Mercato Italia
Novembre, immatricolazioni ancora in calo: -6,3%




Il mercato italiano dell'auto continua a frenare. Le immatricolazioni di novembre sono state 146.991, pari al 6,31% in meno rispetto al corrispondente periodo del 2018. Si tratta del terzo mese di fila con dati negativi dopo il boom di agosto determinato dall'effetto Wltp, lo standard di omologazione entrato in vigore il 1° settembre che ha spinto gli automobilisti ad anticipare gli acquisti per sfruttare le promozioni nate con l'obiettivo di smaltire gli stock di veicoli non adeguati alla nuova normativa. Le contrazioni tra settembre e novembre, legate anche al peggioramento della fiducia dei consumatori per il rallentamento dell’economia, hanno reso più profonda la perdita nel cumulato annuo: nei primi undici mesi dell'anno sono state immatricolate 1.758.772 autovetture, con una flessione del 3,46% rispetto allo stesso periodo del 2017.

Calo per FCA. Con 39.561 immatricolazioni, il gruppo FCA registra una flessione del 9,83%: il calo si deve innanzitutto all'Alfa Romeo e alle sue 1.851 immatricolazioni (-54,02%), mentre la Fiat perde il 15,56% (22.064 auto). La Lancia cresce del 13,97%, con 4.463 immatricolazioni e Maserati del 3,88%, con 214 registrazioni. Continua l'ascesa della Jeep, con un incremento del 34,31% e 7.066 unità immatricolate. La quota dei privati registrata dal gruppo, comunque, è molto alta e risulta in crescita (24,1% contro 23,4%), a conferma di un riallineamento sul fronte dei margini.

PSA al secondo posto. Alle spalle del gruppo italo-statunitense si piazza PSA con 22.305 immatricolazioni e un calo dello 0,23%. Bene la DS con un incremento del 35,81% per le 201 vetture messe su strada. La Peugeot sale del 3,37% con un immatricolato di 8.706 unità. In flessione la Citroën e la Opel: la Casa del Double Chevron perde il 5,66% (5.929 registrazioni) e la consociata tedesca lo 0,44% (7.469).

Wolfsburg torna a crescere. ll gruppo Volkswagen si conferma come la terza forza del mercato nel nostro Paese e ritorna a registrare dati di crescita dopo un periodo fortemente influenzato dall'effetto Wltp. Le immatricolazioni di Wolfsburg, pari a 21.483 unità, salgono del 4,13% con quasi tutti i marchi in territorio positivo. Fa eccezione l'Audi con una flessione del 14,63% e 4.546 veicoli registrati. Il brand Volkswagen cresce dell'11,80% (13.323 immatricolazioni), la Skoda del 6,34% (2.081) e la Seat del 6,6% (1.519). Sempre in grande spolvero la Lamborghini, con immatricolazioni più che raddoppiate e passate da 6 a 14 per effetto dell'avvio, a partire da luglio, delle consegne della Suv Urus.

Scendono la Renault e la Ford. Anche a novembre prosegue l'andamento negativo del gruppo Renault, in flessione del 12,87% con 14.428 immatricolazioni. Il calo è dovuto per lo più al marchio Renault (-33,06%), mentre la Dacia fa un balzo positivo pari al 42,13%. Contrazione anche per la Ford, con 9.213 registrazioni (-13,26).

Daimler e BMW in forte calo. Il segno meno prevale anche tra i grandi produttori premium tedeschi. La Daimler, con 6.921 auto immatricolate, registra una contrazione del 13,29% per il risultato della Mercedes (5.262 registrazioni, -8,41%) e della Smart (1.659 unità, -25,84%). Il gruppo BMW subisce una flessione del 17,95% con 6.546 veicoli registrati: il brand dell'Elica perde il 16,45% (4.469 registrazioni), mentre la Mini risulta in calo del 21% (2.077 unità).

Asiatici in chiaroscuro, sale Toyota. Tra i costruttori orientali spicca ancora una volta l'andamento positivo del gruppo Toyota: con 8.157 immatricolazioni, guadagna il 3,01% con il marchio omonimo in crescita del 4,39%, mentre la Lexus è in discesa del 21,35%. Tra gli altri operatori giapponesi, la Nissan lascia sul terreno il 24,2% (3.299 immatricolazioni) e la Honda il 7,61%. La Suzuki sale, invece, del 17,13%, la Mazda del 2,27%, la Mitsubishi del 114,29% e la Subaru del 20,86%. Sempre in Asia, la coreana Hyundai perde il 19,41% e la consociata Kia il 7,65%. Salgono la SsangYong (+11,17%) e la proprietaria indiana Mahindra (+568,42%).

Volvo in positivo, Porsche giù. Nel segmento premium, Volvo e Jaguar Land Rover registrano risultati positivi. Il marchio svedese vede le immatricolazioni crescere del 20,99% (2.006 unità), mentre il gruppo britannico riscontra un miglioramento del 12,43% con 2.315 unità, di cui 892 Jaguar (+85,45%) e 1.423 Land Rover (-9,82%). La Porsche, invece, subisce una contrazione del 69,85% con 123 immatricolazioni, mentre la Tesla sale del 38,18% con 34 vetture immatricolate.

La Panda è sempre la più venduta. Dopo lo storico sorpasso subito ad agosto dalla Renault Clio, la Panda conferma per il terzo mese di fila la leadership dei modelli più popolari, grazie alle 12.366 immatricolazioni. Al secondo posto, ben distanziata, si piazza la Lancia Ypsilon con 4.463 unità, mentre al terzo c'è la Renault Clio con 3.714 esemplari. Seguono, nell'ordine, la Toyota Yaris (3.685 vetture), la Jeep Renegade (3.610), la Dacia Sandero (3.463), la Fiat 500X (3.334), la Jeep Compass (3.093) e la Volkswagen Golf (2.987). Chiude la top ten, con 2.935 registrazioni, la Citroën C3.

Crolla ancora il diesel. Sul fronte delle alimentazioni, prosegue il tracollo del diesel. Dopo il -38,3% di settembre e il -27% di ottobre, il mese di novembre si è chiuso con una flessione del 25,6% e un peso sul mercato sceso dal 56,5% al 45,1%. Fa da contraltare la crescita delle motorizzazioni a benzina con un +26,7% e il 40,7% del mercato (era il 29,9% un anno fa). Perdono, invece, terreno il metano (-41%) e le Gpl (-6,2%). Le auto ibride, con un aumento del 17%, salgono al 5,4% del mercato, mentre le elettriche crescono del 200% e raggiungono lo 0,3%.

Cresce solo il canale dei privati. In termini di canali di vendita sono solo i privati, con un +4,4%, a crescere nel mese di novembre. Le società, invece, perdono il 25,3% e il noleggio il 18,5% con la componente di breve termine in caduta del 32,9% e quella di lungo termine del 18,2%.

Cala anche il mercato dell'usato. Il mercato delle auto usate torna a lanciare segnali negativi dopo un periodo di sostanziale stabilità. A novembre i trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture (i passaggi temporanei a nome dei concessionari, in attesa della rivendita ai clienti), si attestano su 374.356 unità, pari al 3,6% in meno rispetto al corrispondente periodo del 2017. Nei primi undici mesi dell'anno il calo è del 3,1% per 4.088.999 passaggi.

Il commento del Csp e dell'Unrae. Il Centro Studi Promotor spiega l'andamento negativo con il calo della fiducia dei consumatori. "Su un mercato sostanzialmente stagnante ha pesato la frenata di alcune Case sui chilometri zero, ma anche la crescente consapevolezza da parte del pubblico dell’esaurirsi della ripresa economica", afferma il Csp, definendo "comprensibile, anche in vista del sempre più probabile inizio di una nuova recessione, che i potenziali acquirenti di automobili tendano a tirare i remi in barca". Gli esperti rilanciano la proposta di adozione di nuovi incentivi alla rottamazione, anche per affrontare le conseguenze delle frequenti misure anti inquinamento adottate dalle pubbliche amministrazioni. In tal senso, l'Unrae lancia un'accusa contro la "criminalizzazione" del diesel, con la conseguente incertezza indotta tra gli automobilisti e il relativo crollo delle motorizzazioni a gasolio. "Con la stagione autunnale, in assenza di altri provvedimenti più strategici, è tornata di moda la programmazione delle domeniche ecologiche - afferma il presidente dell'associazione delle Case estere, Michele Crisc - Ieri, a Roma c'è stato il secondo blocco della circolazione, il quale ha coinvolto i più moderni diesel Euro 6 e consentito la libera circolazione in deroga di veicoli con oltre 20 anni di età".


Fonte: quattroruote.it





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