Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio (2020), perché comprarla e perché no




La berlina italiana si aggiorna mantenendo inalterati il suo fascino e le sue esaltanti doti di guida, ma guadagnando una più completa dotazione interna e ADAS più avanzati


Prima del 2015, pensare a un’Alfa Romeo a trazione posteriore ed emozionale, significava inesorabilmente tornare indietro nel tempo, almeno fino alla 75. Grazie alla Giulia, come sappiamo, tutto è cambiato e in questi anni il fascino del Biscione è tornato agli antichi splendori.

Con la Quadrifoglio poi il piacere di guida ha raggiunto livelli fenomenali, ma ora anche per i suoi 510 CV è tempo di model year 2020, che riguarda prevalentemente aggiornamenti relativi a tecnologia e assistenti alla guida.

Pregi e Difetti

Ci piace Non ci piace
+ Piacere di guida totale - Controlli “OFF” solo In Race
+ Efficacia del cambio ZF - Modulabilità “a freddo” dei freni carboceramici
+ Rapporto peso/potenza ottimo - Calore degli scarichi elevato
+ Fascino irripetibile

Voto finale: 8,0/10 ★★★★★★★★☆☆
Alla Giulia Quadrifoglio poco si può reclamare se si considera la dinamica di guida e il suo stile raffinatamente sportivo. E se la concorrenza tecnologicamente - e, per certi versi, qualitativamente - è più avanti di lei, le distanze si sono accorciate col MY 2020, grazie agli aggiornamenti relativi a dotazione e assistenti alla guida.

Del resto, una Quadrifoglio la si acquista per divorare curve (o cordoli?): il suono che la sua affezionata clientela ricerca non arriva dopo un “HEY ALFA ROMEO” pronunciato in abitacolo, ma viene erogato dalle bocche degli scarichi con una elegante crudeltà che dura da 110 anni, e di cui questa Quadrifoglio porta ancora cicatrici che è bello sfoggiare.

Dimensioni, bagagliaio e spazio
Il classico lunotto arretrato, uno spavaldo ma attraente allargamento al posteriore, il diffusore esagerato e quattro bocche ululanti sembrano rimpicciolire virtualmente il bagagliaio, che però mantiene i suoi 480 litri di capacità ben sfruttabile - soprattutto in profondità - e una capienza che può crescere grazie al divano posteriore abbattibile.

Il passaruota avanzato e la linea discendente del tetto potrebbero limitare un pochino salita e discesa per i più alti, ma una volta dentro, le gambe e la testa hanno spazio più che sufficiente.

Dietro comunque è meglio stare in due e magari litigarsi il bracciolo, perché il posto centrale è un po’ sacrificato, come spesso accade, anche a causa dell’ingombrante tunnel che protegge la trasmissione. Molto apprezzate le bocchette dell’aria e la presa USB, di serie.

Plancia e comandi
Come da tradizione, tanti sono i loghi Alfa Romeo che si trovano nell’abitacolo, come per esempio sui soffici poggiatesta, e anche il Quadrifoglio Verde ha la sua importanza, annegato in prezioso carbonio proprio sulla razza verticale del volante asimmetrico che, novità, è stato totalmente rivisto e ora offre un’impugnatura più consistente.

Un trattamento simile riguarda anche il pomello del cambio che, oltre a una differente imbottitura, alla sua base sfoggia anche il tricolore italiano, mentre sul tunnel sono state aggiornate le grafiche dei tasti vicino ai rotori.

Alla praticità-hi-tech invece ci pensa la slitta di ricarica wireless per lo smartphone, vicina al bracciolo che oltre a un discreto spazio, è dotato di prese USB, AUX e USB-C oltre alla 12V, mentre un’altra presa USB è davanti al cambio in posizione tradizionale, vicino a una seconda uscita 12V.

Tutte le informazioni vengono invece gestite alla perfezione dalla nuova infotelematica con schermo touch da 8,8 pollici, unitamente al display della strumentazione, da 7 pollici.
Ma per godere di una panoramica più dettagliata vi ricordiamo però di cliccare sul video in alto per saperne di più: entrate con noi in abitacolo!

Come va e quanto consuma
Guidarla è precisamente la motivazione fondamentale per cui si acquista una Giulia Quadrifoglio, che già da fermi, quando vi sedete, vi offre una posizione di guida ideale, un’ergonomia che subito vi farà sentire fieri della vostra scelta, cioè l’aver preferito una berlina di razza a un SUV vitaminizzato…

La nostra prova è stata ambientata in città, dove la Giulia Quadrifoglio ha confermato la bontà dell’assetto a gestione elettronica, senza dimenticarsi del grande aiuto fornito dalle mappe più “mansuete”, ovvero “A” (Advanced Efficiency, che tra l’altro prevede la disattivazione dei cilindri) e “N” (Natural), che permettono di veleggiare, abbattendo i consumi (mediamente si percorrono 7 km con un litro) ma potendo comunque contare su una vigorosa spinta.

Potendo però scaricare a terra il suo potenziale e agendo quindi sulle mappe Dynamic e Race, la Quadrifoglio si trasforma e riesce a catapultarvi in un’altra dimensione, dove handling, sterzo fenomenale e “sovrasterzi d’autore” portano la firma di quel Biscione che tanto ci è mancato prima di questa Super-Giulia.

Prezzi e concorrenti
Il listino della Giulia Quadrifoglio model year 2020 parte da 90.500 euro, col cambio automatico ZF e le sue splendide palette al volante che sono di serie insieme a una dotazione in generale molto completa. Gli accessori però possono far lievitare il prezzo a oltre 110.000 euro come per l’esemplare di questa prova dotato, tra gli altri optional, di freni con dischi carboceramici (8.500 euro), tetto in fibra dicarbonio (2.500 euro) e scarico Akrapovic (5.000 euro).


Fonte: motor1.com

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