Mercato italiano
Immatricolazioni in forte crescita a dicembre: +12,5%




Il mercato italiano dell'auto chiude il 2019 con un netto rialzo. Secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, a dicembre sono state 140.075 le immatricolazioni, il 12,5% in più rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Con il boom di fine anno si inverte anche il trend del consuntivo annuale, risultato in contrazione per quasi tutto il periodo gennaio-novembre. Grazie allo sprint messo a segno da settembre in poi, i dodici mesi mostrano un andamento in crescita rispetto al 2018, anche se di poco: sono 1.916.320 i veicoli registrati, per un miglioramento dello 0,29%. Sui dati sia annuali che mensili pesa, comunque, l'introduzione delle nuove procedure di omologazione Wltp.

In calo il gruppo FCA. Con 31.142 immatricolazioni, la Fiat Chrysler Automobiles registra a dicembre una flessione del 2,27%. La colpa è da attribuire principalmente al marchio Jeep che immatricola 5.741 vetture e perde il 14,04%. Male anche la Lancia con 3.923 registrazioni e un -9,96%. Crescono, invece, la Fiat (+2,91% e 19.294 unità), l'Alfa Romeo (+4,84% e 2.015 unità) e la Maserati (+9,86% e 156 unità). Per il gruppo italo-americano l'anno si chiude con 454.601 immatricolazioni, il 9,58% in meno rispetto al 2018.

Anche PSA in flessione. Con una flessione dell'8,37%, il gruppo PSA immatricola 16.622 veicoli. La miglior marca è la DS con un incremento del 112,5% anche se con solo 476 vetture messe su strada. La Peugeot sale del 4,78% con un immatricolato di 7.587 unità mentre la Citroën, con 5.254 unità registrate, perde lo 0,08% e la Opel, con 3.305, il 40,16%. Per il costruttore transalpino, prossimo alle nozze con la Fiat Chrysler, sono 295.520 le immatricolazioni annuali (+2,83%).

Wolfsburg in forma. Per il gruppo Volkswagen, l'anno scorso il più penalizzato dall'effetto Wltp a causa di ritardi nell'implementazione delle nuove procedure, le immatricolazioni mensili ammontano a 19.580 (+3,05%) e quelle annuali a 295.015 (+8,79%). Lo scorso mese è negativo per il marchio Volkswagen, risultato in flessione del 5,15% con 10.891 registrazioni, mentre positivo è l'andamento per l'Audi (+3,48% e 4.913 unità), la Seat (+84,16% e 1.976) e la Skoda (+6,29% e 1.792). In calo, infine, la Lamborghini con un -33,33% e solo 8 immatricolazioni.

Cresce la Renault, in spolvero la Ford. In crescita a doppia cifra risulta il gruppo Renault: sale del 13,72% con 16.332 le immatricolazioni, di cui 6.677 per la Dacia (+22,72%) e 9.655 per il marchio della Losanga (+8,24%). Sono 198.011 le registrazioni annuali (+6,02%). Chiusura d'anno positiva anche per la Ford con 9.326 immatricolazioni a dicembre (+23,54%), che non sono però riuscite a risollevare il risultato annuale: -5,47% rispetto al 2018 con 122.527 immatricolazioni.

In grande spolvero Daimler e BMW. Crescita a doppia, se non tripla cifra per i grandi costruttori premium tedeschi. La Daimler, con 13.792 auto immatricolate, registra un miglioramento di ben il 136,85%: la Mercedes sale del 40,47% (6.241 immatricolazioni) e la Smart del 447,17% (7.551). Nell'intero 2019 sono 98.119 le immatricolazioni del costruttore di Stoccarda (+14,06%). Il gruppo BMW cresce, invece, del 26,13% arrivando a immatricolare 5.856 veicoli, di cui 4.526 per il brand dell'Elica (+27,03%) e 1.330 per la Mini (+23,15%). Ciononostante il 2019 mostra per i bavaresi una crescita più contenuta: +2,71% grazie a 79.787 immatricolazioni.

Asiatiche in chiaroscuro. Tra i costruttori orientali il gruppo Toyota chiude dicembre con 6.145 immatricolazioni e un +11,89%: il marchio omonimo sale del 9,9% e la Lexus del 30,51%. Tra gli altri operatori giapponesi, la Nissan lascia sul terreno l'8,65% (2.756 immatricolazioni). La Honda cresce, invece, dell'11,43%, la Suzuki del 67,27%, la Mazda del 127,25%, la Subaru dell'85,37% e la Mitsubishi del l'1,24%. Sempre in Asia, la coreana Hyundai mette a segno un +18,95% e la sua consociata Kia un +30,11%.

Volvo scende, Tesla sale. Nel segmento premium, Volvo e Jaguar Land Rover registrano entrambe risultati negativi. La Casa svedese vede le immatricolazioni scendere del 21,35% (1.212 unità), mentre il gruppo britannico riscontra un peggioramento del 13,35% con 1.350 unità, di cui 424 Jaguar (-22,91%) e 926 Land Rover (-8,13%). Continua, infine, a brillare la Tesla grazie a un +586,79% con 364 immatricolazioni.

Panda sempre salda in vetta. La classifica dei modelli più popolari vede sempre in testa la Panda, con 10.434 immatricolazioni. Al secondo posto, ben distanziata, si posiziona la Smart Fortwo, con 6.902. Al terzo, con 3.950, la Dacia Duster. Seguono, nell'ordine, la Lancia Ypsilon (3.922), la Renault Captur (3.807), la Jeep Compass (2.844), la Fiat 500X (2.747), la Renault Clio (2.740) e la Jeep Renegade (2.706). Chiude la top-ben la Dacia Sandero, con 2.606 immatricolazioni.

Ancora boom per elettriche e ibride. Sul fronte delle alimentazioni, prosegue il tracollo del diesel e, di converso, il boom delle alimentazioni alternative. Per le motorizzazioni a gasolio il mese di dicembre si chiude con una flessione del 16,3% e un peso sul mercato sceso dal 46,4% al 34,6% (dal 51,5% al 40% nel confronto annuale). Fa da contraltare la crescita delle motorizzazioni a benzina con un +32% e il 48,7% del mercato (era il 41,4% a dicembre 2018) con un +25,8% annuale per una quota del 44,3%. In salita risultano anche le vetture a metano (+140,6%) e le Gpl (+22,8%). Le auto ibride, con un aumento del 70,1%, salgono dal 4,6% al 6,9% del mercato mensile, mentre le elettriche crescono del 122,1% e raggiungono lo 0,6% (0,3% a dicembre 2018).

In calo i privati. In termini di canali di vendita sono i privati, con un -6,1%, a segnare la peggior performance. Le società, invece, salgono del 51,7% anche grazie al +74,4% delle autoimmatricolazioni. Bene anche il noleggio con un incremento del 33,9%: la componente di breve termine perde l'1,8% ma quella di lungo termine spunta un rialzo del 47,7%.

Flette il mercato dell'usato. Il mercato delle auto usate lancia ancora segnali negativi. A dicembre i trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture (i passaggi temporanei a nome dei concessionari, in attesa della rivendita ai clienti), si attestano su 320.799 unità, il 4,9% in meno rispetto al corrispondente mese del 2018. Nell'intero anno il calo è del 5,4% per 4.185.530 passaggi.

Il commento dell'Unrae. Nel commentare l’andamento della domanda, l’Unrae sottolinea come il mercato rimanga debole e volatile nonostante la crescita messa a segno a dicembre grazie al noleggio a lungo termine e alle autoimmatricolazioni e soprattutto mette in guardia sul futuro del settore. “In un contesto di forte, persistente incertezza economica e politica, interna e internazionale, e con l’introduzione nel 2020 dei nuovi limiti Europei alle emissioni di CO2 e relative, pesanti sanzioni – commenta il presidente dell’associazione delle Case automobilistiche estere, Michele Crisci – spicca la mancanza di strategia da parte della politica nazionale che supporti organicamente e ordinatamente la filiera automobilistica Italiana. In un anno che si apre quindi con diverse difficoltà e dubbi all’orizzonte per l’industria auto Unrae auspica che, dopo la lunga e inutile discussione politica sulla tassazione delle auto in uso promiscuo, il governo decida finalmente di convocare ed efficacemente attivare i tanto 'promessi' tavoli su domanda, offerta e infrastrutture. Con particolare urgenza sono necessari interventi tesi a svecchiare il nostro parco circolante, tra i più anziani d’Europa con circa un terzo delle autovetture rispondenti a direttive ante Euro 4 e quindi con più di 14 anni di età, pericolosi per l’ambiente e la salute dei cittadini”.


Fonte: quattroruote.it



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