Mercato italiano
Le immatricolazioni salgono ancora: +2,2% a novembre




Il mercato automobilistico italiano lancia segnali positivi anche a novembre. Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti, lo scorso mese sono stati registrati 150.587 veicoli leggeri, il 2,17% in più rispetto a un anno fa. Si conferma, così, il trend favorevole riscontrato tra settembre e ottobre, grazie per lo più alla spinta statistica determinata dal basso confronto con l'anno scorso, quando la domanda era stata penalizzata dalle criticità legate all’introduzione delle nuove norme di omologazione Wltp. Novembre è comunque solo il quarto mese positivo da inizio anno e pertanto non è ancora sufficiente a invertire una tendenza sostanzialmente negativa: il consuntivo dei primi undici mesi dell'anno risulta in contrazione dello 0,58%, con 1.775.884 unità immatricolate.

Ancora in calo FCA. Con 34.176 immatricolazioni, la Fiat Chrysler Automobiles presenta ancora una volta dati negativi: il calo mensile è del 4,3%. Tra i vari marchi la Fiat scende dell'1,63% (21.733 unità), la Jeep del 15,98% (5.943) e la Maserati del 43,46% (121). Si arresta la crescita della Lancia (-3,2% e 4.320 immatricolazioni), ma torna al segno più l'Alfa Romeo con un +9,93% e 2.037 registrazioni.

Scende anche PSA. Alle spalle del costruttore italo-statunitense si conferma il gruppo PSA, con 20.324 registrazioni e un calo del 9,11%. La Peugeot subisce una flessione dell'8,17% (8.021 unità) e la Opel del 26,04% (5.534) mentre la Citroën e la DS crescono, rispettivamente del 5,94% (6.296) e del 135,32% (473).

In grande spolvero Wolfsburg. Il gruppo Volkswagen, grazie al basso confronto con l'anno scorso (è stato il costruttore più penalizzato dall'effetto Wltp), registra, invece, una nuova crescita sostenuta: le immatricolazioni sono 23.750, il 10,29% in più rispetto a un anno fa. La Volkswagen cresce del 4,97% (14.022 veicoli registrati), l'Audi del 19,44% (5.431) e la Seat del 43,92% (2.189). In calo, seppur lieve, la Skoda con un -0,24% (2.089). Cresce anche la Lamborghini con un +35,71% ma sono solo 19 le immatricolazioni.

Scende Renault, sale Ford. Ai piedi del podio si piazza il gruppo Renault con 14.356 immatricolazioni e un peggioramento dello 0,65%. La Dacia, con 5.884 registrazioni, scende del 7,06% mentre il marchio della Losanga mette a segno un incremento del 4,35% grazie a 8.472 immatricolazioni. Andamento ancora positivo per la Ford, con 9.996 veicoli registrati e un +8,21%.

Positive BMW e Daimler. Segno più anche per i due grandi costruttori premium tedeschi, ma con differenze sostanziali. Con 10.997 immatricolazioni, la Daimler sale di ben il 57,91% grazie alla forte spinta della Smart (+238,1% e 5.609 immatricolazioni) e alla crescita, comunque contenuta, della Mercedes-Benz (+1,56% e 5.247 auto). I concorrenti bavaresi della BMW guadagnano, invece, il 3,99%: le immatricolazioni sono 6.824 di cui 4.758 per il marchio dell'Elica (+6,13%) e 2.066 per la Mini (-0,63%).

Male le giapponesi. Tra i costruttori asiatici flette il gruppo Toyota, con 8.066 registrazioni e un calo dell'1,98%: il marchio omonimo peggiora del 3,18% e la Lexus sale del 26,19%. Il gruppo Nissan perde il 12,56%, la Mitsubishi l'11,3%, la Suzuki il 25,32%, la Subaru il 9,82% e la Honda lo 0,55%. In crescita risulta solo la Mazda con un +59,62%. Segno positivo per le coreane Hyundai e Kia, in crescita rispettivamente dell'1,12% e del 15,40%. Dati negativi per la SsangYong (-38,64%) e per la proprietaria indiana Mahindra (-44,88%).

Contrastate la Volvo e le inglesi, nuovo boom Tesla. Tra gli altri brand del segmento premium, la Volvo, con 2.142 registrazioni, sale del 6,57%, mentre il gruppo Jaguar Land Rover subisce una contrazione del 24,8% (1.744 registrazioni) con il brand delle fuoristrada in calo dell'11,15% e il marchio del Giaguaro in flessione del 46,58%. Continua il boom della Tesla anche se sempre su volumi contenuti: sono 136 le immatricolazioni, il 300% in più rispetto a novembre 2018.

Panda sempre salda in vetta. La classifica dei modelli più popolari vede sempre in testa la Panda, con 10.724 immatricolazioni. Al secondo posto, ben distanziata, si posiziona la Lancia Ypsilon, con 4.320. Al terzo, con 4.297 registrazioni, si piazza la Smart Fortwo. Seguono, nell'ordine, la Dacia Duster (3.540), la Fiat 500X (3.432), la Citroën C3 (3.205), la Renault Captur (3.017), la Volkswagen T-Cross (2.038), la Ford Fiesta (2.902) e la Toyota Yaris (2.885).

Prosegue il boom delle alimentazioni alternative. Sul fronte delle alimentazioni, non si arresta il costante declino del diesel. Le motorizzazioni a gasolio flettono del 16,4% e scendono dal 45,1% al 36,9% del mercato. Al contrario crescono ancora a doppia cifra le auto a benzina, con un +15,1% e il 45,8% della domanda (40,7% un anno fa), e soprattutto prosegue il buon andamento delle alimentazioni alternative: +107,6% per le auto a metano, +40,1% per le ibride e +130,2% per le elettriche. Unica eccezione sono le Gpl (-8,2%).

In calo i privati. In termini di canali di vendita, la domanda continua a essere sostenuta soprattutto dal noleggio, probabilmente per i timori legati al varo di un nuovo regime fiscale. Mentre i privati crollano del 14,65%, il noleggio balza del 40,3% con la componente di breve termine in crescita del 37,9% e quella di lungo termine in salita del 43,7%. Bene anche le società con un +26,1% determinato da una crescita del 37,8% per le autoimmatricolazioni.

Ancora negativo l'usato. Quanto al mercato delle auto usate, i trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome di un operatore in attesa della rivendita a cliente) sono pari a 336.112, in calo del 10,22% rispetto a novembre 2018. Nei primi undici mesi dell'anno i trasferimenti sono 3.864.732, il 5,48% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il commento dell’Unrae. L'Unrae, nel commentare l'andamento della domanda, sottolinea il forte contributo del noleggio a lungo termine e delle autoimmatricolazioni, evidenziando però come il trend sia "solo apparentemente positivo, vista l’instabilità delle vendite che continua a presentarsi con risultati altalenanti a ogni chiusura mese. Il 2020, con l’entrata in vigore dei nuovi limiti europei alle emissioni di CO2 e delle relative sanzioni, sarà un anno estremamente critico per le Case già impegnate a sostenere investimenti miliardari per l'elettrificazione e l’automazione", aggiunge il presidente dell’associazione Michele Crisci. "In questo contesto, con una domanda debole e volatile, il quadro normativo italiano aggiunge incertezza a incertezza, nell'assoluta mancanza di un approccio strategico coerente e di un orizzonte, se non di lungo, almeno di medio periodo. Si susseguono proposte di provvedimenti scoordinati e incongruenti privi di una visione d’insieme, senza nessun coinvolgimento degli operatori di settore se non a cose fatte, con una tecnica 'per tentativi' che scatena il panico per poi dichiarare la massima apertura al dialogo e tornare sui propri passi", aggiunge Crisci, prendendo a esempio la proposta di inasprimento della tassazione sulle auto in uso promiscuo: "Da oltre un mese tiene l’intera filiera sotto scacco e milioni di utilizzatori col fiato sospeso, in attesa di una versione definitiva che ancora non vede la luce. L'unico risultato, in vista di un extra gettito tutto da dimostrare, è stato sinora quello di congelare tutte le decisioni di acquisto aziendali, come si dovrà purtroppo constatare nei consuntivi dei prossimi mesi. Un anno molto faticoso volge al termine in un clima di assoluta incertezza per automobilisti e operatori che si trovano nell'impossibilità di pianificare le proprie attività, e il 'tavolo automotive', nel frattempo, aspetta ancora di essere convocato".


Fonte: quattroruote.it








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