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Alfa Romeo Giulietta 1.6 JTDM Super Launch Edition, pro e contro

Stile piacevole, prestazioni interessanti e consumi ridotti. Per alcune soluzioni e dettagli presta il fianco all'età.




Il nome risiede già nella cultura italiana. Oi Giulietta della fatal Verona vien da dire, non fosse che per un appassionato di automobili, l'Alfa Romeo Giulietta nasce al Portello, a Milano. L'ultima incarnazione, nata nel 2010 si è protratta negli anni, tanto da aver ricevuto un aggiornamento di dettaglio all'ultimo Salone di Ginevra. Dopo aver sostenuto il marchio del Biscione per anni, negli ultimi tempi i riflettori si son riversati maggiormente su Giulia e Stelvio. Abbiamo dunque deciso di metterla alla prova in questo Pro e Contro con la versione Super Launch, ed il propulsore 1.6 Diesel da 120 CV.



E' vero, forse proporzioni, punti di luce e linee iniziano ad accusare un minimo il correre degli anni, ma lo stile è rimasto ancora uno degli elementi a favore di questa Giulietta. Piace, intriga ancora, inutile negarlo, sopratutto al posteriore con un paraurti pronunciato, ed anche un profilo con una linea che sagoma bene questa due volumi. Ecco è la personalità a caratterizzare questa Alfa e non da meno vi sono alcuni dettagli sono da rimarcare, uno su tutti la maniglia per lo sportello posteriore incastonata all'interno della portiera.



Non di solo stile vive un'Alfa Romeo, ma anche di prestazioni. Ed in questo caso non si può fare a meno di citare il 1.6 Diesel con cui è equipaggiata. Un motore davvero piacevole da sfruttare per elasticità e corposità ed in grado - in Dynamic - di erogare 120 CV, ed una coppia massima di 320 Nm a 1750 giri/min, con una soglia di intervento dell'elettronica più libera.

Questo è uno degli punti cardine, perchè permette di sentire fino in fondo la dinamica di una macchina che inserisce bene in curva, mantiene un equilibrio dinamico facendo lavorare bene la gomma, e con un retrotreno che segue in appoggio quanto fatto dall'anteriore. Insomma, la Giulietta - con una mappatura in Dynamic - comunica senza filtri. E diverte.



La citazione della mappatura Dynamic lancia lo spunto per questo secondo Pro, ovvero la comunicazione chiara offerta da ogni mappatura del selettore DNA. Si parte dalla A di All Wheater che però, sarebbe stato quasi più opportuno definirlo Comfort, con una sfruttabilità in ambiente cittadino piacevole, sia in termini di erogazione che di setting delle sospensioni. Inoltre sfrutta bene le marce lunghe, usando dunque al meglio la coppia di questo 1.6 Diesel.


In Dynamic, come detto, si ha la sensazione di guidare praticamente un'altra auto. Molto più rigida in termini di assetto e rollio, con un'erogazione corposa e rapida a salire di giri ben abbinata con questo motore 1.6 elastico e bene a punto. La mappatura Normal piace quando si vuol mantenere una giusta via di mezzo con un'erogazione comunque piena, e delle sospensioni più rigide nell'ultima fase di compressione.



La manopola del cambio è davvero piacevole al tatto. Sia visivamente che nella sua ergonomia offre tutto il DNA sportivo figlio del Biscione. Gli innesti sono precisi seppur leggermente troppo lunghi, e la stessa rapportatura ben si sposa con il 1.6 Diesel da 120 CV.



Piacevole da guidare, ma non così assetata. La Giulietta, durante la nostra prova, non si è discostata troppo da valori quali: 11 km con 1 litro in ambito urbano, 15 in ambiente extraurbano e 16 in autostrada, per una media generale di 14 km/litro, cioè 7 litri per 100 km. In talune occasioni siamo anche arrivati a raggiungere la soglia dei 6 litri per 100 km. Peccato per lo start e stop un poco lento e, una volta attivato, fonte di qualche vibrazione di troppo.

Da un'auto sportiva nelle prestazioni e nella dinamica di guida, ci saremmo aspettati anche una maggior regolazione del volante che, tra l'altro, è fin troppo massiccio, e con un'angolazione sin troppo alta ed inclinata in avanti.



Il sistema di infotainment ha oramai qualche anno di troppo. Lo schermo da 6,5 pollici comprende anche la radio digitale DAB ed è gestito sia tramite touch che attraverso tasti fisici. Sfruttabilità e, sopratutto, velocità del firmware sono i punti deboli.



L'età si mostra in maniera evidente anche per quella che è la disposizione dei vani. Siamo oramai abituati ad avere un tunnel centrale con elementi piani per sostenere smartphone o carte.

In questo caso invece, il vano è ricavato nel cruscotto ed è evidentemente, per quelle che sono le esigenze, un poco superato. La presa da 12V vicino al freno a mano, utilizzato una volta come accendisigari e come caricatore, risulta leggermente anacronistica.



La capacità di 350 litri non è la migliore tra le auto del segmento della Giulietta. Non è un valore al top per una vettura di oltre quattro metri e trenta centimetri. Vengono in aiuto le forme sfruttabile, tranne per i ganci che, evidentemente, sono pochi.

Inoltre si poteva pensare ad un gradino di carico più basso, meno pronunciato. Vien da considerare però che questa è evidentemente una condizione piuttosto comune per la categoria.


Fonte: motor1.com

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