Alfa Romeo Nuvola, la coupé estrema compie 25 anni

Alcune delle caratteristiche della Nuvola furono riprese per concept e modelli di produzione successivi




Al Salone di Parigi del 1996 fu presentata a livello internazionale la vettura concept Alfa Romeo Nuvola. Non molti la ricordano, non essendo mai entrata in produzione; anche se a ben guardare le assomigliano (soprattutto per cofano e anteriore) la 8C Competizione e, più lontanamente, la MiTo. Dal punto di vista estetico, il Centro Stile propose una linea anteriore piuttosto caratteristica, con serie di piccoli fari circolari a sormontare il classico scudetto e trilobo – con una forma e un posizionamento derivati dai modelli degli anni cinquanta e sessanta.

Il nome Nuvola fu scelto come ‘consonanza’ di ‘Nivola’, il soprannome di Tazio Nuvolari – eroe del marchio e dei tempi d’oro nelle corse. “Nuvola è un coupé estremo, a due posti secchi, in cui si fondono bellezza e tecnologia. «E’ un prototipo – dicono quelli di Arese – che non rappresenta solo un’idea di stile ma un modo diverso di costruire automobili. Il coupé nasce da un telaio meccanizzato, autoportante, proprio come si faceva un tempo. Così, sulla stessa base ò possibile realizzare diverse carrozzerie e offrire le risposte migliori a un pubblico sempre più individualista, come dimostra il successo dei modelli di nicchia». Si parla di coupé, naturalmente, di berlinetta 2+2, di sportwagon, cabriolet, spider. Nascerebbero autentiche vetture «fuoriserie» o di serie limitata. La Nuvola nasconde un avanzatissimo telaio “spaceframe” a struttura reticolare, progettato al computer e costruito saldando profilati di acciaio ad alta resistenza: una soluzione che offre grande leggerezza, alta rigidità torsionale e, quindi, comfort e protezione per i viaggiatori. E non è costosa“, scriveva nel settembre 1996 il quotidiano La Stampa.



Le luci posteriori, sottili e orizzontali, impiegavano allora l’avveniristica tecnologia dei diodi luminosi. I paraurti, inseriti nella carrozzeria, sembravano apparentemente inesistenti. Come detto, il disegno del corpo vettura venne realizzato dal Centro Stile Alfa Romeo, a suo tempo supervisionato da Walter de Silva, cui parteciparono attivamente anche Wolfgang Egger, Carlo Giavazzi, Filippo Perini (per gli esterni), Arcangelo Jeker, Daniele Masera (per gli interni). La vettura venne presentata di color azzurro per richiamare l’idea di nuvola. L’auto si caratterizzò da un cofano anteriore molto lungo (totale vettura 4,2 metri, passo 2,6 metri), bilanciato da un posteriore dotato di coda sporgente. Il battistrada degli pneumatici era caratterizzato da un disegno realizzato dalla Michelin esclusivamente per l’Alfa Romeo (cerchi da 18 pollici).



Il motore al suo interno è un ‘Busso’ da 2,5 litri, sei cilindri a V di 60 gradi con due turbocompressori (uno per bancata), ovviamente in posizione anteriore. Con questa configurazione poteva erogare 300 cavalli. La trazione era stata posta a 4 ruote motrici.


Fonte: https://www.formulapassion.it/



info@alfasport.net | Privacy | copyright club alfa sport 2019 |