Alfa Romeo 164 Proteo, la coupé-cabriolet più evoluta che c’era

In anticipo sui tempi, forse troppo, aveva trazione integrale, quattro ruote sterzanti e tetto rigido apribile




L’epoca d’oro delle auto coupé-cabriolet con tetto rigido apribile e ripiegabile è stata quella degli Anni ‘90, ma prima delle varie Mercedes SLK e Peugeot 206 CC c’è stato un prototipo italiano che ha anticipato tutti.

Parliamo dell’Alfa Romeo 164 Proteo che nel 1991 ha indicato la strada per l’evoluzione moderna di questo particolare segmento, riunendo in un’unica concept tecnologie che tutte assieme non si erano mai viste prima.

Walter de Silva con un pizzico di Pininfarina

Lo stile della 164 Proteo è frutto del genio di Walter de Silva, che dal centro stile Alfa Romeo prepara la strada per il nuovo design che vedremo sulla 156 e che si smarca dalla collaborazione con Pininfarina. Le influenze stilistiche "Pinin" si notano però ancora sulla 164 Proteo, soprattutto in quel frontale con singoli fari poliellissoidali che de Silva affina con sei lampade molte scenografiche, ma che erano un vecchio “pallino” del carrozziere torinese.
Non dimentichiamo infatti le precedenti Audi Quartz e Lancia HIT e le successive Alfa Romeo GTV e Spider (disegnate però nel 1988) firmate da Enrico Fumia per Pininfarina.

3.0 V6 da 260 CV e trazione integrale

Sotto le vesti affilate e modernissime dell’Alfa Romeo 164 Proteo c’è proprio la mitica Alfa 164 dell’epoca, il suo pianale Tipo4 accorciato e irrobustito e soprattutto il poderoso motore 3.0 V6 “Busso” potenziato a 260 CV.

In tema di modernità non bisogna poi dimenticare il primo esempio di trazione integrale evoluta (almeno per Alfa Romeo) che utilizza il giunto viscoso centrale "Viscomatic" per ripartire la coppia motrice ad ogni ruota per trasformarla da trazione anteriore a 4x4. Non mancano neppure le quatto ruote sterzanti, oltre a uno dei primi esempi di sospensioni a smorzamento controllato con comando sulla plancia.

Padiglione apribile in cristallo
La particolarità più evidente della Proteo è il tetto scomponibile in due parti in cristallo, superiore e lunotto che vengono azionate da un sistema elettro idraulico per chiuderla a mo’ di coupé o aprirla tipo spider finendo in un apposito vano posteriore.
I sedili sono due e la velocità massima dichiarata è di oltre 250 km/h. L’Alfa Romeo 164 Proteo era nata sì come concept, ma non come pura show car perché la Casa era intenzionata a produrla in serie in almeno 2.000 esemplari, ma i dubbi sulla redditività del progetto portarono alla realizzazione di un solo esemplare completo, oggi custodito nella collezione FCA Heritage.
















Fonte: motor1.com








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