FCA Trimestre in crescita grazie al Nord America




Il gruppo FCA ha chiuso il secondo trimestre con profitti in crescita beneficiando, ancora una volta, dell'andamento positivo delle sue attività nordamericane. Nello specifico il conto economico trimestrale mostra un utile netto di 793 milioni di euro, in miglioramento del 14% rispetto al corrispondente periodo dell'anno scorso.

Consegne in calo. Il gruppo italo-americano ha inoltre subito nel trimestre un calo delle consegne globali dell'11%, ma è riuscito a compensare la flessione con un miglior mix di prodotto. Per questo motivo i ricavi, pari a 26,471 miliardi, sono risultati in calo di solo il 3%, mentre l'utile operativo si è fermato a 1,527 miliardi, poco al di sotto degli 1,534 miliardi di un anno fa, e il margine operativo è perfino migliorato di 10 punti base fino al 5,7%.

Nafta in spolvero. A sostenere l'andamento della redditività operativa è stato il Nord America, dove il gruppo ha raggiunto risultati record nonostante le consegne in calo di ben il 12%, per effetto soprattutto della decisione di ridurre gli stock presso i concessionari. Ciononostante, i ricavi sono cresciuti di 100 milioni fino a 17,639 miliardi e l'utile operativo adjusted (ossia al netto delle voci straordinarie) del 12% a 1,565 miliardi. Di conseguenza, il margine operativo è salito dal'8% all'8,9%. "Il successo del lancio del nuovo Ram Heavy-Duty e il continuo andamento positivo del nuovo Ram 1500 e di quello classico hanno portato la quota nel segmento Usa dei grandi pick-up al 27,9% nel secondo trimestre, in aumento di 7 punti percentuali rispetto al 2018", ha spiegato il gruppo in un comunicato. "Inoltre, il lancio della nuova Jeep Gladiator sta superando le nostre aspettative con la produzione quasi a pieno regime e, sebbene da poco sul mercato, tale modello ha già conquistato il 7,7% del segmento di riferimento negli Usa nel mese di giugno".

L'Europa rimane positiva, bene il Sud America. Anche altre regioni hanno contribuito alle performance trimestrali, ma con numeri decisamente lontani da quelli messi a segno dall'area Nafta. L'Emea, per esempio, ha visto l'utile operativo scendere da 188 a 22 milioni per colpa di un calo delle consegne del 10% e dei ricavi del 12%, "principalmente per effetto dell’uscita di produzione dell'Alfa Romeo MiTo e della Fiat Punto e delle azioni pianificate per migliorare il mix dei canali di vendita". Nell'area dell'America Latina, invece, sia le consegne sia i ricavi sono risultati stabili, ma l'utile operativo è migliorato del 9% grazie al miglior mix dei prezzi e alle efficienze produttive. Infine, rimane sempre in perdita l'Asia-Pacifico, per quanto in deciso miglioramento per tutta una serie di fattori positivi come i minori costi industriali e il miglior mix di prodotto. A fronte di consegne in calo di ben il 34% e di ricavi in flessione del 17%, la perdita operativa è migliorata da 98 milioni a 12 milioni.

Peggiora Maserati, ma partono nuovi investimenti. In peggioramento sono risultate le performance della Maserati con consegne in calo del 46% per effetto della riduzione degli stock presso la rete di vendita e delle minori vendite, ricavi in contrazione del 40% e risultato operativo passato da un utile di 2 milioni a una perdita di 119 milioni. Per invertire la rotta e rimettere in carreggiata il brand del Tridente, il gruppo ha annunciato l'approvazione di "investimenti finalizzati al lancio di dieci prodotti tra il 2020 e il 2023", anche se non ha fornito i relativi dettagli.

Confermati i target per il 2019. Nel trimestre il gruppo è riuscito anche a non bruciare cassa, a differenza di altri costruttori. Il flusso di cassa industriale si è attestato a 800 milioni, in calo di 700 milioni rispetto a un anno fa per l'aumento degli investimenti e per gli esborsi, per un totale di 400 milioni, già accantonati nel 2018 per le controversie sulle emissioni dei motori diesel negli Stati Uniti. Infine, sono stati confermati i target per il 2019, tra cui un utile operativo superiore ai 6,7 miliardi con un margine di oltre il 6,1% e un flusso di cassa industriale di più di 1,5 miliardi, grazie a una serie di misure messe in atto da inizio anno, come la ristrutturazione delle attività in Cina. "Stiamo continuando a rafforzare la disciplina nella gestione dei costi, degli stock, delle iniziative commerciali e dei processi di pianificazione del prodotto. Nel corso del trimestre abbiamo inoltre continuato a creare le condizioni necessarie a garantire competitività e conformità alle normative per gli anni a venire", ha spiegato in una nota la Fiat Chrysler, ricordando le iniziative per il nuovo stabilimento Mack Avenue a Detroit e l’investimento a Mirafiori per la produzione della nuova Fiat 500 elettrica. "Nel secondo semestre l’attenzione di FCA sarà ancor più concentrata sulle aree meno forti, tra cui Maserati, dove abbiamo rafforzato il team di leadership, ed Emea, dove continuiamo a puntare a un aumento dei margini attraverso i benefici delle azioni di ristrutturazione, una gestione ottimizzata del mix dei canali di vendita e strategie di prodotto mirate. Sulla base dei forti risultati del secondo trimestre e delle iniziative attuate per mantenere questo slancio positivo, restiamo fiduciosi sul raggiungimento dei nostri obiettivi per il 2019", conclude il gruppo.

Il commento di Manley e la reazione di Borsa. “Continua la forte performance in Nord America e in Latam. La robusta domanda per i nostri nuovi prodotti e i passi compiuti per gestire con disciplina le nostre attività hanno generato la spinta per conseguire i target del 2019", ha commentato l'ad Mike Manley, mentre la Borsa ha accolto con favore soprattutto la conferma degli obiettivi annuali spingendo le azioni a registrare un rialzo di quasi il 5%.


Fonte: quattroruote.it





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