Quando Alfa Romeo faceva motori per aerei: una storia poco nota




Tre motori radiali Alfa Romeo 126 RC 34. È questo il cuore della propulsione di uno dei più famosi aerei italiani della seconda guerra mondiale, l’SM 79. Quando Alfa Romeo Motori per aerei, hanno dato la spinta vitale a molti altri velivoli italiani famosi, scrivendo una pagina bellissima e poco nota all’interno dell’aviazione italiana.

Alfa Romeo vuol dire motori sportivi, generosi, dalle prestazioni brillanti, vuol dire automobili di classe, vuol dire Milano e vuol dire anche motori per aerei che hanno stabilito primati importanti e raggiunto traguardi tecnici, spesso invidiati da tutti i principali concorrenti. Aerei come il Breda Ba 64, il CANT Z 506, il Macchi M C 94, il CANT Z 1018, e potrei citarne altri ancora, hanno potuto librarsi in cielo grazie ai motori Alfa Romeo.

Le prime esperienze di Alfa Romeo con i motori per aerei

Ma quando nasce questa fase dell’Alfa Romeo con i suoi motori per aerei? Bisogna fare un tuffo nel passato, nel lontano 1910 quando un velivolo sperimentale, il primo novembre, si stacca da terra. È un biplano che decolla poco lontano dalla zona dove ora sorge lo stadio di S.Siro. Tra le cose che lo contraddistinguono vi è anche il motore, derivato da una versione automobilistica e adattato alle esigenze aeronautiche, di produzione appunto dell’Alfa Romeo. Ha una potenza di soli 36 CV ma è sufficiente a dare il via a quella che sarà chiamata Alfa-aviazione.

Con l’avvento della prima guerra mondiale, l’azienda milanese, si dedica più alacremente allo sviluppo per motori destinati ai velivoli, e nel 1919 realizza uno dei suoi primi progetti di successo, un prototipo con dodici cilindri a V in grado di sviluppare circa 600 cavalli. Nel 1931 il colonnello Velardi ottiene buoni risultati al secondo giro aereo d’Italia grazie alle prestazioni del proprio Caproni 100, spinto da un motore Alfa derivato dalla versione automobilistica dell’Alfa 6C 1750. L’anno seguente rappresenta una data importante, in quanto per la prima volta verrà sviluppato un motore votato soltanto all’aviazione, interamente e solamente all’interno di Alfa Romeo. Si tratta del D2, stellare costituito da nove cilindri e con una potenza di 240 CV. Considerato tecnicamente molto avanzato andrà a costituire il cuore del Caproni 101.

Il periodo del 1939 e 1940 vede le versioni dei motori 125, 126, 128, 129, 130 e 135 installate sui principali bombardieri in produzione. Il 125, stellare a nove cilindri con compressore, eroga 635 cavalli e viene impiegato a bordo del S.81 “Pipistrello”. Una versione maggiormente potenziata del 125, raggiunge nel 1935 un record di velocità, grazie ai suoi 750 CV, portando il velivolo “Sparviero” a 390 km/h. Le innovazioni tecniche dell’azienda sono di notevole importanza durante la realizzazione e lo sviluppo di tutti propulsori, una speciale lega di alluminio, la Duralfa, e molti altri accorgimenti, faranno in modo di ottenere prestazioni sempre maggiori con consumi contenuti, tanto che la compagnia di bandiera dell’epoca, l’Ala Littoria, sceglierà i motori Alfa per la loro affidabilità e basso costo di esercizio, montandoli praticamente su tutti gli aerei in servizio.

Alfa Romeo e i motori per aerei nel dopoguerra

Un altro motore di grande successo durante la seconda guerra mondiale è l’Alfa 135 RC 32, 18 cilindri a doppia stella, dalla incredibile potenza di 2000 CV. Apprezzato anche dai tedeschi, sarà il propulsore del bombardiere Condor. Con la fine della seconda guerra mondiale, avviene un cambiamento radicale nonostante il grande prestigio dei motori Alfa Romeo negli anni precedenti. L’ attività prevalente tra gli anni 60 e 70 è costituita dal lavoro di revisione e produzione di parti di ricambio per i principali motori dei velivoli di quegli anni.

L’esperienza acquisita e la fama internazionale dell’azienda, la pongono sempre al centro dello sviluppo di parti per motori destinati a velivoli per compagnie aeree e forze armate, in collaborazione con le principali industrie straniere come Rolls Royce o General Electric, al fine di sopperire alle esigenze di Alitalia, Itavia, Aeronautica Militare, Vip-Air, Ati e Alisarda. Negli anni 80 Alfa Romeo è impegnata anche nello sviluppo di progetti missilistici che la vedono lavorare in sinergia con Fiat Aviazione e Oto Melara.

Dal 1996 tutto il comparto aeronautico passa sotto Fiat Avio, continuando a dare il proprio prezioso contributo tecnico, forte di una storia gloriosa, ricca di primati e trofei, degni dello spirito competitivo che sin dagli albori ha sempre contraddistinto il marchio milanese.








Fonte: quotidiano.net

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