Alfa Romeo 155
La regina del motorsport compie 30 anni




Scatenata in pista, non altrettanto sul mercato. La 155 è così, un modello che divide: capace di emozionare gli appassionati di motorsport, ma non abbastanza da raccogliere un numero così elevato di ordini. Delle tre cugine sviluppate sulla piattaforma derivata da quella della Tipo – le altre sono la Lancia Dedra e la Fiat Tempra, prodotte anche in versione wagon – la berlina di Arese è stata di gran lunga la meno venduta. Eppure, ancora oggi è una vettura rimasta nel cuore di tanti alfisti, grazie a un look originale e a una famiglia di motori a benzina adeguata alla vocazione dell’auto, come ricordiamo nella nostra galleria d’immagini, in cui ripercorriamo la sua storia e le sue caratteristiche.

Concorrenza agguerrita. La trazione anteriore? Non è all’epoca un vero problema: dal 1987 equipaggia persino la più prestigiosa 164, tutt’altro che un insuccesso, così come avevano già compiuto questo passo le più popolari Alfasud e 33, cioè le due auto più vendute nella storia del Biscione. E poi, chi vuole può scegliere la Q4 con trazione mutuata dalla Delta Integrale. Forse, a pesare sui risultati è all’epoca la concorrenza, più agguerrita che mai: la coeva BMW Serie 3 E36 è una delle più riuscite della sua storia, e l’Audi 80 B3 ha anticipato di qualche anno il ritorno delle linee morbide sulle sedan. Linee che verranno esaltate tempo dopo da modelli come la Renault Laguna e la Ford Mondeo, che, seppur appartenenti a marchi generalisti, sottrarranno un po’ di clienti alla berlina di Arese. Del resto, quando la 155 viene presentata, ormai 30 anni fa, si è appena chiuso quel 1991 dello storico sorpasso dell’auto straniera nelle vendite sul mercato italiano, con una percentuale del 53,23 contro il 46,77% dei marchi nazionali. Andrà meglio – molto meglio – alla sua erede, l’Alfa Romeo 156.












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