Mercato italiano
Anche febbraio in flessione per le immatricolazioni




Il mercato italiano dell'auto continua a contrarsi anche a febbraio. Secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, a febbraio sono state 177.825 le immatricolazioni, il 2,42% in meno rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. La flessione, unita a quella del 7,55% registrata a gennaio, porta il consuntivo del primo bimestre a mostrare una contrazione del 4,87% con 343.010 unità.

FCA, torna a crescere la Jeep. Con 44.494 immatricolazioni, il gruppo FCA chiude il secondo mese dell'anno con un -7,94%, in deciso miglioramento rispetto al tonfo del 21,68% di gennaio grazie, in particolare, all'andamento della Jeep. Il marchio americano, che aveva iniziato l'anno con un calo del 16,14% arrestando una lunga striscia di incrementi a doppia cifra, sale infatti del 37,58% (9.449 unità). Bene anche la Lancia con un +38,94% e 5.816 immatricolazioni, mentre la Fiat perde il 18,20% (26.562), l'Alfa Romeo il 47,63% (2.362) e la Maserati il 5,58% (254).

PSA cresce e consolida la seconda posizione. Alle spalle del gruppo italo-statunitense si conferma il gruppo PSA con 30.283 immatricolazioni e una crescita del 3,76%. La Peugeot, con 11.264 unità registrate, subisce un calo dell'1,86% mentre risultano in crescita tutto gli altri marchi: +19,61% per la DS (244 unità), +14,91% per la Opel (9.626) e +0,23% per la Citroën (9.127).

Wolfsburg stabile. Il gruppo Volkswagen recupera leggermente dopo il calo del 5,56% di gennaio. A febbraio i tedeschi immatricolano 26.469 veicoli, con una crescita dello 0,12%. Tra i vari marchi, la Volkswagen flette dell'1,93% (15.915 immatricolazioni), la Skoda del 3,67% (2.258) e l'Audi dello 0,26% (5.675), mentre crescono del 20% la Seat (2.592) e dell'81,25% la Lamborghini anche se il brand emiliano registra solo 29 immatricolazioni.

Calano Renault e la Ford. Ai piedi del podio si piazza il gruppo Renault con 15.936 immatricolazioni e un calo del 5,18%. In flessione risultano sia la Dacia, con un -12,02%, sia il marchio della Losanga con un -0,42%. Andamento negativo anche per la Ford, con 11.443 registrazioni e un -11,17%.

Contrastate Daimler e BMW. I gruppi Daimler e BMW mostrano un andamento divergente. Il produttore di Stoccarda, con 7.345 immatricolazioni, registra un peggioramento dell'1,29% a causa del crollo del 20,02% subito dalla Smart. La Mercedes, invece, cresce del 4,81%. La Daimler subisce anche il sorpasso dei concorrenti bavaresi, capaci di immatricolare 7.696 vetture e crescere dell'1,96% grazie al +2,30% della BMW e del +1,04% della Mini.

Asiatiche in chiaroscuro. Tra i costruttori orientali, trend positivo per il gruppo Toyota: con 8.685 immatricolazioni, guadagna il 3,71% con il marchio omonimo in crescita del 3,15% e la Lexus in ascesa del 20,14%. Perde quota la Nissan, con un crollo del 29,6%, mentre la Suzuki guadagna il 18,02%, la Mazda l'8,66%, la Subaru l'11,46% e la Mitsubishi il 112,04%. Per le coreane Hyundai e Kia il mese di febbraio mostra una contrazione, rispettivamente, del 9,26% e del 7,85%. In ascesa, seppur con volumi contenuti, risultano invece la SsangYong (+25,69%) e la proprietaria indiana Mahindra (+457,89).

Boom per la Volvo e la Jaguar Land Rover. Nel segmento premium, anche i gruppi Volvo e Jaguar Land Rover registrano risultati positivi. Il marchio svedese vede le immatricolazioni crescere di ben il 64,22% (1.877 unità), mentre il gruppo britannico riscontra un miglioramento del 30,09% con 3.165 unità, di cui 1.116 Jaguar (+53,93%) e 2.049 Land Rover (+19,96%). La Tesla, anche se con solo 96 vetture immatricolate, balza di ben il 500%.

Panda sempre regina. La Panda è sempre in testa alla classifica dei modelli più popolari, grazie a 12.651 immatricolazioni. Al secondo posto, ben distanziata, si piazza la Lancia Ypsilon con 5.816 unità, mentre al terzo figura la Jeep Compass con 5.107. Seguono, nell'ordine, la Volkswagen Polo (4.863), la Citroën C3 (4.681), la Volkswagen T-Roc (4.063), la Renault Clio (4.015), la Toyota Yaris (3.892) e la Fiat 500X (3.861). Chiude la top ten, con 3.663 registrazioni, la Peugeot 208.

Continua la flessione del diesel. Sul fronte delle alimentazioni, prosegue il trend fortemente negativo del diesel. Dopo il -31,4% di gennaio, le motorizzazioni a gasolio calano del 22,6% e scendono dal 56,4% al 45,1% del mercato. Fa da contraltare la crescita delle auto a benzina con un +29,3% e il 42,6% del mercato (era il 31,9% un anno fa). Perdono terreno, invece, il metano (-54,1%) e il Gpl (-1,4%). Le auto ibride, con un aumento del 42,7%, salgono dal 3,6% al 5,3% del mercato, mentre le elettriche subiscono una decisa frenata rispetto ai mesi scorsi con una crescita di appena l'1,6% e una quota stabile allo 0,1%.

Crescono i privati, male noleggio e società. In termini di canali di vendita, sono i privati, con un +11,4%, a sostenere ancora una volta il mercato italiano delle quattro ruote. In flessione, risultano, invece, le società con un -25,9%, mentre il noleggio segna una flessione del 17,3% con le componenti di breve e lungo termine in contrazione, rispettivamente, del 21,7% e del 16,3%. Le autoimmatricolazioni di concessionarie e Case scendono del 25,9%.

Ancora in contrazione l'usato. Il mercato delle auto usate lancia per il quarto mese di fila segnali negativi. A febbraio i trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture (i passaggi temporanei a nome dei concessionari, in attesa della rivendita ai clienti), sono pari a 363.084 unità, il 4,1% in meno rispetto al corrispondente mese del 2018. Nel primo bimestre il calo è del 3,9% con 740.871 trasferimenti.

Il peso dell'ecotassa secondo l'Unrae.[/b] L'Unrae, l'Associazione italiana delle Case estere, indica come fattore alla base dell'andamento del mercato l'incertezza tra i consumatori determinata dall'introduzione del nuovo sistema di bonus-manus. "Il settore, gravato da un’imposta inefficace e penalizzante, sta vivendo anche uno stato di incertezza con ripercussioni sul mercato e sull’operatività delle imprese", spiega l'Unrae. “Visti gli effetti sul mercato", aggiunge il presidente Michele Crisci, "ribadiamo ancora una volta l’inefficacia di una misura improduttiva per la riduzione dell’inquinamento, considerato che l’ecotassa si applica sulle emissioni di CO2 che non sono inquinanti, ma climalteranti, e oltretutto su veicoli di ultima generazione dotati delle migliori e più innovative tecnologie anche per quanto riguarda la riduzione delle emissioni nocive”.


Fonte: quattroruote.it[/b]


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