Mercato europeo
A giugno immatricolazioni in calo del 24,1%




Il mercato automobilistico europeo paga le conseguenze della pandemia del coronavirus anche a giugno, ma i dati mostrano un sensibile miglioramento rispetto ai mesi di maggior severità delle misure di blocco e restrizione delle attività economiche e sociali. Secondo i dati diffusi dall'Acea (l'Associazione europea dei costruttori), lo scorso mese le immatricolazioni nell'area Ue+Efta (compreso il Regno Unito) sono state 1.131.843, per un calo del 24,1% rispetto a un anno fa. Si tratta di un tasso di decremento inferiore di più della metà rispetto al -56,8% visto a maggio. In aprile la contrazione era stata, invece, del 78,3% e pertanto il mese di giugno evidenzia un nuovo segnale di ripresa per un settore che comunque rimane in una situazione drammatica.

Francia in controtendenza. Quasi tutti i Paesi del Vecchio continente hanno subito contrazioni della domanda a doppia cifra, ma non mancano indicazioni più confortanti: è il caso del Belgio (-1,8%) o di alcuni Paesi del Centro Europa come la Repubblica Ceca (-5,2%) o Slovenia (-5,8%) e soprattutto della Francia, dove gli incentivi alla rottamazione hanno già iniziato a produrre effetti favorevoli con una crescita delle registrazioni dell'1,2%. Gli altri principali rimangono rimangono, invece, sotto tono: si va dal -36,7% della Spagna al -34,9% del Regno Unito e al -32,3% della Germania, per arrivare al -23,1% dell'Italia.

Il semestre. I numeri di giugno, uniti a quelli dei tre mesi precedenti, determinano per il primo semestre un immatricolato totale di 5.101.669 unità, per una perdita del 39,5%. Anche in questo caso, si assiste a un leggero miglioramento visto che nei primi cinque mesi dell'anno il dato cumulato ha mostrato una flessione del 42,8%. Tra i mercati principali il peggiore è sempre quello spagnolo con un -50,9%, seguito, nell'ordine, dal Regno Unito (-48,5%), dall'Italia (-46,1%), dalla Francia (‐38,6%) e dalla Germania (-34,5%).

FCA. In tale contesto, il gruppo FCA ha registrato a giugno 64.927 immatricolazioni e subito una contrazione del 28,2%. All'interno del portafoglio marchi, la Fiat ha perso il 26,2%, la Jeep il 34,2%, la Lancia il 19,4%, l'Alfa Romeo il 38,4% e la Maserati il 50,2%.

Le tedesche. Il gruppo Volkswagen, con 272.316 immatricolazioni, è calato del 25,9%. Il brand omonimo ha subito una flessione del 29,3%, la Skoda del 13,3%, l'Audi del 27% e la Seat del 35%. La Porsche è, invece, risultata in crescita del 7,5%, mentre i marchi extra lusso Bentley, Lamborghini e Bugatti hanno perso appena l'1,7%. Per il gruppo BMW, le registrazioni sono state 74.201, con un decremento del 26,3%: il marchio dell'Elica è sceso del 26,3% e la Mini del 26,2%. La Daimler ha immatricolato 67.253 veicoli e subito un -19,2%, con la Mercedes a -11,6% e la Smart a -83%.

Le francesi. Il gruppo PSA ha visto le registrazioni attestarsi a 167.614 unità (-29,6%), con la Peugeot in calo del 16,6%, la Opel del 48,1%, la Citroën del 23% e la DS del 37,1%. Per il gruppo Renault le registrazioni sono state 156.328 (-16,3%): il marchio della Losanga si è contratto del 15,1%, la Dacia del 18,4%, la Lada dell'11,7% e l'Alpine del 63,9%.

Le altre occidentali. Tra le altre Case occidentali, la Ford, con 63.586 immatricolazioni, ha perso il 25,2%. La Jaguar Land Rover ha immatricolato 11.371 veicoli (-43%), con il marchio del Giaguaro e il brand dei fuoristrada in contrazione, rispettivamente, del 58,4% e del 34,6%. La Volvo ha piazzato 29.552 veicoli, lo 0,2% in più sull'anno scorso.

Le asiatiche. Tra i costruttori asiatici, il gruppo Hyundai, con 69.978 immatricolazioni, è risultato in calo del 26,7% per effetto del -26,7% registrato dal brand omonimo e del -26,6% della Kia. Il gruppo Toyota (64.479 registrazioni) ha perso il 13,5%, la Nissan il 29,9%, la Mazda il 44,5%, la Mitsubishi il 21,9% e la Honda il 35,8%.

Il commento dell’Unrae. "A causa di una delle più gravi crisi economiche che l’industria dell’auto abbia mai fronteggiato, l’Acea ha rivisto al ribasso le sue stime per il 2020 a 9,6 milioni di immatricolazioni, con un crollo del 25% e una perdita di oltre 3 milioni di vetture rispetto al 2019", commenta Andrea Cardinali, direttore generale dell'Associazione delle Case automobilistiche estere (Unrae). "Si tratta del livello più basso dal 2013: tale scenario può essere mitigato solo attraverso piani immediati e concreti di sostegno al settore nei vari Paesi. Il rilancio del mercato necessita di misure strutturali a 360 gradi, che incidano sulla domanda, sull’offerta e sulle infrastrutture. In Francia un importante programma da 8 miliardi di euro lanciato a giugno ha già dato frutti concreti, vista l’inversione di tendenza nel mese. Anche la Germania ha appena introdotto un piano di sostegno da 4,5 miliardi di euro, mentre la Spagna ha annunciato un piano da 3,75 miliardi, che dovrebbe essere avviato quanto prima. In Italia salutiamo con favore la definitiva approvazione del decreto Rilancio e auspichiamo un congruo rifinanziamento del fondo per gli incentivi, estesi a una terza fascia di emissioni, per consentirne l’operatività fino a fine anno".


Fonte: quattroruote.it

info@alfasport.net | Privacy | copyright club alfa sport 2019 |