Mercato auto Italia
A luglio immatricolazioni in calo dell'11,01%




La pandemia di coronavirus continua a produrre effetti negativi sulla domanda di auto nuove in Italia, ma non mancano lievi segnali di ripresa. A luglio, secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, sono state immatricolate 136.455 vetture, l'11,01% in meno rispetto a un anno fa. Si tratta di un decremento percentuale dimezzato rispetto a quello di giugno (-23,13%) e decisamente inferiore ai tracolli di aprile (-97,6%) e maggio (-49,6%): è la prova di un graduale, per quanto timido, recupero prima dell'entrata in vigore dei tanto attesi incentivi alla rottamazione. Tuttavia, per verificare se le agevolazioni riusciranno davvero a rilanciare un mercato in profonda crisi, bisognerà attendere diversi mesi.

Il consuntivo. I dati dei primi sette mesi dell'anno sono fortemente penalizzati dall'andamento registrato a partire da marzo, per effetto dell'introduzione delle misure restrittive volte a contenere la diffusione del virus. Le immatricolazioni, pari a 720.620 unità, risultano in contrazione del 41,72% rispetto al pari periodo del 2019.

FCA. In un contesto di mercato comunque deficitario, il gruppo FCA fa meglio dell'andamento generale della domanda con 31.256 immatricolazioni, il 9,18% in meno rispetto a luglio 2019. Nel dettaglio, le registrazioni per il marchio Fiat sono 19.536 (-3,04%), seguite dalle 6.147 della Jeep (-17,59%), dalle 1.724 dell'Alfa Romeo (-20,7%), dalle 3.637 della Lancia (-15,73%) e dalle 129 della Maserati (-49,01%).

PSA. La francese PSA immatricola 18.743 veicoli e flette del 22,87%. Del totale di gruppo, 4.941 sono le Citroën (-22,08%), 480 le DS (+61,07%), 5.863 le Opel (-31,36%) e 7.459 le Peugeot (-18,21%).

Volkswagen. Performance positive per il gruppo Volkswagen, con 25.917 registrazioni e una crescita dell'1,81%. Il marchio omonimo sale dello 0,17% (14.489 unità immatricolate), l'Audi del 2,49% (6.252), la Seat del 5,42% (2.510) e la Skoda del 6,34% (2.618). Bene anche la Lamborghini, con 48 immatricolazioni e un +2,13%.

Renault e Ford. Il gruppo Renault registra 12.450 veicoli e perde il 26,49%, con il brand omonimo in contrazione del 21,18% e la Dacia del 32,93%. In calo, seppur contenuto, anche la Ford, con un -2,83% e 9.259 immatricolazioni.

Daimler e BMW. Boom per il gruppo BMW, che registra 7.071 vetture e sale del 34,48%: il marchio dell'Elica mette a segno un 38,48% e la Mini un +24,82%. In controtendenza Daimler: il costruttore di Stoccarda immatricola 5.803 veicoli e scende del 15,92%, con la Mercedes-Benz in crescita dell'11,66% e la Smart in discesa del 79,82%.

Le asiatiche. Tra i costruttori orientali, il gruppo Toyota, con 6.532 immatricolazioni, subisce un decremento dell'8,01%, con il marchio omonimo in flessione del 10,28% e la Lexus in ascesa del 31,03%. La Nissan perde il 30,95% (2.222 immatricolazioni), la Suzuki il 44,84% (3.301), la Mitsubishi il 44,09% e la Subaru il 20,88% mentre la Honda e la Mazda crescono, rispettivamente, del 2,4% e del 2,92%. La coreana Hyundai sale dello 0,44% (4.295) e la consociata Kia scende del 16,66% (3.346).

Le altre. Nel segmento premium la Volvo immatricola 2.104 veicoli e balza del 30,04%, mentre il gruppo Jaguar Land Rover, con 1.572 registrazioni, flette del 26,54%. La Tesla perde il 69,23%, con 52 registrazioni, la Porsche sale del 24,96% (846 vetture immatricolate), mentre sono cinque le immatricolazioni dell'Aston Martin (-54,55%) e 83 quelle della Ferrari (+25,76%).

Panda sempre al top. La Panda, grazie a 9.860 immatricolazioni, rimane in testa a una classifica dei modelli più popolari pressoché trainata da vetture del gruppo Fca e del marchio Volkswagen. Il secondo posto è della lancia Ypsilon (3.638) e il terzo della Fiat 500X (3.589). Seguono, nell'ordine, la Jeep Renegade (3.167), la Volkswagen Golf (3.043), la Volkswagen T-Roc (2.980), la Dacia Sandero (2.809), la Volkswagen Polo (2.758) e la Jeep Compass (2.648). Chiude la top-ten la Fiat 500 (2.645).

In crescita le elettriche. Sul fronte delle alimentazioni, sono ancora una volta le vetture elettrificate e a emissioni zero a registrare le migliori performance. Le auto a batteria crescono del 70,5%, mentre le ibride salgono del 108% e le ibride plug-in del 438%. In flessione le altre motorizzazioni: -23,4% per le auto a benzina, -12% per le diesel, -37,3% per le Gpl, -8,4% per quelle a metano.

Calano i privati, sale il noleggio. Sul fronte dei canali di vendita, i privati flettono dell'8,5% mentre il noleggio sale dell'8,8%, con la componente di breve termine in ascesa del 111,7% e quella di lungo in contrazione del 2,7%. Le società scendono del 36,7%, con le autoimmatricolazioni in flessione del 47,9%.

L'usato. In consistente calo risulta ancora una volta il mercato dell'usato. A luglio i trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture, sono stati 273.622, il 27,8% in meno rispetto allo stesso mese del 2019. Da inizio anno la flessione è del 38,6%, con 1.569.882 trasferimenti.

Il commento dell'Unrae. Secondo l'associazione delle Case estere, i segnali di ripresa sono da attribuire sostanzialmente agli sforzi fatti dai costruttori e dalle loro reti di vendita "con allettanti offerte promozionali". "Sabato 1 agosto", aggiunge il presidente Michele Crisci, "sono partiti gli incentivi introdotti dalla legge Rilancio e i risultati dei primi tre giorni, con quasi 12 milioni di euro già richiesti, dimostrano che il mercato ne aveva assoluta necessità e che stiamo andando nella giusta direzione". Crisci fa presente come la strada intrapresa dal governo sia "quella giusta negli obiettivi di breve termine", ma ribadisce anche la necessità di "rifinanziare subito il fondo con le attuali caratteristiche, senza introdurre ulteriori specificità o complicazioni". Inoltre, "è il momento di sedersi tutti insieme e affrontare piani strategici orientati su due direttrici: una revisione della fiscalità sulle auto aziendali con nuovi criteri di deducibilità e detraibilità dell’Iva, e una potente accelerazione nella installazione capillare di infrastrutture di ricarica, avvicinandoci ai nostri principali partner europei". "Se non si dovessero trovare nuovi fondi per rilanciare il settore, uno scenario oggi poco realistico, il recupero degli acquisti di autovetture annullati durante il lockdown sarebbe pesantemente frenato dalla riduzione del potere di acquisto delle famiglie e dalle difficoltà operative delle imprese. In un quadro di recessione economica, con un Pil stimato in perdita a doppia cifra, il mercato auto nel 2020 non riuscirebbe a superare 1.200.000 immatricolazioni, perdendo il 37% delle auto rispetto al 2019. Un livello che ci riporterebbe ai valori di più di 40 anni fa (era il 1978)". Secondo Crisci, delle risorse adeguate "consentirebbero, invece, un’aggiuntività nel solo anno in corso di circa 200.000 unità. La legge di Bilancio, poi, dovrà pensare seriamente al 2021".


Fonte: quattroruote.it









info@alfasport.net | Privacy | copyright club alfa sport 2019 |