Mercato italiano
Immatricolazioni in crescita anche a ottobre: +6,7%




Il mercato automobilistico italiano continua a lanciare segnali positivi. Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti, a ottobre sono stati registrati 156.851 veicoli leggeri, il 6,7% in più rispetto a un anno fa. Si conferma, così, un trend favorevole che già a settembre aveva portato le immatricolazioni a crescere del 13,4% seppur con la spinta statistica determinata dal basso confronto con l'anno scorso, quando lo stesso mese era stato penalizzato dalle criticità legate all’introduzione delle nuove norme di omologazione Wltp. Ottobre è comunque solo il terzo mese positivo da inizio anno e pertanto non è sufficiente a invertire un trend finora negativo: il consuntivo dei primi dieci mesi dell'anno presenta una flessione dello 0,85%, con 1.6224.922 unità immatricolate.

In calo FCA. Con 33.855 immatricolazioni, la Fiat Chrysler Automobiles torna a presentare dati negativi con un calo del 2,15%. Tra i vari marchi la Fiat flette del 4,7% (21.487 unità), l'Alfa Romeo dello 0,84% (1.899) e la Maserati del 34,04% (155). Sostanzialmente stabile risulta la Jeep con un +0,8% (5.431), mentre è ancora in crescita la Lancia con un +8,24% (4.846).

Scende anche PSA. Alle spalle del costruttore italo-statunitense si conferma il gruppo PSA, con 23.037 registrazioni e una flessione dell'1,55%. Nel dettaglio, la Peugeot incrementa le registrazioni del 9,15% con 9.772 unità, la Citroën del 9,44% (6.809) e la DS del 157,49% (533), mentre la Opel, con 5.923 unità immatricolate, cala del 26,11%.

In grande spolvero Wolfsburg. Il gruppo Volkswagen registra, invece, una nuova crescita sostenuta: le immatricolazioni sono 26.654, il 30,9% in più rispetto a un anno fa. La Volkswagen cresce del 36,96% (16.890 veicoli registrati), l'Audi del 24,92% (5.559) e la Seat del 61,24% (2.159). In calo la Skoda con un -8,04% (2.035) e la Lamborghini con un -50,71% e solo 11 immatricolazioni.

Salgono anche Renault e Ford. Ai piedi del podio si piazza il gruppo Renault con 13.502 immatricolazioni e un miglioramento del 18,77%. Ancora in forte crescita risulta la Dacia, con un +33,7% e 5.134 registrazioni, mentre il marchio della Losanga mette a segno un incremento dell'11,16% grazie a 8.368 immatricolazioni. Andamento ancora positivo per la Ford, con 10.772 veicoli registrati e un +1,57%.

Contrastate BMW e Daimler. I grandi costruttori premium tedeschi continuano a percorrere strade divergenti. Con 7.286 immatricolazioni, la Daimler subisce una flessione dello 0,49%%, per colpa del -4,21% registrato dalla Mercedes-Benz (5.124 auto) non sufficientemente compensato dal +9,58% della Smart (2.162 registrazioni). I concorrenti bavaresi della BMW guadagnano, invece, l'8,08%: le immatricolazioni sono 7.141, di cui 5.158 per il marchio dell'Elica (+10,4%) e 1.983 per la Mini (+2,48%).

Asiatiche sempre in chiaroscuro. Tra i costruttori asiatici cresce ancora il gruppo Toyota, con 8.869 registrazioni e un aumento del 7,86%: il marchio omonimo migliora del 5,39% e la Lexus del 113,3%. Il gruppo Nissan flette del 5,64%, la Mitsubishi dell'11,5% e la Subaru del 34,97%. In crescita risultano la Suzuki (+11,3%), la Mazda (+39,48%) e la Honda (+1,38%). Segno positivo per le coreane Hyundai e Kia, in crescita rispettivamente del 2,97% e del 9,85%. Dati negativi per la SsangYong (-34,23%) e per la proprietaria indiana Mahindra (-71,6%).

Bene Volvo e Jaguar Land Rover, nuovo boom Tesla. Tra gli altri brand del segmento premium, la Volvo, con 2.111 registrazioni, sale del 4,35%, mentre il gruppo Jaguar Land Rover subisce una contrazione del 9,28% (2.365 registrazioni) con il brand delle fuoristrada in calo del 7,75% e il marchio del Giaguaro in flessione del 12,23%. Continua, infine, il boom della Tesla seppur con numeri molto inferiori a quelli di settembre: sono 67 le immatricolazioni, il 294,12% in più rispetto a ottobre 2018.

Panda sempre salda in vetta. La classifica dei modelli più popolari vede sempre in testa la Panda, con 10.910 immatricolazioni. Al secondo posto, ben distanziata, si posiziona la Lancia Ypsilon, con 4.846. Al terzo, con 3.763 registrazioni, si piazza la Toyota Yaris. Seguono, nell'ordine, la Fiat 500X (3.451), la Citroën C3 (3.377), la Volkswagen T-Cross (3.355), la Volkswagen T-Roc (3.294), la Renault Captur (3.142), la Dacia Duster (3.123) e la Ford Fiesta (2.983).

Prosegue il boom delle alimentazioni alternative. Sul fronte delle alimentazioni, non si arresta il constante declino del diesel anche se con un'intensità decisamente inferiore rispetto ai mesi scorsi. Le motorizzazioni a gasolio, dopo i passati crolli anche superiori al 30%, flettono solo del 13,3% e scendono dal 44,1% al 35,8% del mercato. Al contrario crescono a doppia cifra ancora una volta le auto a benzina, con un +17,6% e il 45,9% della domanda (41,7% un anno fa), e soprattutto si segnala il buon andamento delle alimentazioni alternative: +284,1% per le auto a metano, +1,8% per le Gpl, +42,1% per le ibride e +59,4% per le elettriche.

In calo i privati. In termini di canali di vendita, i privati continuano a mostrare un andamento altalenante e dopo il +13,6% di settembre subiscono un calo dell'1%. Fa da contraltare il noleggio con una crescita del 19%, frutto del -9,7% registrato dalla componente del breve termine e del +27,5% del lungo termine. Bene anche le società con un +22,9% determinato da una crescita del 31,1% per le autoimmatricolazioni.

Ancora negativo l'usato. Quanto al mercato delle auto usate, i trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome di un operatore in attesa della rivendita a cliente) sono pari a 396.981, in calo del 6,09% rispetto a ottobre 2018. Nei primi dieci mesi dell'anno i trasferimenti sono stati 3.528.619, il 5,01% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il commento dell’Unrae. L'Unrae lega l'andamento di ottobre a quanto avvenuto l'anno scorso: "il confronto è influenzato dalla debolezza dello stesso mese dello scorso anno, che fece registrare una diminuzione del 7,2%". Tuttavia l'associazione delle Case estere pone l'accento soprattutto sulle prospettive del mercato. “In un quadro macroeconomico con persistenti incertezze sia economiche sia geopolitiche, le previsioni sul mercato auto nel 2020 rischiano di dover essere riviste pesantemente al ribasso, alla luce della recente proposta del Governo di inserire nella Legge di Bilancio l’aumento, per tutti i dipendenti, del valore ai fini fiscali delle auto aziendali in fringe benefit, che potrebbe risultare raddoppiato o addirittura triplicato", afferma il presidente Michele Crisci. "La proposta, vessatoria nei confronti dei dipendenti, danneggerebbe anche le aziende, già penalizzate nella competizione internazionale dai limiti solo italiani a deducibilità e detraibilità, ed escluse dal superammortamento previsto per gli altri beni strumentali, con un impatto fortemente negativo sul mercato delle auto aziendali e sulla capacità di rinnovare il parco circolante. Già in questi giorni, infatti, si sta riscontrando il blocco degli ordinativi da parte delle aziende clienti, nell’assoluta incertezza del quadro normativo e fiscale”.


Fonte: quattroruote.it

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