva un'erogazione di coppia più pronta sin dai bassi regimi e forniva la giusta grinta alla impegnativa trasmissione di tipo meccanico.
Invece, per ragioni di immagine, la scelta finale cadde sull'unità con turbina più grande che però pativa una minor prontezza. Inoltre, complice la mancanza di una trasmissione automatica, andava soggetto a spegnimenti allo spunto e ritardi nella risposta che limitavano il piacere di guida.
Malgrado questo, la Crosswagon Q4 è vista ancora oggi come un modello curioso e interessante, che le vendite non esaltanti hanno trasformato in una piccola chicca per appassionanti dalle quotazioni accessibili: un esemplare ben tenuto si può portare a casa con poco più di 3.000 euro, anche se bisogna mettere in conto chilometraggi molto elevati.

Fonte: motor1.com