Mercato europeo
Immatricolazioni in calo anche a maggio: -56,8%




Nonostante il graduale alleggerimento delle misure di isolamento, il mercato automobilistico europeo paga le conseguenze della pandemia di coronavirus anche a maggio. Secondo i dati diffusi dall'Acea (l'Associazione europea dei costruttori), lo scorso mese le immatricolazioni nell'area Ue+Efta (compreso il Regno Unito) sono state 623.812, pari a un calo del 56,8% rispetto a un anno fa. In aprile, invece, la contrazione era stata del 78,3%, con appena 292.182 registrazioni. Maggio, dunque, evidenzia un timidissimo segnale di ripresa, ma la situazione resta negativa per l'intero comparto automobilistico.

I dati dei mercati. Tutti i Paesi del Vecchio Continente, nessuno escluso, hanno registrato crolli a doppia cifra, anche se l'Acea sottolinea come il calo sia meno drammatico di quanto riscontrato in aprile. L'andamento della domanda varia in base alla severità delle misure di restrizione: la Spagna ha, per esempio, sofferto una contrazione del 72,7%, mentre la Francia, l'Italia e la Germania, anche grazie alla riapertura delle concessionarie, sono calate rispettivamente del 50,3%, del 49,6% e del 49,5%. Tra i cosiddetti major market europei, il peggior dato è quello del Regno Unito, dove l'allentamento del lockdown è iniziato con giugno: oltremanica le immatricolazioni sono crollate dell'89%.

Il cumulato annuo. I numeri di maggio, uniti a quelli di aprile e di marzo (-51,8%), hanno accentuato le perdite nel cumulato dei primi cinque mesi dell'anno: le immatricolazioni sono risultate pari a 3.969.714 unità, con una diminuzione del 42,8%, un tasso peggiore del -39,1% relativo al periodo gennaio-aprile. Tra i mercati principali il peggiore è quello spagnolo con un -54,2%, seguito, nell'ordine, dal Regno Unito (-51,4%), dall'Italia (-50,4%), dalla Francia (‐48,5%) e dalla Germania (-35%).

FCA. In tale contesto, tutti i maggiori produttori hanno subito perdite sostanzialmente in linea con l’andamento generale della domanda: è il caso del gruppo FCA, che a maggio ha registrato 44.099 immatricolazioni e una contrazione del 56,6%. All'interno del portafoglio marchi, la Fiat ha perso il 56,7%, la Jeep il 54,3%, la Lancia il 60%, l'Alfa Romeo il 55,3% e la Maserati il 76,3%.

Le tedesche. Il gruppo Volkswagen, con 155.772 immatricolazioni, è calato del 56,7%. Il brand omonimo ha subito una contrazione del 57%, la Skoda del 53,9%, l'Audi del 53,6%, la Seat del 65,9%, la Porsche del 47,4% e i marchi extra lusso Bentley, Lamborghini e Bugatti del 49,48%. Per il gruppo BMW, le registrazioni sono state 39.631, con un calo del 57%: il marchio dell'Elica ha perso il 58,3%, la Mini il 50,8%. il gruppo Daimler, con 39.035 immatricolazioni, ha registrato un -55,2%, con la Mercedes a -50,9% e la Smart a -90,3%.

Le francesi. Il gruppo PSA ha immatricolato 95.441 unità (-59,7%), con la Peugeot in discesa del 54,2%, la Opel del 69,8%, la Citroën del 55,4% e la DS del 41,6%. Per il gruppo Renault le registrazioni sono state 71.363 (-53,7%): il marchio della Losanga è risultato in flessione del 53,4%, la Dacia del 54%, la Lada del 69,2% e l'Alpine del 73,8%.

Le altre occidentali. Tra le altre Case occidentali, la Ford, con 32.223 immatricolazioni, ha perso il 61,9%. La Jaguar Land Rover ha immatricolato 5.455 veicoli (-69%), con il marchio del Giaguaro e il brand dei fuoristrada in flessione, rispettivamente, del 75,2% e del 65,6%. La Volvo, con 14.626 registrazioni, ha perso il 51,3%.

Le asiatiche. Tra i costruttori asiatici, il gruppo Hyundai, con 42.479 immatricolazioni, è risultato in calo del 54,3% per effetto del -55,2% della marca omonima e del -53,3% della Kia. Il gruppo Toyota (33.689 registrazioni) ha perso il 54,5%, la Nissan il 66,4%, la Mazda il 60,4%, la Mitsubishi il 48,1% e la Honda il 69,9%.


Fonte: quattroruote.it










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