Mercato italiano
A giugno immatricolazioni in calo del 13,3% sul 2019




A giugno il mercato italiano dell’auto non è riuscito a risollevarsi, rimanendo ancora al di sotto dei livelli pre-Covid. Con 149.438 immatricolazioni, il calo rispetto al 2019 (quando erano state consegnate 172.300 unità) è del 13,3%, anche per via di diversi fattori, come l’esaurirsi degli incentivi e la crisi dei chip. Il primo semestre di quest'anno si è così chiuso con una perdita di volumi pari a 200 mila unità rispetto ai primi sei mesi del 2019: le 884.750 auto immatricolate finora nel 2021 sono però sufficienti per segnare un +51,4% rispetto all'annus horribilis del 2020, quando da gennaio a giungno le registrazioni si erano fermate a 584.237 unità.

Segno meno per Stellantis. Il gruppo Stellantis ha immatricolato 56.554 auto, il 12,3% in meno rispetto al giugno del 2019, quando i gruppi FCA e PSA avevano consegnato complessivamente 64.469 vetture. Tutti i nove marchi chiudono l'ultimo mese con segno meno: -57,2% per l'Alfa Romeo (1.096 immatricolazioni), -1,6% per la Citroën (7.248), -0,4% per la DS (502), -4,7 per la Fiat (22.191), -22,9% per la Jeep (6.511), -0,39% per la Lancia (4.333), -28,7 per la Opel (6.433) e -6,9 per la Peugeot (8.068). Infine, con 172 registrazioni, il marchio Maserati chiude l'ultimo mese con un -35,3%.

Wolfsburg continene le perdite. Lieve calo (-3,3%) anche per il gruppo Volkswagen, che a giugno ha immatricolato 26.841 vetture. A risollevare la percentuale sono stati due marchi: Seat, con 3.002 registrazioni e un +32,5%, e Skoda, con 2.910 consegne e un +12,8%. Segno meno per tutti gli altri marchi: -1,4 per l'Audi (6.556), -15,9% per la Volkswagen (13.644) e -4,7 per la Lamborghini (41). Il marchio Cupra, al terzo mese di presenza nel conteggio delle immatricolazioni, conta 688 vetture registrate, contro le 784 di maggio.

Renault e Ford. Il gruppo Renault continua a segnare performance peggiori rispetto a quelle del mercato: pur migliorando rispetto al -53,5% dello scorso mese, la Losanga ha immatricolato 15.675 auto, il 27,8% in meno rispetto al giugno del 2019. Di queste, 8.716 sono del marchio francese (-33,8%) e 6.959 della Dacia (-18,4%). Calo a doppia cifra anche per la Ford, che con 5.846 immatricolazioni chiude il mese di giugno con un -40,6%.

BMW e Daimler. Con 6.682 immatricolazioni, il gruppo BMW fa meglio del mercato e chiude il mese di giugno con un -10%: il marchio omonimo segna un -6,1% con 4.891 unità consegnate, mentre la Mini si ferma a 1.791 registrazioni (-19,4%). Segno meno anche per il gruppo Daimler, che con 5.355 vetture chiude l'ultimo mese con un -34%: il marchio Mercedes cala del 18,9% (4.624) e la smart del 69,7% (731).

Le asiatiche. Tra i costruttori orientali, il gruppo Toyota torna al segno più: con 8.881 consegne, la crescita rispetto al 2019 è del 7,4% per merito del +8,3% del marchio omonimo (8.377), che compensa il -6,7% della Lexus (504). Anche la Mazda recupera terreno con un +7,1% (1.081), mentre tutte le altre giapponesi chiudono giugno con un segno meno: la Nissan scende del 39,5% (2.080), la Honda del 31,7% (529 unità), la Mitsubishi del 59,9% (381), la Subaru del 27,6% (189) e la Suzuki del 9,8% (3.383). Passando alle coreane, con 5.228 immatricolazioni la Hyundai torna a crescere (+13,5%), mentre la consociata Kia, pur contenendo le perdite, prosegue il trend negativo degli ultimi mesi, flettendo del 3,3% (4.057).

Brillano Volvo e Tesla. Tra i marchi del segmento premium, la Volvo, con 2.615 immatricolazioni, guadagna il 54,5%, mentre il gruppo Jaguar Land Rover registra un -37,1% con 1.404 immatricolazioni, di cui 438 per il marchio del Giaguaro (-35,6%) e 966 per il brand delle fuoristrada (-37,8%). Nuova crescita a tripla cifra per la Tesla, che con 984 immatricolazioni fa un balzo del 108%. Andamento negativo per la Porsche (-22,1%, con 497 auto), mentre la Ferrari vede le immatricolazioni salire da 48 a 51.

New entry sul podio dei modelli più venduti. Dopo mesi di stabilità, la classifica dei modelli più popolari cambia inaspettatamente. La Fiat Panda continua a mantenere lo scettro di modello più venduto in Italia: con 11.045 unità consegnate a giugno, il suo primato non accenna a vacillare. La novità più importante è al secondo posto, dove la sempreverde Lancia Ypsilon viene scalzata, per sole 30 unità, dalla Dacia Sandero: la romena è arrivata a 4.368 immatricolazioni, mentre la piccola torinese si è fermata a 4.338. Seguono la Jeep Compass (3.671), la Toyota Yaris (3.484), la Fiat 500 (3.468), la Fiat 500X (3.453), la Opel Corsa (3.290), la Citroën C3 (3.261) e la Renault Captur (3.221). Nel complesso, nella top ten sono ben sette su dieci le vetture del gruppo Stellantis.

Prosegue il boom delle elettrificate. Sul fronte delle alimentazioni, i dati forniti dall'Unrae evidenziano ancora una volta il trend positivo delle elettrificate e, di converso, la costante contrazione dei motori endotermici tradizionali. Nel complesso, l’aggregato delle auto ibride, plug-in ed elettriche cresce del 664,9% rispetto a giugno 2019 e vede la propria penetrazione migliorare dall'1,1% al 9,4%. Nello specifico, le elettriche pure (7.025) assistono a una crescita del 383,5% e salgono dallo 0,8% al 4,7% del mercato, mentre le ibride plug-in, grazie a un incremento del 1697,5% (7.118), passano dallo 0,2% al 4,7%. Con un +348,2% (41.200), le ibride non ricaricabili arrivano al 27,4% del mercato (5,3% due anni fa) e superano abbondantemente le diesel, che perdono il 53,8% (33.635) e scendono dal 41,9% al 22,4%. Ancora in vetta le auto a benzina, anche se in calo ormai chiaro: con un -38,7% (45.492), passano dal 42,8% al 30,3%.

Tesla Model 3 al vertice delle Ev. All’interno dell’aggregato delle sole elettriche, la top ten dei modelli più popolari vede la Tesla Model 3 scalzare la Fiat Nuova 500: con 984 unità, la berlina di Elon Musk ha superato la piccola torinese, ferma a 955 immatricolazioni. Al terzo posto si piazza la Renault Twingo, con 641, seguita dalla Dacia Sping (618) e dalla Smart fortwo (615). Seguono la Volkswagen ID.3 (398), la Renault Zoe (321), la Peugeot 208 (282), la Peugeot 2008 (239) e la Nissan Leaf (156).

Male i privati. Quanto ai canali di vendita, i privati scendono dell'8,5%, il noleggio a breve termine del 28,6% e le società perdono il 12,5%: controcorrente il lungo termine, che segna un +8,5%. Pesante il calo delle autoimmatricolazioni, con un -41,9%.

Ancora giù le emissioni. Prosegue la riduzione delle emissioni medie di CO2: scendono a 119,6 g/km dai 142,7 di giugno 2019. Nei primi sei mesi dell'anno la media si attesta su 123,5 g/km, contro i 143,7 dello stesso periodo del 2019. Lo scorso mese sono state immatricolate 3.493 auto (4,1% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 2.164 vetture (2,5% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 58.944 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, il 68,8% del totale. Oltre a queste tre fasce, le cui vetture rientrano negli incentivi, sono state registrate anche 18.485 auto (21,6% del mercato) con emissioni comprese tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori di CO2 superiori ai 190 g/km sono stati 867, pari all'1% del mercato.

Il commento dell'Unrae. "Nel recente e proficuo incontro del Tavolo Automotive con il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e il Viceministro Gilberto Pichetto Fratin, - ha affermato Michele Crisci, presidente dell'Unrae - sono state poste le basi per la definizione di una politica economica di medio-lungo periodo, ma abbiamo anche fornito indicazioni per interventi urgenti mirati ad accelerare il rinnovo del parco auto, misura necessaria per allineare il nostro Paese agli obiettivi europei di transizione ecologica. Per questo auspichiamo l'estensione fino al 2026 dell’Ecobonus per la fascia di emissioni tra 0 e 60 g/km di CO2 e, in sede di conversione del Dl Sostegni-bis, il rifinanziamento per tutto il 2021 degli incentivi per la fascia 61-135 g/km a fronte di rottamazione, per non vanificare i risultati fin qui ottenuti".


Fonte: quattroruote.it

















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