Revisioni in Motorizzazione: addio al vincolo per le storiche pre 1960

La Regione Lombardia cambia il regime di esenzione del bollo per le ventennali introducendo l’iscrizione del Crs sul libretto.




Grande novità in arrivo per auto e moto di interesse storico e collezionistico costruite prima del gennaio 1960: dopo la pubblicazione del decreto predisposto dal Ministero nei giorni scorsi, i proprietari di questi veicoli non saranno più obbligati ad effettuare la revisione periodica ogni due anni solo ed esclusivamente in Motorizzazione come previsto dalla circolare sino ad ora in vigore.

Un decreto, firmato due settimane fa dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti Enrico Giovannini, ha abrogato la precedente circolare in materia di revisioni periodiche e il nuovo testo, riscritto dai tecnici del Mit, ora recita: «Le revisioni dei veicoli di interesse storico e collezionistico costruiti prima del 1° gennaio 1960 sono effettuate esclusivamente dai competenti Uffici della Motorizzazione Civile qualora le prove di frenata siano effettuate secondo le modalità indicate al precedente punto 3.2.2.».

In altre parole, dalla pubblicazione del decreto e la sua automatica applicazione occorrerà rivolgersi presso le sedi provinciali della Motorizzazione solo se il mezzo storico non può affrontare le prove sui rulli dinamometrici delle normali officine. In questo caso, i controlli della frenata si svolgeranno con l’uso di un dispositivo GPS ed il veicolo alla velocità di almeno 40 chilometri orari per calcolare una decelerazione superiore a 4,5 metri al secondo. Non solo: nel decreto in pubblicazione è stata mantenuta la già prevista deroga al controllo delle emissioni per i veicoli costruiti prima del 4 agosto 1971. «Il decreto è stato messo in stampa sulla Gazzetta Ufficiale giovedì scorso e una volta pubblicato verrà applicato» spiegano dal Ministero.

Un provvedimento atteso da tempo. La misura era attesa e auspicata dai collezionisti anche per poter evitare le code e i tempi mediamente lunghi delle Motorizzazioni provinciali. In sintesi, il decreto stabilisce che solo nel caso in cui i mezzi storici non possano essere messi sui rulli perché bassi, dalla meccanica delicata o complessa, ci si dovrà rivolgere alle Motorizzazioni. In tutti gli altri casi i veicoli potranno essere controllati con i freni dinamometrici dei normali banchi a rulli.

«In sostanza solo mezzi particolari o fragili per la natura della loro meccanica dovranno essere verificati in Motorizzazione. Gli altri, auto, moto o furgoni piuttosto che camper potranno affrontare le revisioni nei centri provinciali convenzionati».

Le note del Ministero. In tal senso, dal Ministero sono state diffuse delle note alle Province, alle Motorizzazioni e ai dipartimenti territoriali del Mit per adeguare le norme tecniche e raccomandare la formazione del personale addetto ai controlli. «Resta anche la deroga già espressa alla verifica delle emissioni dei mezzi costruiti prima del 4 agosto 1971, mentre in Motorizzazione i controlli della frenata si svolgeranno con il sistema consueto del ‘lancia e frena’, dove in frenata la decelerazione deve essere almeno superiore ai 4,5 metri al secondo. Per fare questa verifica si utilizza un dispositivo elettronico basato su un GPS che si attiva quando il veicolo viaggia almeno a 40 km orari». Ora la misura risulterà particolarmente gradita nel settore anche per sottrarsi alla discrezionalità che spesso si riscontra nelle Motorizzazioni, fermo restando il rigore nei controlli strumentali eseguiti.

Ventennali, l’ora della svolta. Quasi contestualmente, dalla Regione Lombardia – e quindi con la sola valenza per il territorio regionale - la risoluzione 1/2021 esprime nuove modalità per ottenere l’esenzione del pagamento della tassa automobilistica. La Regione ha infatti semplificato le procedure per il riconoscimento dell’esenzione del bollo, integrando le norme nazionali (che prevedono la riduzione del 50% della tassa auto per i veicoli tra 20 e 29 anni dalla costruzione) nella parte che indica che il certificato di rilevanza storica venga annotato sulla carta di circolazione.
In Lombardia, in presenza di tale certificato, permane l’esenzione totale dal pagamento della tassa automobilistica a partire da 20 anni dalla costruzione del veicolo. Così nell’ottica della semplificazione, dal 1° gennaio 2022, gli interessati non dovranno più presentare un’istanza alla Regione per avere la deroga ma sarà sufficiente far annotare sulla Carta di circolazione il Crs. Il sistema informativo della Motorizzazione comunicherà all’archivio nazionale e di conseguenza alla Regione, l’avvenuta annotazione con effetto dal periodo d’imposta successivo a quello in corso.

Trascrizione sul libretto. Dal gennaio prossimo non saranno quindi prese in considerazione richieste di esenzione presentate in modo difforme da questo, fatto salvo quanto stabilito (Risoluzione n. 1/2019) per i veicoli ultratrentennali non adibiti ad uso professionale ed al relativo regime fiscale e per i quali non sia possibile effettuare l’annotazione perché non in possesso di Crs.
«L’annotazione sulla carta di circolazione – specifica la Regione - assume carattere permanente in quanto riferita al veicolo e, pertanto, produrrà effetti anche in caso di successivi passaggi di proprietà. Non sarà più necessario comunicare la variazione soggettiva a Regione».
Trattandosi di una norma più favorevole, le annotazioni dei Crs sui libretti avvenute prima del 1° gennaio 2022 sono acquisiste all’archivio regionale della tassa automobilistica e producono effetti da quella data di registrazione. Relativamente alle esenzioni riconosciute fino al 31 dicembre 2021, le stesse mantengono validità fino ad eventuale passaggio di proprietà del veicolo esente. In tal caso, infatti, il nuovo proprietario per conservare l’esenzione dovrà procedere con l’annotazione del CRS sulla carta di circolazione.


Fonte: https://ruoteclassiche.quattroruote.it/

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