Arturo Merzario: "L'Alfa Romeo ha insegnato a tutti come si fanno le macchine da corsa"

Il comasco, ultimo campione del mondo con una vettura del Biscione nel 1975 con l'Alfa 33 TT12 e nel 1977 con l'Alfa 33 SC12, plaude al fatto che la Sauber F1 sia stata rinominata come Alfa Romeo Racing: "Il marchio se le merita perché è un'icona nel mondo. E' solo l'inizio..." .




E’ l’ultimo pilota iridato dell’Alfa Romeo. E, quindi, ha pieno titolo per parlare. Arturo Merzario, a 76 anni suonati, ha mantenuto la verve di un ragazzino. Il comasco nel 1977 vinse il Campionato del mondo Sport Prototipi con l’Alfa 33 SC 12, bissando il titolo del 1975 che era stato ottenuto con la 33 TT12:

“Dopo i mondiali di Nino Farina e Juan Manuel Fangio dominatori in F1 nel 1950 e nel 1951, agli albori del campionato iridato – racconta Arturo – ci sono voluti quasi 25 anni per rivedere l’Alfa Romeo rivincere un mondiale. Adesso la Casa di Arese si ripresenta nel mondo dei GP con una squadra alla quale dà il nome”.

“E’ una cosa molto bella, perché il brand è molto conosciuto nel mondo: non dimentichiamoci che nello scorso secolo è stato il marchio che ha insegnato a tutti come si facevano le macchine da corsa”.

"Stiamo parlando di una pietra miliare. E se l’anno scorso sulla Sauber non c’erano nemmeno gli adesivi dell’Alfa Romeo, adesso si comincia ad andare nella giusta direzione per riportare dove merita il Biscione”.

“In questa Formula 1 è molto difficile pensare che possa tornare ai fasti di un tempo, ma la squadra l’anno scorso ha mostrato una crescita molto importante e sono sicuro che farà molto bene anche quest’anno. Sono felice di apprendere la notizia e dico: Forza Alfa Romeo!”.


Fonte: motorsport.com


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