Alfa Romeo, a 10 anni dalla fine del sogno 8C Competizione

Il design della 8C Competizione, forse il più recente e ardito esercizio di stile del Biscione per rinverdire i fasti degli anni d'oro, aveva ammaliato anche Sergio Marchionne






Per capire quanto fosse speciale l’Alfa Romeo 8C Competizione, bisogna partire dal fatto che è stata una serie limitata. Il suo design, forse il più recente e ardito esercizio di stile del Biscione per rinverdire i fasti degli anni d’oro, aveva ammaliato anche Sergio Marchionne – il quale era gelosissimo delle sue due versioni, coupé e spider. John Elkann ne aveva una blu, tonalità oceano come una Maserati. L’avevano comprata principi, emiri, campioni dello sport. Alfa Romeo ha costruito 500 Coupé e 329 spider, dando a Wolfgang Egger, il designer, la soddisfazione di aver ideato una vettura di classe. Che è già una classica, pur non avendone ancora l’età anagrafica.

Come in un bel sogno dell’epoca che fu, la 8C Competizione e la 8C Spider hanno dato lustro, nuovamente, anche ai carrozzieri: nel 2005 fu la Carrozzeria Marazzi a presentare il concept della Spider, addirittura nello scenario del concorso di eleganza di Pebble Beach. Ci sono state pure le versioni di Zagato (Alfa Romeo TZ3 Corsa) e di Touring (Alfa Romeo Disco Volante by Touring), datate rispettivamente 2010 e 2013.

La 8C Competizione venne presentata come concept car al 60º Salone dell’auto di Francoforte del 2003. Nonostante il successo riscosso i vertici Fiat e Alfa Romeo decisero per la sua produzione in serie limitata soltanto nel 2007. L’inizio delle consegne avvenne in corrispondenza del salone dell’auto di Francoforte nel settembre del 2007: delle 500 8C Competizione disponibili, 84 sono state vendute in Italia, altre 84 sono state vendute a clienti americani, 81 a clienti tedeschi e 69 a clienti giapponesi. Meno 8C del previsto sono finite in Inghilterra (41) e Francia (39) mentre ben 35 sono state consegnate in Svizzera e 10 in Olanda. La prima 8C destinata al mercato olandese era stata consegnata al principe della famiglia reale Bernhard Lucas Emmanuel della casata Orange-Nassau, van Vollenhoven, in colore nero con targa personalizzata: AR-NL-8C. Dei 500 esemplari venduti, più del 60% sono stati richiesti nell’esclusivo colore rosso competizione, solo 10 i modelli ordinati in giallo ed i rimanenti in colore nero o un rosso tradizionale.

La prima parte del nome non richiama solo l’architettura del motore di 4,7 litri: negli anni trenta e quaranta, la sigla 8C identificava le Alfa dotate dell’8 cilindri creato da Vittorio Jano, vincitrici nelle varie evoluzioni di quattro edizioni della 24 Ore di Le Mans (1931-1934) e di altrettante Mille Miglia (1936-1938 e 1947). L’altra parte, invece, rende omaggio alla 6C 2500 Competizione, la coupé guidata da Fangio alla Mille Miglia del 1950.

La 8C Competizione è spinta da un motore V8 con angolo fra le bancate di 90º di derivazione Maserati, realizzato in alluminio ha una cilindrata di 4.691 cm³, la distribuzione è a 4 valvole per cilindro azionate da due alberi a camme per bancata, sviluppa una potenza massima di 450 CV (331 kW) a 7.000 giri al minuto e dispone di 470 N·m di coppia massima a 4.750 giri/min. L’80% di questo valore è disponibile già da 2.000 giri/min. Il telaio della vettura è realizzato in acciaio, per ottenere una buona rigidezza torsionale, migliorando il rendimento delle sospensioni a quadrilatero, sia all’anteriore che al posteriore. Il peso totale del corpo vettura è di 1.585 kg. Le ruote hanno un diametro di 20″, i cerchi sono in lega leggera di alluminio, gli pneumatici misurano 245/30 all’anteriore e 285/35 al posteriore.

La 8C Competizione segna il ritorno di un modello Alfa Romeo alla trazione posteriore, impostazione tecnica che mancava su di una vettura del marchio dai primi anni novanta. La trasmissione prevede uno schema transaxle (come sull’Alfetta e sulla Alfa Romeo 75): il motore longitudinale si trova all’avantreno dietro all’asse anteriore, mentre il differenziale (autobloccante) e il cambio robotizzato sequenziale a 6 rapporti sono al retrotreno, per un ottimale bilanciamento dei pesi (49% all’anteriore e 51% al posteriore). Due palette fisse dietro il volante, ai lati del piantone, permettono la selezione delle marce, in modalità sport le cambiate avvengono in 175 millesimi di secondo.

Lo stile della vettura si ispira all’Alfa Romeo 33 Stradale del 1967 derivata a sua volta dalla 33/2 che partecipava al campionato Campionato del Mondo Sport Prototipi. La carrozzeria è in fibra di carbonio così come parte dell’abitacolo prodotti dalla ITCA Colonnella. Secondo quanto dichiarato dall’Alfa Romeo, la vettura dal punto di vista aerodinamico è deportante, nonostante l’assenza di appendici aerodinamiche. Anche le strutture dei sedili sono in fibra di carbonio. Questi ultimi sono prodotti interamente dalla Sparco. La versione spider, dal canto suo, è equipaggiata con lo stesso motore V8 a 32 valvole di 4,7 litri da 450 CV della coupé, abbinato al cambio robotizzato a 6 rapporti. La capote, nel pieno rispetto della tradizione Alfa Romeo, è in tela. In questa variante di carrozzeria il peso sale a 1.675 kg.




Fonte: formulapassion.it

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