Alfa Romeo 33, i primi trent’anni della 907

Nel 1990 la compatta sportiva di Pomigliano d'Arco viene rinnovata nello stile e nella meccanica: breve storia per immagini dell'ultima, gloriosa erede dell'Alfasud




Nei piani iniziali dell’Alfa Romeo doveva essere un semplice ritocco, ma alla fine il lavoro dei designer del Biscione sull’Alfa 33 diede vita a una vera seconda serie del modello, identificata dalla sigla di progetto 907. Taglia il traguardo dei suoi primi trent’anni di vita la seconda generazione della compatta di Pomigliano d’Arco, che del primo modello conserva intatte la brillantezza di guida e la grinta dei motori quattro cilindri boxer. Nel 1990 i tempi sono maturi per un restyling profondo, che attinge a piene mani dagli ultimi stilemi del Biscione apparsi sulla 164 e sulla 75. Dalla prima ammiraglia a trazione anteriore della casa milanese la nuova 33 eredita i gruppi ottici posteriori “a fascia”, mentre la berlina sportiva a trazione posteriore offre diversi spunti per la definizione del frontale, la cui nuova mascherina di forma trapezoidale con i bordi in tinta con la carrozzeria ricorda molto da vicino l’Alfa 75. Numerose saranno le versioni prodotte tra il 1990 e 1994, con motori a carburatori e a iniezione e testate a 2 e 4 valvole per cilindro. Eccole brevemente riassunte in una carrellata di immagini dell’epoca.



La nuova Alfa Romeo 33 perde forse un pizzico di originalità rispetto al modello originale del 1983, ma ha un aspetto più moderno e in linea con il resto della gamma del Biscione. Al debutto è disponibile un’inedita versione 1.2 da 77 CV, mentre il 1.3 ad alimentazione singola da 86 CV viene declinato negli allestimenti V, VL e Veloce, quest’ultimo riservato al mercato britannico. Tutti i motori boxer vengono dotati di punterie idrauliche. Vengono modificate anche le sospensioni: le quattro bielle longitudinali del retrotreno, in particolare, sono ora rivolte tutte in avanti.

Rispetto alla berlina con carrozzeria a due volumi spezzato, che nella coda si discosta nettamente dal modello originale, la versione giardinetta conserva intatta la fisionomia della parte posteriore. La 1.3 Sport Wagon viene anche offerta nell’allestimento più curato L e con la trazione integrale a partire dall’ottobre 1990. Completano la gamma la 1.5 da 105 CV e la 1.7 IE a iniezione elettronica (quest’ultima disponibile anche in versione catalizzata).



Dopo aver debuttato nel 1988 sui motori 1.7, nell’ottobre del 1990 l’iniezione elettronica approda anche sul boxer da un litro e mezzo di cilindrata, dotato inizialmente di un sistema Bosch L3-1 Jetronic e in seguito da un impianto Motronic MP3.1 che integra iniezione e accensione. Nel 1991, in concomitanza con l’ultimo aggiornamento del modello prima dell’uscita di produzione del 1994, viene dotato dell’iniezione elettronica anche il 1.3. Sul motore più piccolo, la cui potenza passa da 86 a 88 CV, viene montato un impianto Marelli IAW in abbinamento a un catalizzatore a tre vie con sonda lambda.



Nel 1991 debutta l’Alfa Romeo 33 QV 1.7i 16V, che con i suoi 129 CV è la versione più potente della compatta di Pomigliano d’Arco. Quest’unità (foto sopra) ha equipaggiato anche l’Alfa 145 fino all’arrivo del quattro cilindri in linea Twin Spark. Per ottenere un’elevata coppia motrice ai bassi regimi, caratteristica tipica di uno schema ad alimentazione singola, i progettisti optarono per un’iniezione elettronica con quattro valvole a farfalla. Una per cilindro, come nei motori Ferrari.

Il potente 1.7 a sedici valvole viene installato anche sotto il cofano della 33 Permanent 4, che debutta anch’essa nel 1991. A differenza delle precedenti 4×4 della gamma, la trazione integrale è ora permanente. Cuore del sistema è un giunto viscoso centrale di tipo Ferguson che gestisce la ripartizione graduale della coppia sui due assali a seconda delle necessità. Migliorano sicurezza e dinamica di guida, soprattutto sui fondi a scarsa aderenza.

Per dare impulso alle vendite dell’Alfa 33, che seppur rinfrescata nel look affonda le sue radici in un progetto ormai datato (la meccanica deriva dall’Alfasud, nata all’alba degli anni ’70), l’Alfa Romeo dà vita a una serie di allestimenti speciali destinati ai vari mercati. Nel settembre 1991 debuttano in Italia le Sport Wagon Explora e Firma, mentre l’anno dopo vede la luce la 1.3 IE Imola con un allestimento simile a quello della Quadrifoglio Verde (foto sopra). La Sport Wagon verrà offerta anche nell’elegante versione Loden, con rifiniture in legno, e nell’allestimento Brio, con inserti in pelle all’interno e tetto apribile. Molto completa, infine, la dotazione della 1.3 IE Privilège (tetto apribile, impianto Hi-Fi, volante in pelle, sedili in velluto). Sulla 1.7 IE Absolute il condizionatore d’aria è di serie. Nel 1994, ultimo anno di produzione, debuttano, con motore 1.3 IE, la Hit, la Feeling (con aria condizionata), la Imola 3 (catalizzata), la Sport Wagon Tender e la super accessoriata Flag.


Fonte: https://www.formulapassion.it/

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