Gruppo FCA
Financial Times: "Addio ai diesel dal 2022"




Una svolta storica potrebbe essere in vista per Fiat Chrysler Automobiles. Secondo indiscrezioni raccolte dal Financial Times, il gruppo automobilistico avrebbe intenzione di abbandonare i motori diesel per le proprie vetture a partire dal 2022, lasciandoli come opzione solamente per i veicoli commerciali.

Costi elevati e dieselgate. La svolta, che dovrebbe essere annunciata il 1° giugno prossimo in occasione della presentazione del nuovo piano industriale, secondo il quotidiano finanziario sarebbe determinata da una serie di fattori collegati allo scandalo dieselgate della Volkswagen. La domanda per motorizzazioni a gasolio sta subendo un calo in tutta Europa (-8% le vendite nel 2017 secondo i dati di Jato Dynamics), con la sola eccezione dell'Italia, mentre è crescente l'opposizione politica ai diesel e sono in aumento i piani di grandi città per vietarli. Parigi, Madrid o Atene hanno già annunciato la messa al bando dal 2025, ma ci sono Paesi come la Norvegia che per quella data intendono vietare tutti i motori a combustione. A questo quadro si aggiungono i costi crescenti per adeguare la tecnologia ai sempre più stringenti requisiti sulle emissioni imposti dalle autorità europee e non.

FCA non è l'unica. La campagna anti-diesel scatenata in seguito alla vicenda delle emissioni del gruppo Volkswagen ha portato già diversi produttori a predere la decisione di abbandonare i diesel. La Toyota ha annunciato il suo disimpegno sul mercato italiano pochi mesi fa e recentemente la Porsche ha lanciato segnali in tal senso, mettendo fuori produzione la versione diesel della Macan. Annunci analoghi sono stati fatti anche da Peugeot e Volvo. La stessa FCA, per bocca del responsabile dell'area Emea, Alfredo Altavilla, ha lanciato qualche mese fa un segnale inequivocabile sul destino dei motori a gasolio escludendo in futuro motorizzazioni a gasolio di piccola cilindrata per le auto dei segmenti di fascia bassa a causa dei costi di sviluppo resi improponibili dalle norme contro l'inquinamento. Secondo alcune stime, si registrerebbe un aumento rispetto al passato del 20% degli investimenti per adeguare i motori a gasolio alle nuove norme europee.

Le incognite. Il gruppo FCA, anche per una spinta ormai necessaria e obbligata sull'elettrificazione, avrebbe quindi deciso di abbandonare il diesel per le proprie auto, ma di mantenerlo come opzione per i veicoli commerciali, anche quelli commercializzati negli Stati Uniti. Per il gruppo italo-statunitense non si tratterebbe ovviamente di una scelta indolore, sia per la sua leadership ultradecennale nel segmento, in particolare nelle basse cilindrate, sia per il peso del gasolio sulle sue vendite. Secondo Jato Dynamics, l'anno scorso era equipaggiato con motori diesel il 40,6% delle vetture vendute dal gruppo in Europa, una percentuale in leggera crescita rispetto al 40,4% del 2016 per effetto soprattutto della stabilità del mercato italiano. Al contrario dell'Europa, l'Italia continua infatti a mostrare dati sostanzialmente stabili per colpa o per merito degli elevati costi della benzina e della scarsa propensione degli automobilisti verso l'elettrico. Sulla base dei dati dell'Unrae, le vendite di auto diesel sul mercato italiano sono cresciute nel 2017 del 6,2% per un peso totale sceso solo leggermente, dal 57,4% al 56,7%, quasi 13 punti percentuali in più rispetto al 43,8% raggiunto nel Vecchio Continente stando alle stime di Jato Dynamics. Le incognite su questa scelta, soprattutto se effettuata in un arco temporale cosi ridotto, sono dunque diverse. Per valutare se le anticipazioni del quotidiano britannico sono corrette, è necessario attendere.


Fonte: quattroruote.it

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